Alisha Lehmann ha parlato di Juventus, social e parità retributiva

6 giorni ago
Alisha Lehmann

Alisha Lehmann, calciatrice della Juventus Women, in un’intervista rilasciata a Repubblica, parla del suo approdo in Italia e della sua popolarità sui social, ma tocca anche temi importanti.

L’attaccante svizzera può vantare 27 milioni di follower tra Instagram e TikTok ma a sentirla parlare non sembrano essere il suo pensiero principale. Al centro c’è il calcio, come lei stessa spiega: “Da quando sono piccola gioco a calcio e mi piace tantissimo. Mi rende felice”.

Quest’estate è approdata in Serie A femminile ingaggiata dalla Juventus Women. “Penso che sia stata la decisione migliore, la Juve è un grandissimo club e se la scegli è perché vuoi vincere”.

In Italia ha ricevuto un’accoglienza incredibile che di solito è riservata alle grandi stelle, ma Alisha Lehmann precisa: “Non sono una star, sono una persona normale, ma quando la fama è tanta, la gente ti aspetta. Vivo una vita normale: vado a casa, cucino, faccio le stesse cose di tutti”.

Al giornalista Domenico Marchese che le fa notare il valore commerciale di un suo singolo post sui social, Lehmann risponde: “Sei una calciatrice, ma puoi anche mostrare la tua vita e promuovere il calcio femminile, perché ha ancora molta strada da fare”.

La giocatrice si sofferma proprio su questo punto per far intendere che tiene al suo movimento, al calcio femminile e alla sua promozione e definisce le sue compagne alla Juventus una nuova famiglia: “Tutte insieme possiamo far crescere il calcio femminile italiano, sostenere le donne, diventare più grandi. Però penso sempre che sia un processo, abbiamo bisogno di tempo”.

Sulle differenze tra il calcio italiano e quello inglese Alisha specifica: “In Inghilterra il campionato è molto fisico e molto forte. Qui tecnicamente, per esempio, giochiamo un calcio davvero buono, bello e divertente”.

Sulla parità retributiva nel calcio Alisha Lehmann è diretta nel dire che il lavoro che lei svolge è lo stesso di quello dei colleghi maschi. “A tutti piacerebbe, tante volte dopo l’allenamento dico a Douglas che così non è giusto. Facciamo lo stesso lavoro, ma lui guadagna centomila volte più di me. È una cosa che mi tocca, perché sono una donna. Ovviamente è la strada che dobbiamo percorrere, ma credo che ci vorrà molto tempo”.

La calciatrice svizzera ha parlato di haters e alla domande se legge gli insulti e i commenti negativi risponde così: “Non leggo quasi mai, non ne ho il tempo. Preferisco andare a casa dopo l’allenamento e fare un pisolino di tre ore piuttosto che essere stressata da cose come questa”.

Per leggere l’intervista completa su La Repubblica clicca qui.

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