Perché la Giornata contro la violenza sulle donne è il 25 novembre ...

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25 novembre

Il 25 novembre 2024 è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ma perché è stata scelta proprio questa data? La risposta si trova nella storia di tre sorelle che nel 1960 furono brutalmente assassinate dalla polizia segreta della Repubblica Dominicana per ordine del dittatore Rafael Trujillo. Si chiamavano Patria Mercedes, María Argentina Minerva e Antonia María Teresa Mirabal, conosciute anche con il loro nome di battaglia: "Las Mariposas", le farfalle.

La dittatura di Trujillo

Soprannominato el jefe, il capo, Trujillo guidò una dittatura che durò oltre trent'anni, caratterizzata da un forte sentimento anticomunista e da una dottrina incentrata sul culto della propria personalità. Salì al potere nel 1930, autoproclamandosi Generalísimo y Benefactor del Pueblo, generalissimo e benefattore del popolo, e concentrò le forze sulla repressione del dissenso e di qualsiasi forma di opposizione al governo. Ancora oggi, quella di Truijillo viene ricordata come una tra le più sanguinose dittature dell'America Latina: in quegli anni furono uccise almeno 50.000 persone, tra oppositori politici e membri della comunità haitiana contro cui el jefe scatenò un'intensa ondata di razzismo.

Chi erano i Mirabal

La famiglia Mirabal viveva a Ojo de Agua, un piccolo villaggio rurale della provincia di Salcedo, nel nord del paese. Il padre era un proprietario terriero benestante e i Mirabal erano ben inseriti nella società dell'epoca. La figlia maggiore, Patria, nacque nel 1924, seguita due anni dopo da Minerva. Maria Teresa, invece, venne alla luce solo nel 1936, quando Trujillo era già salito al potere. Vi era poi una quarta sorella, Bélgica Adela, nata nel 1925 e da tutti conosciuta come Dedè: non si interessò mai alla politica, ma si dedicò a tenere vivo il ricordo delle sorelle dopo la loro scomparsa.

L'inizio dell'impegno politico

Sia Patria che Minerva crebbero imparando a capire cosa significasse vivere in un paese governato da una dittatura. Per la seconda in particolare, che Dedè racconterà come la più intellettuale tra tutte, il punto di non ritorno arrivò con la scoperta dell'uccisione del padre di una sua compagna di scuola, a causa di opinioni politiche divergenti da quelle del regime.

Nel 1949, durante la ricorrenza di San Cristobal, la famiglia venne invitata a una festa organizzata da Trujillo stesso per l'alta società di Salcedo. In quell'occasione, Minerva sfidò apertamente il generale, esponendo in pubblico le proprie idee.

Un gesto che inaugurerà la sua militanza, ma anche anni molto duri per i Mirabal che si vedranno espropriare i propri beni per finanziare un ambizioso processo di industrializzazione e rinnovamento economico dello stato.

Il Movimento 14 giugno

Le sorelle Mirabal diventeranno un problema per il regime di Trujillo soprattutto nel gennaio del 1960, quando fonderanno il gruppo clandestino "Movimento 14 giugno", in riferimento a un fallito tentativo di insurrezione armata, avvenuto l'anno precedente proprio in quella data con il sostegno del governo cubano di Fidel Castro. Ne facevano parte anche i rispettivi mariti e per le riunioni segrete, Minerva e Maria Teresa misero a disposizione le proprie case.

Il movimento prese piede rapidamente in tutto il paese e stimolò proteste mai viste fino a quel momento, comprese quelle del clero cattolico locale, che da tempo si opponeva alle politiche del generale. Trovando sempre maggior consenso tra la popolazione, divenne osservato speciale dei servizi segreti che iniziarono a perseguitare, arrestare e, in alcuni casi, ucciderne i rappresentanti, smantellando di fatto l'organizzazione.

L'arresto e il rilascio delle tre sorelle Mirabal

Le sorelle Mirabal vennero incarcerate due volte, assieme ai propri coniugi, con l'accusa di attentare alla sicurezza dello stato. Ma nel frattempo il clima nella Repubblica Dominicana stava cambiando: cresceva il malcontento interno al paese, arrivando a coinvolgere anche ampie porzioni dell'esercito, mentre veniva meno l'appoggio della comunità internazionale. Gli Stati Uniti, in particolare, ritirarono il proprio supporto a Trujillo dopo che il Venezuela lo accusò di essere il mandante di un attentato (fallito) all'allora presidente Rómulo Betancourt, nel giugno del 1960.

Per scongiurare una nuova ondata di proteste, il governo ritirò la condanna ai lavori forzati per Patria, Minerva e Maria Teresa, rilasciandole. Ma las Mariposas continuavano a rappresentare una minaccia per la tenuta del regime e i servizi segreti escogitarono un piano per eliminare il problema in modo più discreto.

Il 25 novembre 1960

Nel tardo pomeriggio del 25 novembre 1960, Minerva e Maria Teresa Mirabal sono di ritorno da una visita ai propri mariti, detenuti nel carcere di San Felipe, nella provincia di Puerto Plata. Sono accompagnate dalla sorella Patria, il cui compagno si trovava in un istituto differente, e dall'autista Rufino de la Cruz. Lungo la strada, l'auto viene fermata da alcuni agenti della polizia segreta e i passeggeri vengono portati in un casolare isolato, in mezzo a piantagioni di zucchero. Vengono picchiati a morte e poi riposizionati all'interno del veicolo, gettato a sua volta in un burrone per simulare un incidente.

La fine della dittatura di Trujillo

Nessuno crede alla versione ufficiale. Anzi, proprio quell'ultimo atto brutale del regime di Trujillo segna anche la fine della dittatura. Il governo è sempre più debole e isolato, abbandonato da quei settori dalla società che ne avevano sostenuto l'ascesa e messo di fronte a proteste ormai incontrollabili. Il 30 maggio del 1961, Rafael Trujillo viene assassinato a bordo della sua auto e nel 1962 si tengono le prime elezioni libere in Repubblica Dominicana dall'inizio della dittatura.

Las Mariposas divennero un simbolo di coraggio e attivismo politico femminile, grazie anche all'impegno di Dedè che ne tenne sempre viva la memoria.

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