Alessandra Amoroso tra le lacrime sugli hater: «insulti a sfondo ...

6 Feb 2024
Alessandra Amoroso

di Andrea Laffranchi, inviato a Sanremo

La cantante, tra le favorite con «Fino a qui» racconta la sua triste vicenda personale

Alessandra Amoroso vicina alle lacrime. Alessandra con la voce rotta. E che novità è? La cantante attraversato la sua carriera superando con facilità i confini della commozione, lasciandosi andare alle emozioni, anche quelle positive. Ale arriva per la prima volta al festival, lei che sembrava costruita per Sanremo e che non ci era mai venuta in gara. Si presenta nella sala stampa dell’Ariston e racconta la genesi di «Fino a qui», la canzone che porta in gara. «È un brano che parla di cadute, difficoltà grandi o piccole che nella vita ci si trova ad affrontare». Anche lei è caduta. Proprio nel momento in cui la sua carriera stava per raggiungere il picco, il concerto di s. Siro dell’estate 2022. «Una valanga d’odio mi ha investita da un giorno all’altro, insulti molto gravi e minacce di morte». Una tempesta nata da un autografo rifiutato e dal video che inizia a girare sui social.

Una shitstorm di cui Alessandra prova a fare un campionario. Insulti a sfondo sessuale, inviti al suicidio, body shaming... una summa della stupidità online. Li legge uno alla volta, senza commentare, ma con la tensione che cresce nella sua voce. «Preferirei cavarmi gli occhi che vede ‘sta merda», «la figlia di Fantozzi», «non ti fai schifo da sola?», «tra un po’ te trovano su YouPorn», «cesso ambulante». C’è anche di peggio, ma non è il caso. Non viene nemmeno da dire specchio riflesso perché non c’è nulla ridere. «Mi sono sentita sopraffare da situazioni che in 15 anni di carriera non ero preparata ad affrontare. Il giudizio non era rivolto solo alla cantante Alessandra Amoroso ma si stava riflettendo anche su Alessandra come persona». La prima reazione è la fuga: «Mi sono concessa di non stare bene e sono andata in Colombia per ritrovare un equilibrio con la musica, con me e con gli altri. Non c’è mai stato uno momento in cui mi sia detta di voler tornare, perché sentivo la necessità di stare lontano».

A febbraio dello scorso anno, la telefonata di un amico la convince a tornare e ad affrontare tutto. «Ho ripreso il mio percorso di psicoterapia che mi ha aiutato a trovare una prospettiva nuova». Ed ecco che arriva una canzone che cita la frase cult da L’odio, quella dell’uomo che cade dall’alto di un palazzo e ad ogni piano si dice «fino a qui tutto bene». «Ho preso quell’immagine e le ho dato un finale diverso. Per quanto mi riguarda non conta la caduta, non conta nemmeno l’atterraggio, ma come ci si rialza dopo una caduta». Torneranno gli haters, ne siamo certi. Non ha pensato di cercare una protezione legale. «Ho le spalle forti. E a chi capita lo stesso dico che chiedere aiuto è molto importante: non siete soli».


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6 febbraio 2024 (modifica il 6 febbraio 2024 | 19:56)

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