Atletica, marcia: Alex Schwazer si ritira a due terzi della prova per ...
Alex Schwazer si è fermato dopo circa 13 chilometri dei previsti 20. Il marciatore altoatesino, ritornato alle competizioni dopo 8 anni di squalifica per doping, non ha concluso la gara a seguito di una forte sciatalgia che lo affligge da tre settimane.
L'altoatesino avrebbe dovuto completare ben 50 giri di pista ma dopo essersi fermato una volta, e sotto una pioggia battente, è stato costretto a rinunciare definitivamente.
Ci ha provato fino all'ultimo ma la sua ultima marcia si conclude anzitempo col ritiro. Cala definitivamente il sipario sulla carriera di Alex Schwazer.
Il campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008, 40 anni da compiere in dicembre, ha gareggiato con la maglia dell'Atletica San Biagio, la società per la quale è tesserato dalla scorsa settimana.
La lunga inattività nonostante gli allenamenti, si è fatta sentire. Nei giorni scorsi aveva anche lamentato problemi di sciatalgia che però non gli avevano impedito di voler essere in pista, sotto la pioggia, per gareggiare per la prima volta davanti ai suoi figli.
Centinaia di persone hanno raggiunto l’impianto sportivo, al quale era possibile accedere liberamente, e tutto è stato allestito per festeggiare Alex.
Presenti in pista, oltre alle autorità locali, gli allenatori di Alex: Sandro Donati e Mario De Benedictis.
Ansa
Alex Schwazer torna in pista per dire addio alle gare 19/07/24
"Più dolorosi questi 8 anni o i 13 di oggi? Non è stato semplice la gara oggi così come gli 8 anni, Volevo esserci oggi a tutti i costi. Non aveva senso a livello prestativo perché sono fermo da tre settimane, ma non volevo gareggiare per i bimbi, volevo che i bimbi vedessero una volta quello che ho fatto per tanti anni. Non avevano mai visto. La marcia ha delle regole da seguire, quando non riesci più ad appoggiare è dura e sono arrivato fin dove potevo". Così il marciatore Alex Schwazer, dopo il ritiro ad Arci di Trento nella 22 km in pista dopo la lunga squalifica per doping.
"Ultima gara da atleta? Uno atleta resta sempre, se voglio fare la gara del paese la faccio senza problemi. Però adesso..., ovviamente volevo fare le Olimpiadi. Oggi volevo rimettermi il pettorale ed essere in gara. Se mi aspettavo così tanta gente? Non ho detto niente a nessuno, se no mi impedivano di farla questa gara. Nonostante il dolore lancinante è stato incredibile vedere così tante persone. Sono arrivati da Roma, Pescara, Firenze, anche dall'estero”. Ha aggiunto.
“Passare sotto la tribuna era veramente da brividi. Nei primi giri riuscivo a gestire il dolore. Se ci riproverò? In questo momento no, io faccio altro di lavoro, questo è un hobby. volevo fare la gara a tutti i costi, mi ero messo d’accordo da settimane con gli organizzatori e volevo esserci. Risentirsi atleta è stato bello. A casa non avevo neanche le spillette per attaccare il pettorale. Uno è atleta sempre, come un artista che pittura o un musicista che suona lo strumento. Ti resta dentro", ha concluso.