Compie oggi 86 anni Adriano Celentano, l'eterno ragazzo della "via ...

6 Gen 2024
Adriano Celentano

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(biografieonline.it) Adriano Celentano nasce a Milano al numero 14 della mitica “via Gluck” il 6 gennaio 1938, da genitori pugliesi trasferitisi al nord per lavoro; a Milano Adriano trascorre l’infanzia e l’adolescenza; lasciata la scuola svolge diversi lavori, l’ultimo e il più amato è quello di orologiaio.

Fa il suo debutto al Teatro Smeraldo, dove insieme a Elio Cesari/Tony Renis, presenta, con il nome di battaglia “Gli allegri menestrelli del ritmo”, una divertente parodia musicale della coppia Jerry Lewis – Dean Martin, fino alle serate al Santa Tecla, dove incontra il campione di rock-boogie Bruno Dossena che lo invita a partecipare al Festival del Rock’n’roll.

Il 18 maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di Milano si svolge il primo Festival Italiano di Rock’n’Roll. Adriano Celentano vi partecipa con l’accompagnamento del complesso musicale dei Rock boys, dei quali fanno parte Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, mentre Luigi Tenco si aggiungerà in Germania quale sassofonista. L’unico cantante rock è lui “Adriano il Molleggiato”, il primo e l’unico in tutta Europa. Con “Ciao ti dirò” sbaraglia la concorrenza. Tre giorni dopo firma il suo primo contratto con la casa discografica milanese Saar (etichetta Music) per la quale debutta incidendo “Rip It Up”, “Jaihouse Rock” e “Tutti Frutti”.

Nel 1958 partecipa al secondo Festival del Rock’n’Roll, che dura una settimana. Compare per la prima volta in un film: “I frenetici”.

Il 13 luglio 1959 è il giorno del Festival di Ancona, dove stravince con “Il tuo bacio è come un rock” e conquista anche il secondo posto. La canzone di lì a poco scala il primo posto delle classifiche di vendita e fa esplodere in tutta Italia la fama di Adriano Celentano. Da ora in poi non ci sarà anno in cui Adriano non abbia uno o più 45 giri nei primissimi posti delle classifiche di vendita. Dello stesso anno sono i film “I ragazzi del juke-box” e “Juke-box, urli d’amore”.

Nel 1960 Celentano compare in un’importante sequenza della “Dolce Vita” di Federico Fellini, il quale lo vuole a tutti i costi dopo averlo visto esibirsi dal vivo mentre cantava “Reddy Teddy”. Nello stesso anno recita anche in “Urlatori alla sbarra”, “Dai, Johnny dai!” e “Sanremo la grande sfida”.

L’anno seguente Adriano parte per il servizio militare, ma riesce ugualmente a partecipare al suo primo Festival di Sanremo con “Ventiquattromila baci”, in coppia con Little Tony. Non vince: si classifica al secondo posto, ma il suo sarà il disco più venduto, superando il milione di copie e conquistando un nuovo primo posto nella classifica. Desta scalpore il fatto che al Festival si sia presentato volgendo le “spalle” al pubblico: la discussione viene addirittura spostata dai salotti degli italiani alla Camera dei Deputati, cui viene dedicata un’interrogazione parlamentare.

Nel 1961 lascia la Saar e fonda il “Clan Celentano”, il primo esperimento di un artista italiano che sceglie di autoprodursi, oltre che produrre giovani cantanti e musicisti. Il Clan è un caso raro di utopia realizzata: il fondatore immagina un luogo in cui un gruppo di amici “lavora giocando e gioca lavorando“. Il Clan diventa subito una realtà discografica e di “costume” e sceglie di restare indipendente tra gli indipendenti. E’ l’unica etichetta discografica con 36 anni alle spalle ad essere rimasta totalmente italiana. E’ una scelta originalissima, il cui modello va ricercato nel Clan Sinatra, a cui nessun cantante italiano prima di Adriano aveva osato pensare e grazie al quale spiana la strada ad altri (basti pensare alla “Numero Uno” di Mogol–Battisti o alla “PDU” di Mina). Il Clan negli anni lancerà molti cantanti ed autori di successo.

