Amadori, lo psicologo scelto per l'educazione di genere dal governo ...

15 giorni ago
Alessandro Amadori

Alessandro Amadori è un docente di psicologia, consulente del ministero dell’Istruzione e autore del libro autopubblicato La guerra dei sessi. Il testo sostiene come i femminicidi siano causati “dal bisogno di sottomissione maschile”, che la violenza di genere non esista ma vada letta come “cattiveria” e che ci sia una organizzazione di donne, le Ginarche, dedita alla “totale svalutazione del maschile” alla “sua riduzione in schiavitù”. Amadori è anche a capo del progetto di educazione affettiva e sentimentale per le scuole, lanciato dal governo Meloni, dopo oltre 100 femminicidi in meno di un anno.

A verificare il curriculum del consulente assunto dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ed ex conigliere del leader della Lega Matteo Salvini, ci ha pensato Domani, partendo proprio dal suo libro, il cui sottotitolo è “piccolo saggio sulla cattiveria di genere”. La tesi del testo, in estrema sintesi, è che i femminicidi sono certo un problema, ma anche le donne sono cattive, “più di quanto pensiamo” e che della loro cattiveria non si parli a causa del “politicamente corretto”.

Per Amadori la violenza maschile va intesa come “cattiveria”, che però è un qualcosa di spirituale, e il femminicidio sarebbe il “contraltare di una sostanziale fragilità psichica maschile” che “nella nostra società post moderna” porta al timore di “essere castrati” e quindi a una radicale “auto-castrazione” attraverso l’assunzione diretta di “un’identità femminile”. Per sostenere le sue tesi Amadori cita frasi di Sigmund Freud, per fargli sostenere l’esistenza di una “invidia della vagina”, e siti amatoriali, come Soverato Web, scritto dallo sconosciuto Adriano Pirillo, secondo cui le donne sono sempre state cattive come dimostrano le figure bibliche, Lucrezia Borgia e le donne di oggi.

Di fatto il testo derubrica femminicidi e violenza di genere a “cattiveria”, per portare in primo piano una innata ferocia di alcune donne, che dipenderebbe, ancora una volta, solo dalla cattiveria personale e sarebbe causa dei femminicidi. Pertanto, esisterebbero donne espressamente dedite all’umiliazione dell’uomo, cioè le “sadiche fisiche, le umiliatrici, le necrofile” e, soprattutto, le “Ginarche”.

Queste ultime, secondo Amadori, “agiscono come delle amazzoni giustiziere che vendicano l’intero genere femminile attraverso una totale svalutazione del maschile e, a tendere, la sua riduzione in schiavitù (con tanto d’imposizione di strumenti di contenimento sessuale e di castità forzata, uno dei cardini della rieducazione maschile nella prospettiva ginarchica, insieme con il rovesciamento dei ruoli nel rapporto sessuale – torna qui prepotentemente in gioco il già menzionato strap on)”.

La “ginarchia", che ricordiamo non esiste, avrebbe anche un suo manifesto, scritto da un’altra sconosciuta che si ipotizza potrebbe essere in realtà un uomo, Aline D’arbrant, e sosterrebbe “la superiorità femminile sul maschio e il conseguente diritto delle donne a spodestare il maschio stesso, nonché a porlo sotto un vero e proprio controllo femminile per arrivare a instaurare un utopico governo mondiale delle donne”. Insomma un vero e proprio movimento organizzato dedito alla distruzione dei maschi, di cui in Italia avremmo circa 30mila seguaci, sempre secondo Amadori, che “forse sono paradossalmente, ma non troppo, in maggioranza uomini”. Anche in questo caso, l’autore non presenta sondaggi o ricerche che supportino questo numero, ma fa riferimento a una vaga “nostra stima” del fenomeno. Crea stupore, quindi, la sua scelta come consulente del progetto del governo Meloni Educare alle relazioni, che avrebbe l’obiettivo esplicito di sensibilizzare sulla violenza di genere e riuscire a limitarla.

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