Alcaraz strapazza Djokovic e trionfa a Wimbledon

15 Lug 2024

ServizioTennis

Lo spagnolo domina il serbo vincendo in tre set, in due ore e mezza di gioco. È il suo quarto Slam a soli 21 anni

di Eliana Di Caro

Alcaraz - Figure 1
Foto Il Sole 24 ORE

14 luglio 2024

(AFP)

3' di lettura

Doveva essere la rivincita di Novak Djokovic, dopo l’epica finale persa l’anno scorso al quinto set in quasi cinque ore di battaglia, e invece è stato il trionfo di Carlos Alcaraz che a 21 anni vince nettamente a Wimbledon a un mese dal successo al Roland Garros (in cui superò Alexander Zverev). Il punteggio è eloquente: 6-2, 6-2, 7-6 in due ore e mezza. È il quarto Slam di una carriera giovane quanto prodigiosa, conquistato sotto gli occhi della principessa Kate Middleton, in viola nel Royal box con la figlia Charlotte, e di leggende del tennis come Agassi ed Edberg.

Per Djokovic, 37 anni (come 37 sono le finali Slam raggiunte) sarebbe stato l’ottavo titolo sull’erba inglese (avrebbe eguagliato Federer) e il 25° major.

La partita

Ma oggi il dominio dello spagnolo nei primi due set è stato clamoroso e assoluto. Poi, nel terzo parziale, l’orgoglio ha impedito a Nole di arrendersi: ha resistito fino al 4 pari prima di cedere il servizio, sul 5-4 con Alcaraz alla battuta ha annullato tre match point portandosi sul 5 pari, ma giunti al tiebreak l’avversario non gli ha dato scampo prevalendo 7-4. L’esuberanza fisica, le accelerazioni, la varietà del gioco – eccellente in tutti i fondamentali – e la precisione di Carlos hanno lasciato pochi spiragli al serbo (che solo un mese fa, va detto, subiva l’intervento al menisco dopo l’infortunio a Parigi). Anche i passaggi a vuoto che ogni tanto Alcaraz mostra e che gli fanno correre rischi non indifferenti – come qui al terzo turno con Francis Tiafoe che era arrivato a due punti dalla vittoria – oggi si sono visti poco. Una partita eccezionale in cui il numero 3 del mondo ha espresso tutto il suo talento. Alla sua età erano riusciti a vincere quattro Slam solo Bjorn Borg, Boris Becker e Mats Wilander.

L’emozione durante la premiazione

«Per me è un sogno vincere ancora questo trofeo. Quando avevo 11 anni avevo detto che sognavo di vincere qui ed è una bellissima sensazione. È il torneo più bello, sul campo più bello ed è il trofeo più bello»: sono state queste le prime parole di un emozionato Alcaraz durante la cerimonia di premiazione. E quando è arrivata la domanda sui tre match point mancati, ha osservato che «Djokovic è un lottatore pazzesco, è rimasto lì e sapevo che avrebbe avuto le sue chance. Ho cercato di restare calmo e di giocare il mio miglior tennis nel tiebreak. Alla fine sono riuscito a trovare le soluzioni, giocando alla grande». Non è mancato un commento sulla finale Spagna-Inghilterra degli Europei: «Vedremo sicuramente la partita con il mio team... io il mio lavoro l’ho fatto. Sarà una partita durissima e vedremo chi vincerà» ha concluso. Anche Nole è apparso commosso, dopo la sua decima finale sull’erba inglese: ha ringraziato i figli, dicendo che ogni volta che li vede lassù si emoziona, che «Wimbledon è il mio sogno, ogni volta che entro sul centrale, anche se è successo tante volte, è sempre come se fosse la prima: torno il bambino che ero e che insegue quel sogno». Sia in campo, sia poi in conferenza stampa, ha reso onore ad Alcaraz, riconoscendone la superiorità da tutti i punti di vista: per come si muoveva, per la velocità di palla, per il servizio. In vista delle Olimpiadi, al via il 27 luglio sulla terra rossa del Roland Garros, «per battere i migliori giocatori del mondo in questo momento, Alcaraz e Sinner, dovrò giocare molto meglio di come ho fatto oggi», ha concluso Djokovic.

Carlos e Jannik

In conferenza stampa, Carlos si è schermito dalle celebrazioni per i quattro Slam: «Onestamente cerco di non pensarci troppo. Ovviamente è un ottimo inizio della mia carriera ma devo andare avanti e continuare a costruire il mio percorso». Lo spagnolo si è soffermato sulla nuova generazione che lo vede protagonista insieme a Jannik Sinner, numero uno del mondo: «Penso che essere lì con Jannik, in cima alla classifica, e vincere gli Slam, sia positivo per il tennis. Come ho detto molte volte, c’è una bella rivalità tra noi, quella di giovani giocatori che stanno emergendo e lottando. Credo sia fantastico per lo sport, per il tennis e anche per i giocatori».

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