“Stai lontana da me” (1962) è il primo disco del Clan: vince il Cantagiro e arriva in vetta alle classifiche, superando la cifra record di 1.300.000 copie vendute. Il 10 ottobre esce “Pregherò”, altro grande successo di Adriano Celentano, versione italiana di “Stand by me” di Ben E. King. Poco dopo vengono pubblicati “Grazie, prego, scusi” e “Il tangaccio”. Il Clan è conteso da ogni editore/distributore discografico, ma Celentano non ha mai voluto cedere quote del Clan a nessun’altra azienda discografica o multinazionale.

Nel 1963 Adriano è di nuovo in vetta alla classifica dei 45 giri con “Sabato triste”. Recita nel film “Il monaco di Monza” insieme a Totò, e in “Uno strano tipo”, in cui conosce Claudia Mori, che sposerà un anno più tardi.

Nel 1966 torna al festival di Sanremo, dove si compie una svolta decisiva: Celentano per la prima volta propone (una novità assoluta in l’Europa, che mai aveva sentito parlare di inquinamento) un brano dai contenuti ecologisti. La canzone è la celeberrima “Il ragazzo della via Gluck”, che viene esclusa al primo ascolto. La canzone supererà il milione e mezzo di copie vendute, entrerà nella coscienza collettiva del paese e all’estero, come pochi altri brani di musica leggera. Verrà tradotto in oltre 18 lingue e finirà nell’album dal titolo omonimo realizzato insieme al famoso gruppo de “I Ribelli” con gli arrangiamenti e la direzione di Detto Mariano.

In autunno lancia “Mondo in mi 7a”, un altro grande successo nel quale si parla per la prima volta di temi quali il nucleare, la droga, la corruzione, la caccia, l’ecologia, anticipando, ancora una volta ciò che oggi è più che mai di attualità.

In coppia con Claudia Mori incide “La coppia più bella del mondo”, scritta con un grande autore, Paolo Conte, il quale in seguito dirà che ogni volta che compone pensa alla voce di Adriano, “la più bella in Europa“.

Il 15 luglio 1968 nasce la figlia Rosalinda; Adriano torna al festival di Sanremo con “Canzone”, in coppia con Milva. Arriva terzo ma la canzone è prima in hit-parade. Ma il 1968 è soprattutto l’anno di “Azzurro”, altra canzone storica del panorama della musica italiana, scritta da Paolo Conte. Il 45 giri, che come facciata B ha “una Carezza in un pugno”, staziona a lungo al primo posto della classifica dei dischi. Sull’onda del successo esce anche il 33 giri “Azzurro / Una carezza in un pugno”. Chiamato da Pietro Germi debutta nel cinema d’autore con “Serafino”. Vince ai festival di Berlino e Mosca. Tedeschi, sovietici, francesi ed europei in genere impazziscono per Adriano Celentano.

Partecipa con Claudia Mori al Festival di Sanremo del 1970: la coppia vince con “Chi non lavora non fa l’amore”, brano ironicamente ispirato all’autunno caldo. C’è chi interpreta la canzone come un inno contro gli scioperi.

Nel 1972 esce “Prisencolinensinanciusol”, vero e proprio primo rap mondiale: gli americani scopriranno questo genere di linguaggio musicale soltanto dieci anni dopo. Ancora una volta Adriano si dimostra un precursore. Esce il film “Bianco, rosso e…”, con Sophia Loren, per la regia di Alberto Lattuada. La Rai gli dedica uno show di due puntate intitolato “C’è Celentano”, di Antonello Falqui.

Nel 1973 con Claudia Mori interpreta “Rugantino”, diretto da Sergio Corbucci, ed è il protagonista ne “Le cinque giornate” di Dario Argento. Esce per il Clan il cd “Nostalrock” in cui Adriano interpreta vecchie canzoni come “Be bop a lula”, “Tutti frutti” e “Only you”.

Nel 1974 esce il film “Yuppi Du”, da lui scritto, diretto, prodotto e interpretato (al fianco di Claudia Mori e Charlotte Rampling). Libero di esprimersi, crea un film che fa gridare al miracolo. La critica concorda: è un capolavoro! “E’ nato un nuovo Charlie Chaplin“, scrive Gianluigi Rondi. Giovanni Grazzini lo esalta e così tutta la critica europea. Di “Yuppi Du” Adriano realizza anche la colonna sonora, e conquista il primo posto sia nella classifica dei 45 che in quella dei 33 giri.

