Borse, Wall Street chiude positiva. Ue, il risiko spagnolo riaccende ...

16 giorni ago
MPS

Wall Street viaggia in rialzo

Wall Street chiude in rialzo - con il Dow Jones che sale dello 0,85% a 38.226,45 punti, il Nasdaq che avanza dell’1,51% a 15.840,96 punti e lo S&P 500 che mette a segno un progresso dello 0,91% a 5.064,22 punti - all’indomani della decisione della Fed sui tassi e in attesa della trimestrale di Apple. Il titolo della società di Cupertino, in avvio, ha visto un guadagno dell’1,6%. I mercati hanno accolto favorevolmente le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha definito «improbabile» un rialzo dei tassi d’interesse come prossima mossa della Banca centrale. L’inflazione, però, resta «troppo alta». Per il FedWatch Tool del Cme Group, dando praticamente per scontato che la Fed lascerà invariati i tassi anche a giugno e luglio, c’è il 42,6% di possibilità che la Banca centrale operi un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre.

Ocse alza stime Pil globlae, in Italia serve aggiustamento fiscale

Sul fronte macro, l’Ocse ha alzato le stime sulla crescita globale del Pil al 3,1% nel 2024 e al 3,2% nel 2025 a fronte delle variazioni di +2,9% e +3% rispettivamente previste in precedenza. Per le economie Ocse, l’istituzione di Parigi prevede un +1,7% quest’anno e un +1,8% il prossimo mentre l’Eurozona la proiezione è di una leggera accelerazione dal +0,5% del 2023 al +0,7% del 2024 con un ulteriore spinta all’1,5% nel 2025. A febbraio le proiezioni per l’area euro erano state di un +0,6% quest’anno e un +1,3% il prossimo.

Quanto all’Italia, il deficit fiscale si attesterà al 4,4% nel 2024 e al 3,8% nel 2025, in calo dal 7,4% del 2023, dunque in riduzione ma ancora sopra il 3% fino a tutto il 2025. Il rapporto debito/pil passerà dal 137,1% del 2023 al 139,1% del 2024 e al 140% del 2025. «Il rapporto debito pubblico è elevato e ci sono consistenti pressioni di spesa legate alle necessità di investimento e ai costi legati all’invecchiamento – ha spiegato l’Ocse -. Sarà necessario un aggiustamento fiscale ampio e sostenuto nel tempo per far fronte alle future pressioni di spesa, mettere il rapporto debito su un percorso più prudente e conformarsi alle nuove regole fiscali dell’Ue».

Banche premiate dalla mossa di Bbva su Sabadell

Tornando ai titoli, il settore bancario (+0,74% il sottoindice Stoxx europeo) approfitta delle notizie in arrivo dalla spagna, dove Bbva ha presentato un’offerta da 12 miliardi (carta contro carta) per Banco Sabadell: l’operazione creerebbe il secondo gruppo bancario europeo per capitalizzazione e vedrebbe lo scambio di una nuova azione Bbva ogni 4,83 titoli Sabadell, con un premio di circa il 30% rispetto al prezzo di chiusura del 29 aprile. Secondo Bbva nascerebbe una banca «più solida ed efficiente» grazie alla «complementarietà» dei due istituti, che darebbero vita a «una delle istituzioni finanziarie più importanti e più solide d’Europa, con attivi totali di oltre mille miliardi e più di 100 milioni di clienti nel mondo». «Questa scala maggiore» permetterebbe alle due banche di «affrontare meglio le sfide strutturali del settore». Il cda di Sabadell, da parte sua, si è limitato a dire che «analizzerà adeguatamente tutti gli aspetti della proposta» di Bbva. L’operazione, notano gli analisti di Intermonte, «potrebbe rinnovare i rumor per uno step ulteriore riguardo al consolidamento italiano con Unicredit disposta ad ampliare la sua esposizione nazionale attraverso crescita esterna con Banco Bpm/Mps considerate dalla stampa come possibili prede».

Stellantis penalizzata dagli analisti dopo la trimestrale

A pesare sul titolo Stellantis sono invece una serie di giudizi negativi da parte degli analisti a valle della pubblicazione dei conti della società. Nel dettaglio, secondo Intermonte, i ricavi del primo trimestre sono stati inferiori alle attese, «con indicazioni sui prossimi trimestri che suggeriscono che le tendenze saranno peggiori di quanto ipotizzato in precedenza». La Sim ha confermato la raccomandazione sul titolo a “neutral” mentre il target price «è sceso da 23,7 a 21,2 euro, riflettendo stime più basse e il pagamento dei dividendi, in parte compensati da multipli più alti». Giudizi negativi anche da parte di Equita che si sofferma sul fatto che «durante la call sono state fornite alcune indicazioni sul secondo trimestre ma non sulle guidance dell’intero anno che generano incertezza» visto il contesto macroeconomico. Mediobanca, infine, ha tagliato la raccomandazione sul titolo a “neutral” da “outperform”.

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