Morto l'attore Adamo Dionisi, per tutti il boss Manfredi Anacleti di ...

18 ore ago
Adamo Dionisi malattia

«Figlio del vento e della passione». Ha usato queste parole per definirsi Adamo Dionisi su Instagram dove in queste ore ci sono decine di messaggi di ricordo dell'attore romano scomparso a 59 anni. Dopo una malattia scoperta da poco si è spento all'ospedale Fatebenefratelli di Roma. Stava lavorando a due nuovi film, ma si era dovuto allontanare dai set. Nella capitale era nato il 30 settembre del 1965. Al grande pubblico era noto soprattutto per il ruolo del boss Manfredi Anacleti di Suburra. Quel ruolo del 2015 da cattivo, da cattivissimo, da antagonista reale e spietato nel film di Stefano Sollima, lo aveva ripreso nella serie tv.

La sua carriera di attore era iniziata in carcere, una seconda vita dopo che nella precedente era stato anche un ultrà della Lazio. A Rebibbia, dove era finito per questioni di droga nel 2001, aveva incontrato il teatro e cominciato a imparare il mestiere di attore. Per molti registi il suo volto da duro era perfetto per raccontare le storie più difficili dal punto di vista sociale.

Nel 2018 ha recitato in Dogman di Matteo Garrone e nel 2023 in Enea di Pietro Castellitto. Fra gli altri duo film: Scialla, Tutti i santi giorni, Martedì e Venerdì, Brutti e Cattivi, Good Morning Aman e Chi nasce tondo.

Sui social tanti messaggi di cordoglio. Racconta un aneddoto il regista Francesco Bruni. «Stavamo provando una scena di “Scialla” (un momento poi non montato) e gli dissi: “Allora, Adamo, Bentivoglio tira fuori il cellulare per chiamare la polizia e tu glielo togli di mano e lo intaschi”. E lui: “Il mio personaggio non farebbe così”. Prova a telefonare. Tiro fuori il cellulare, provo a fare un numero e lui mi molla una 'pezza' sulla mano che fa volare il telefono a cinque metri di distanza. Lo guardo, mi guarda con questa faccia qua. Gli dico: “Hai ragione, facciamo così”. E ancora lui: “Bene. Se il cellulare è rotto, ovviamente te lo ripago”. Non era rotto. Riposa in pace, Adamo Dionisi».

Aveva una grandissima passione per il cinema, ma anche una forte propensione al sociale. Cerca di aiutare chi era in condizioni di difficoltà. Con l'associazione Casale Caletto aveva lavorato per far arrivare acqua corrente in un campo nomadi e costruire un campo di calcio per i ragazzi. I funerali si terranno nei prossimi giorni a Roma. Lascia due figli, Christian e Alessia, di 32 e 38 anni.

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