"Sono il figlio di Alfredo Antoniozzi, il parlamentare, vi faccio fare ...

25 giorni ago
Alfredo Antoniozzi

Sulla bio di instagram scrive "mai un passo indietro", ma il mantra lo segue anche nella vita reale. Tancredi Antoniozzi, figlio 21enne del deputato meloniano Alfredo, sembra un marchese del grillo contemporeneo, anche quando si interfaccia con le forze dell'ordine, in particolare con i due carabineri che lo scorso mese lo avevano fermato a bordo del suo Suv mentre sfrecciava nel centro di Roma. "Domani vi troverete senza lavoro, vi faccio licenziare, non sapete chi sono io e a chi sono figlio, sono il figlio di Antoniozzi, il parlamentare, vi faccio fare una brutta fine, conosco il Questore di Roma". Una minaccia che nel giro di pochi minuti si è trasformata in un'aggressione ai danni dei militari dell’Arma.

I dettagli dei fatti avvenuti il 18 aprile scorso in via Vittorio Emanuele II li racconta La Repubblica Roma: Antoniozzi junior era assieme al coetaneo Vincenzo Palma quando i carabinieri lo hanno fermato perché guidava "a velocità sostenuta e con manovre pericolose per la pubblica incolumità, in particolare delle persone presenti», si legge negli atti. L’amico invece lo avrebbe appoggiato: "Bravo chiama tuo padre e fagli vedere a questi come perdono il lavoro, fallo subito e non perdere tempo". Prima le lamentele  -  "anziché fermare chi mi ha rotto il vetro rompete a noi"-  poi le minacce - "vi faccio licenziare, non sapete chi sono io" - e infine l’aggressione, quando Palma si è scagliato contro un carabiniere spingendolo per terra e prendendolo a calci, mentre Antoniozzi avrebbe fatto cadere l’altro militare. Da qui le accuse per entrambi i ragazzi di resistenza e lesioni. Difesi dall’avvocato Francesco Scacchi, i due hanno patteggiato una condanna a 8 mesi di reclusione.

Non è la prima volta che Tancredi Antoniozzi si ritrova coinvolto in vicende violente. Nel gennaio del 2022, ancora diciottenne, era rimasto coinvolto nell’indagine su una rissa avvenuta a Cortina, quando un gruppo di ragazzi romani, tra i quali Antoniozzi junior, si è scontrato contro una comitiva di giovani trevigiani. "Quella notte uscendo dall’Hotel de la Poste ho notato una rissa - aveva raccontato Antoniozzi junior a Repubblica - ma non ho visto chi fossero i ragazzi coinvolti, mi sono subito allontanato. Dicono che ci fossero i miei amici coinvolti nella rissa, ma non è vero. Quanto ai picchiatori - si era difeso - so che nomi si fanno in giro, ma non ho visto nulla". "È stata una rissa, non un’aggressione", era intervenuto il padre. Adesso la questione è diversa. Certamente non si è trattato di una rissa. Le accuse parlano infatti di resistenzae lesioni.

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