Torino protagonista nello speciale su Piero Angela, Alberto ...
Una serata che resterà a lungo nei ricordi dei telespettatori di tutte le generazioni. Alberto Angela ieri, giovedì 25 maggio, in prima serata su Rai 1, ha omaggiato il padre Piero con un bellissimo speciale di "Ulisse, il piacere della scoperta", dal titolo, "Piero Angela - Un viaggio lungo una vita".
Nel ripercorrere la vita di suo padre Piero, Alberto Angela, ha inevitabilmente raccontato anche Torino, visto che il divulgatore scientifico, giornalista, conduttore, saggista e pianista, era un torinese doc, nato nel dicembre del 1928. Tra le location utilizzate troviamo l’Auditorium Rai, gli Studi Rai, Piazzale Valdo Fusi, il Jazz Club, Palazzo Carignano, Galleria Subalpina, diverse vie torinesi e Villa Turina Amione presso San Maurizio Canavese e tra gli ospiti il professore di Storia Medievale Alessandro Barbero.
"La mia Torino è quella di un'educazione, che ho ricevuto, molto ottocentesca. Era una Torino molto perbenista, seria, dedicata al lavoro, ordinata. A casa mia ricordo che si andava a letto alle 9 di sera. Il divertimento di mio padre era leggere Tacito e Tito Livio in latino. Era un uomo speciale, uno di quei medici che curavano gratis i poveri e che non si è mai arricchito”, dice Piero Angela all'inizio di un programma di più di due ore.
Alberto si è emozionato ripercorrendo la vita di Piero. Lo ha fatto mentre lo osservava raccontare la vicenda del nonno Carlo Angela, lo psichiatra antifascista che durante la seconda guerra mondiale salvò famiglie di ebrei dal Lager. Ha sottolineato come Torino sia stata la città dove suo padre è nato ed è cresciuto anche professionalmente, evidenziando come all’epoca viaggiare non fosse usuale e semplice come adesso.
Ha fatto rivivere la passione di Piero per il jazz e gli anni in cui si esibiva nei jazz club di Torino con il nome di Peter Angela. Un sogno, quello di fare il musicista, che Piero Angela lasciò a metà. Dalla sede Rai di Torino di Via Verdi Alberto Angela racconta l’inizio della carriera da giornalista del padre, nel 1951, con un servizio sulla banda di Trofarello che compiva 150 anni.
Nei suoi 70 anni in Rai Piero Angela è stato corrispondente da Parigi e Bruxelles, inviato di guerra in Algeria e Vietnam, ha incontrato star del cinema e della musica, ha condotto il telegiornale su Rai 1. Dopo aver raccontato lo sbarco dell'uomo sulla Luna, portò la scienza e la natura in prima serata in programmi che hanno conquistato gli spettatori, come "Quark", "Super Quark", "Viaggio nel Cosmo", "La macchina Meravigliosa", "Il pianeta dei dinosauri", rimanendo sempre fedele a uno dei suoi principi "Imparare, divertendosi". Non sono mancate le riflessioni sulla consapevolezza di Piero contro i rischi sempre più grandi del cambiamento climatico e la speranza che riponeva nei giovani e la sua lotta contro le fake news e le bufale scientifiche.
Emozionante il finale con il murales a Nichelino grande protagonista. Alberto Angela ha commentato così l’opera realizzata da Davide Andreazza: “Il volto costruito su questa parete coglie qualcosa di autentico di mio padre, della persona che avete conosciuto, a cominciare dal sorriso. Anche se il lavoro era faticoso lo ha affrontato con serenità e entusiasmo e quella passione, che non si esaurisce mai, se si ama il proprio mestiere. Quest'opera dimostra il grande affetto che la gente aveva. Ringrazio tutti di questo affetto nei confronti di mio padre”.