Arianna Talamoni, nuotatrice paralimpica, difende la presenza di ...

17 giorni ago

Ospite del recente episodio del programma Rai La volta buona, l'eccezionale nuotatrice paralimpica Arianna Talamona è stata ospite di Caterina Balivo. Durante l'intervista, la giovane eccellenza del nuoto è stata interrogata, vista la sua esperienza di prima mano, sulla presenza degli studenti disabili nelle classi, in risposta alle dichiarazioni del generale Vannacci riguardanti la possibile necessità di separarli in sezioni dedicate. Ecco che cos’ha detto. Arianna, con le sue vittorie sportive, è divenuta un simbolo dell'orgoglio italiano; come ci insegna il video sottostante, ogni corpo può dare l'opportunità di fare cose che nemmeno immagineremmo.

Arianna Talamona - Figure 1
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Tania Loschi: "Il corpo è uno strumento per fare cose fighissime" Arianna Talamona su avere uno studente disabile in classe a La volta buona

Alla domanda: “Avere un disabile in classe quanto è importante?”, Arianna ha risposto: “Secondo me avere una persona con disabilità non è che è più importante o meno, però sicuramente può essere una risorsa e non una difficoltà. Intanto la persona con disabilità, che comunque ha diritto allo studio, alla scuola, ha diritto di stare con i propri coetanei e in più, secondo me, è anche una risorsa per gli altri.” Scendendo più nel dettaglio della sua esperienza personale ha poi raccontato: “Dico, ad esempio, tante persone con cui sono rimasta amica che erano ex compagni di classe delle medie, in realtà sono quelle persone che poi nel tempo hanno fatto carriera. Perché comunque erano le persone anche un po’ più mature a quell'età, e con una sensibilità diversa, sicuramente più empatiche e questo aiuta. Come in tutte le cose, quindi, è uno scambio reciproco.”

Chi è Arianna Talamona? Età, segno zodiacale, famiglia

Arianna Talamona, nata il 18 febbraio 1992  (è del segno dell’Acquario) a Lumezzane, in provincia di Brescia, è una nuotatrice paraolimpica italiana che ha conquistato una serie di incredibili vittorie. Attualmente ha 32 anni. Cresciuta in una famiglia amorevole e unita, Arianna ha affrontato sfide fin dalla giovane età a causa della sua complicata malattia ereditaria. Oltre alla carriera sportiva, portata avanti con determinazione, ha studiato Scienze e tecniche psicologiche presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca. 

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Arianna Talamona orgoglio italiano  (getty images) Cosa è successo ad Arianna Talamona: che cos’è la malattia della paraparesi spastica ereditaria 

La vita di Arianna ha preso una svolta drammatica all'età di 9 anni, quando è stata colpita da una malattia degenerativa che ha compromesso l'uso delle sue gambe. La paraparesi spastica ereditaria è una malattia genetica rara caratterizzata da una progressiva rigidità e debolezza muscolare degli arti inferiori. È causata da difetti genetici che colpiscono i nervi che controllano i movimenti volontari. La condizione può variare notevolmente da persona a persona e può influenzare la mobilità e la qualità della vita. La nuotatrice ha rivelato che la malattia non si è manifestata all'improvviso, con sua sorpresa, ma che essendo ereditaria ha sempre saputo sarebbe arrivata. Nonostante questa sfida, la giovane ha dimostrato una straordinaria forza interiore e ha deciso di non lasciare che la malattia definisse il suo futuro. 

Arianna Talamona diventa nuotatrice paralimpica 

Determinata a superare ogni ostacolo, Arianna ha scoperto la sua passione per il nuoto, la sua fonte di forza e fiducia. Ha iniziato a gareggiare a livello paraolimpico: le prime Paralimpiadi sono state quelle di Rio de Janeiro del 2016, dove ha ottenuto soltanto un sesto posto nei 200 misti e un settimo posto nei 400 stile. Ma già dalla volta successiva, la sportiva ha dimostrato un talento straordinario ed è riuscita a guadagnarsi un posto nel panorama internazionale dello sport. 

Vita privata di Arianna Talamona: malattia, marito, matrimonio  (getty images) Arianna Talamona, un talento del nuoto 

Ai Mondiali paralimpici del 2019 a Londra, Arianna ha conquistato l'oro nei 50 farfalla e nei 200 misti, stabilendo anche il record dei campionati in quest'ultima gara. Ha vinto un oro nei 200 misti agli Europei del 2016 a Funchal e ha fatto parte della staffetta 4×50 stile vincitrice a Dublino nel 2018. Ha vinto tre argenti sia ai Mondiali che agli Europei. Alle Paralimpiadi di Tokyo del 2021, ha vinto la medaglia d'argento nella staffetta 4×50 stile libero. Si può dire senza dubbio che rappresenta con orgoglio l'Italia e che questi successi testimoniano il suo impegno e la sua dedizione nello sport. 

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La vita privata di Arianna Talamoni: matrimonio e chi è il marito 

Oltre alla sua carriera sportiva, Arianna ha una vita privata appagante. Nel 2018 ha celebrato il matrimonio con il suo compagno di lunga data, Roberto, con cui condivide una relazione basata sulla fiducia e il sostegno reciproco. “È stato il primo a vedermi oltre la carrozzina,” ha dichiarato in una recente intervista.  

Perché non dovremmo chiederci se Arianna Talamona cammina 

Nella nostra società, spesso tendiamo a valutare le persone in base alle loro capacità fisiche e, in presenza di disabilità, a volte può venire spontaneo chiedersi “questa persona riesce a fare tal cosa?” Tuttavia, è importante interrogarsi sull’origine di questa curiosità, chiedendoci se quella che ci stiamo ponendo sia una domanda rilevante o meno, per rispettare la dignità e l'autonomia degli altri. La situazione visibile all’esterno ed esposta al nostro giudizio, infatti, potrebbe non rispecchiare la vera natura delle cose. Basta pensare al caso delle disabilità invisibili: solo perché non si percepisce da fuori una difficoltà, non significa che questa non ci sia. Anche se non sono evidenti all'occhio nudo, queste condizioni possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e sul benessere emotivo delle persone che ne sono affette.  Invece di concentrarci su ciò che le persone non possono fare, dovremmo riconoscendo il loro valore come esseri umani unici e irripetibili. Ecco perché chiedersi se Arianna Talamona cammina o meno non è rilevante rispetto a celebrare la persona che è e i successi che l'hanno resa un talento di cui la nazione dovrebe essere fiera.

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