Alcaraz fa i «versi» e Tsitsipas si lamenta. «Come se mi avessero ...

diGuendalina Galdi

La polemica nel quarto di finale del Roland Garros tra Alcaraz e Tsitsipas: le urla troppo prolungate dello spagnolo hanno infastidito il greco (che poi viene sconfitto)

Dopo il tie break del secondo set, nel quarto di finale contro Alcaraz, Tsitsipas non ce l'ha più fatta: «Non mi lamento mai di questo genere di cose, ma è frustrante. Quando sto per colpire, ma anche pochi istanti prima di farlo, sento sempre i suoi versi. Non lo fa durante la risposta ma subito prima». La lamentela è chiara. Il greco non ha potuto fare a meno di far notare al giudice di sedia che il suo avversario lo stava disturbando. Non tanto con i colpi, quanto con quei «grunt», ovvero (letteralmente) «grugniti», ai quali Alcaraz si è lasciato andare più del dovuto, secondo il greco. 

Polemiche di campo, accese sulla terra rossa e spente poi dallo stesso Tsitsipas che a quel punto, dopo l'eliminazione dal Roland Garros, non poteva far altro che provare ad andare avanti. Però non ha potuto fare a meno di sottolineare che «ogni volta che gioco contro Carlos mi succede qualcosa che non accade contro altri avversari. Non riesco a trovare un modo per contrastare il suo tennis. Non mi sono mai sentito così. È come se mi avessero fatto un rito voodoo», ha concluso uno sconsolato Tsitsipas. 

«Sono felicissimo di tornare a disputare le semifinali in questo torneo — ha spiegato Alcaraz —. Penso di arrivarci con più fiducia dopo la bella partita giocata contro Stefanos. Quella contro Sinner penso che sia una sfida piuttosto difficile, non lo nascondo. Credo che lui sia il miglior giocatore di tennis al mondo e quello che gioca il miglior tennis al momento». Rivalità e stima che animano uno dei confronti più stimolanti del momento. E del futuro.