Il periodo tra il 1975 (con un episodio di “Di che segno sei?”) fino al 1985 vede per Celentano un’intensa attività come attore, con circa una ventina di film, molti dei quali stabiliscono primati di incassi (Mani di velluto, Qua la mano, Il bisbetico domato, Innamorato pazzo, Asso, Bingo Bongo, Segni particolari bellissimo). “Innamorato pazzo” e “Il Bisbetico domato” sono i primi film della storia cinematografica italiana a toccare e superare i venti miliardi di incasso.

Esce l’album “Svalutation”, è un ironico commento alla crisi economica che colpisce l’Italia e l’intero occidente. Invade i mercati europei e raggiunge il primo posto in Francia e in Germania, dove Adriano è un idolo amatissimo ancora oggi. L’ex Unione Sovietica lo considera l’artista e l’uomo “straniero” più amato. Esce poi il film “Bluff” di Sergio Corbucci, con Anthony Quinn.

Durante gli anni ’90 escono i dischi “Il re degli ignoranti”, “Arrivano gli uomini”, “Alla corte del re-mix”. Un vero successo di pubblico e critica è il lavoro del 1998 “Mina & Celentano” in cui due delle voci più apprezzate della musica italiana duettano nello spazio di 10 canzoni. Le copie vendute superano il milione.

Solo un anno più tardi esce il disco “Io non so parlar d’amore” che raggiunge la cifra record di oltre 2.000.000 di copie vendute e la presenza tra i primi cinque posti della classifica italiana per circa 40 settimane. Alla creazione dell’album partecipano Mogol e Gianni Bella. Celenatno realizza per RaiUno un programma dal titolo “Francamente me ne infischio”, in cui accosta alla musica, che scatena polemiche per la durezza di alcune immagini trasmesse (guerra, povertà, morte sono i duri temi affrontati). Il programma, condotto insieme a Francesca Neri, vince la prestigiosa Rosa d’oro al Festival internazionale della tv di Montreaux.

Nel 2000 esce “Esco di rado e parlo ancora meno”. La coppia compositiva Mogol-Gianni Bella, accompagnata dalle chitarre di Michael Thompson e dagli arrangiamenti di Fio Zanotti, ha ancora una volta indovinato la formula per una nuova pozione magica.

Nel 2002 esce il cd “Per sempre”, il nuovo disco del molleggiato scritto ancora con Mogol e Gianni Bella, oltre a diversi illustri ospiti. Il disco, con una copertina pittoricamente illustrata da Roger Selden sarà disponibile anche in una versione arricchita da un dvd al quale ha collaborato anche Asia Argento che ha affiancato Adriano nell’ultimo show su Raiuno “125 milioni di caz..te”. Il testo e la musica di “Vite”, uno dei pezzi più belli del cd, è del veterano Francesco Guccini, la collaborazione fra le due stelle distanti anni luce nasce per un piccolo miracolo del destino: grazie alla tenacia di Claudia Mori i due si incontrano in un ristorante di Bologna e lì Francesco dà il testo della canzone ad Adriano prendendolo da uno dei suoi testi appena scritti che portava casualmente nella tasca. Per “I passi che facciamo” invece Claudia Mori contatta Pacifico alias Gino De Crescenzo (un solo disco all’attivo ma una pioggia di premi e di riconoscimenti da pubblico e critica), il brano ha un testo impegnato, dal risvolto sociale che tratta il tema della guerra, ispirato dalla musica etnica e arabeggiante.

Alla fine di ottobre 2003 esce “Tutte le volte che Celentano è stato 1”, un the best che raccoglie 17 tra le più belle canzoni di Adriano Celentano, scelte tra le oltre 100 che hanno raggiunto il primo posto in classifica.

Alla fine del 2004 esce “C’è sempre un motivo”; il cd contiene “Lunfardia” un brano inedito del grande Fabrizio De Andrè.

Dopo l’album, Adriano Celentano mostra un rinnovato interesse per la TV: un clamoroso ritorno in Rai è nell’aria ma un litigio con i vertici dell’azienda sembrano far slittare il ritorno dell’artista sul piccolo schermo. Dopo “Rockpolitik” (ottobre 2005) torna in tv alla fine del mese di novembre 2007 con “La situazione di mia sorella non è buona”, senza mancare di suscitare polemiche e dibattiti. Nello stesso periodo esce il nuovo lavoro discografico “Dormi amore, la situazione non è buona”.

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