Alessia Marcuzzi: «Rinunciai all'Actor's Studio per Simone Inzaghi ...

11 giorni ago
Alessia Marcuzzi

Il suo nome rimanda alla televisione dei reality, dal Grande Fratello all'Isola dei Famosi, solo per citare due dei più fortunati programmi condotti da Alessia Marcuzzi. Eppure lei, da bambina, sognava di fare l'attrice. Ci è anche riuscita, ma in soli quattro film: in uno, Il mio West di Veronesi, veniva uccisa dal cowboy David Bowie. Poi ha smesso «ho fatto altro, forse non ero abbastanza portata», ammette senza rimpianti a pochi giorni dal 3 maggio, quando affiancherà Carlo Conti nella cerimonia di premiazione dei David di Donatello su Rai1.  

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Alessia Marcuzzi ai David di Donatello

Conosciuta per il suo spirito vivace e la carriera televisiva, Alessia Marcuzzi porta con sé un bagaglio di esperienze e una passione per il cinema che potrebbe sorprendere molti. Li ha raccontati in un'intervista al Corriere della Sera, in cui rivela che non ha caso la sua attrice preferita è Monica Vitti: «La bionditudine, la voce afona… Una fuoriclasse che ha unito la commedia al cinema d’autore».

La conduttrice è ben consapevole della serietà che caratterizza il contesto dei David di Donatello e si prepara a gestire l'atmosfera con la sua tipica freschezza: «Io non voglio averla la responsabilità di portare sorrisi, anche se non mi hanno chiamata certo per aprire le buste con i nomi dei vincitori. Cercherò di fare quello che mi verrà sul momento», spiega senza anticipare nulla.

Il cinema

Ha visto il primo film al Drive In di Casal Palocco, dove viveva, e da bambina si cimentava in spettacoli casalinghi in cui il papà le diceva «ti pago se la smetti». Nonostante una carriera televisiva di successo, Alessia Marcuzzi ha avuto momenti significativi anche nel cinema, come quando ha lavorato con grandi nomi internazionali in Il mio West di Veronesi: «Sono la maïtresse del bordello, amante di Harvey Keitel, mentre David Bowie mi violenta e uccide. Avevo 26 anni, mi sentivo in Paradiso. Non è da poco essere ammazzata da David Bowie. La sua presenza metteva a tutti una tensione incredibile, spaventava già prima del suo arrivo». Fu in quell'occasione che Keitel le consigliò di frequentare i corsi dell'Actor's Studio di News York, ma lei rinunciò perché conobbe Simone Inzaghi, papà del suo primo figlio. E il legame della conduttrice con il cinema non si limita alla recitazione. È una fervente appassionata degli Oscar, e vive ogni cerimonia come un evento personale e emotivo: «Ogni anno costringo chi mi sta intorno a restare sveglio tutta la notte. Piango a ogni discorso di ringraziamento». Un ritorno al grande schermo non è escluso, persino con scene di nudo «se me lo chiedono Sorrentino o Lanthimos».

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