Strage Casteldaccia, 5 operai morti. Si indaga su ipotesi ...

12 giorni ago

Le vittime della tragedia nel Palermitano lavoravano sulla rete fognaria per conto dell'Amap, la società che gestisce le condotte idriche del capoluogo siciliano. Sono stati uccisi dalle esalazioni. In condizioni gravissime l'operaio in ospedale. Indagini della procura di Termini sulle responsabilità. Cgil Cisl e Uil per oggi hanno proclamato lo sciopero generale di 4 ore e di 8 ore per la categoria degli edili

Casteldaccia - Figure 1
Foto Sky Tg24

Dopo la morte di cinque operai a Casteldaccia, con un sesto che resta in gravissime condizioni, ci si interroga sull’ennesima strage sul lavoro in Italia. Le vittime sono morte in un ambiente saturo di gas, prodotto di fermentazione dei liquami la cui presenza era prevedibile e non hanno avuto scampo, tentando di salvarsi l'uno con l'altro nella vasca dell'impianto di sollevamento di acqua reflue di via Nazionale dell'Amap, l'azienda acquedotti del Comune di Palermo. Ma uno dopo l'altro hanno perso la vita a causa dell'idrogeno solforato, e dall'assenza di protezioni e mascherine, come sarebbe stato accertato. Un’inchiesta, coordinata dalla procura di Termini Imerese, ha disposto il sequestro dell’impianto. Le segreterie provinciali di Fillea, Filca, Feneal hanno proclamato per oggi 8 ore di sciopero in seguito alla morte degli operai, di cui tre erano edili. La mobilitazione si affianca a quella generale di 4 ore di Cgil, Cisl e Uil per tutti gli altri settori, con presidio alle 9 davanti alla prefettura. 

La rabbia dei sindacati

“O cambiano le cose o proseguiremo a oltranza con le mobilitazioni, per rivendicare la sicurezza nei cantieri", affermano i sindacati. “Non riusciamo a  capire come mai non siano stati previsti tutti gli accorgimenti necessari per interventi dove possono verificarsi fuoriuscite di  gas nocivi, pericolosi  per l’incolumità pubblica. Con questa nuova tragedia, si certifica una situazione di emergenza e di stato di guerra. Qui i morti sul lavoro si stanno moltiplicando giorno dopo giorno. Al prefetto chiediamo l'intervento delle istituzioni e a sollecitare il tavolo su salute e sicurezza che da tempo chiediamo". Dai controlli effettuati presso gli enti bilaterali, aggiungono i sindacati, alcuni dei lavoratori "erano sotto inquadrati rispetto alle mansioni che stavano svolgendo in cantiere". Tra i deceduti anche un lavoratore interinale, lavoratori "troppo spesso considerati lavoratori di serie B”. Secondo il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra: “Questa tragedia non ci sarebbe stata se fossero state prese tutte le precauzioni necessarie e previste".

La ricostruzione

Secondo quanto ricostruito, era almeno dieci volte superiore al massimo ammissibile il valore della concentrazione dell'idrogeno solforato che si forma dalla fermentazione dei liquami. Come avvenuto a Mineo (Catania) l'11 giugno 2008, quando morirono sei operai sul fondo della vasca di un depuratore a causa delle inalazioni di gas, a Casteldaccia sarebbero morti calandosi uno dietro l'altro, nel tentativo di soccorrersi. Il settimo collega, rimasto illeso, avrebbe dato l'allarme. In base a quanto reso noto dal comandante dei vigili del fuoco di Palermo, alle 13.48 è stato chiamato il numero unico del pronto intervento e sono stati attivati poi il servizio del 118 e i vigili del fuoco che sono intervenuti immediatamente. In azione anche i sommozzatori che hanno prelevato i corpi di coloro che erano nella vasca e a seguire i tre che erano adagiati sulla soletta.

Casteldaccia - Figure 2
Foto Sky Tg24
Indagini su dotazioni sicurezza operai 

Oltre a non avere le maschere con filtro, come rilevato dai Vigili del fuoco, che ieri hanno recuperato i cadaveri, i cinque operai trovati morti nel solaio e nella vasca della rete fognaria a Casteldaccia (Palermo) sarebbero stati sprovvisti di tutti gli altri dispositivi di sicurezza obbligatori per legge quando si agisce in un ambiente confinato. Per operare in questi spazi è necessario inoltre utilizzare, prima di addentrarsi, il gas alert, un dispositivo che permette di rilevare inquinanti, quello che è stato utilizzato dai Vigili del fuoco prima di intervenire nella fogna. Proprio questo strumento ha rilevato la presenza di idrogeno solforato in quantità dieci volte superiore al limite di sicurezza: è un gas prodotto dalla degradazione batterica, incolore ed estremamente tossico poiché irritante e asfissiante. Gli investigatori stanno accertando se gli operai siano stati formati, come prevede la legge, per lavorare negli ambienti confinati e acquisire le eventuali certificazioni. 

vedi anche Casteldaccia, 5 operai morti intossicati mentre lavoravano nelle fogne

Le vittime

Quattro delle vittime sono operai della Quadrifoglio di Partinico - dove gli investigatori hanno sequestrato documenti - tra cui il titolare della ditta; l'altro era un interinale, un lavoratore in somministrazione in missione presso Amap: Epifanio Alsazia, 71 anni, contitolare della ditta; Giuseppe Miraglia 47 anni, Roberto Raneri, di 51 anni, Ignazio Giordano, di 57 anni e Giuseppe La Barbera. Restano molto gravi le condizioni di Domenico Viola, 62 anni, collega dei 5 operai morti nella vasca dell'impianto di sollevamento della rete fognaria di Casteldaccia. Lo confermano fonti del Policlinico di Palermo dove è ricoverato. Il paziente "è intubato e ventilato, in distress respiratorio gravissimo, per una intossicazione da idrogeno solforato". La situazione è molto grave e se è rimasto in vita è perché, si suppone, è stato l'ultimo a entrare nella vasca e il primo a essere estratto. "Non sappiamo quali organi siano compromessi - dicono le stesse fonti - e la prognosi è assolutamente riservata sulla vita a 48 ore: entro le 48 ore ci aspettiamo una evoluzione e vedremo".

I lavori

Spiega l'Amap che i lavori lungo la Strada Statale 113 sono stati predisposti a seguito delle ripetute segnalazioni degli ultimi giorni sulle anomalie della rete fognaria, nel tratto tra l'intersezione con via della Rotonda e la stazione di sollevamento denominata "Vini Corvo”. Per la loro esecuzione Amap ha incaricato la ditta Quadrifoglio Group per ogni attività di verifica del tratto fognario. I lavori, che prevedevano la messa in quota dei pozzetti e la disostruzione con ausilio di autospurgo, sono stati avviati il giorno 29 aprile e sono proseguiti sino a ieri.

vedi anche Palermo, chi erano i cinque operai morti per esalazioni a Casteldaccia

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