Con The Room Next Door di Pedro Almodóvar trafigge il cuore ...

15 giorni ago
Almodovar

Pedro Almodóvar commuove Venezia con The Room Next Door, il suo primo film in lingua inglese in concorso alla Mostra numero 81. Per il regista spagnolo inizia una nuova era a quasi 75 anni: «È stato come girare un film di fantascienza», ha dichiarato. Le sue muse di questo "nuovo inizio” sono Julianne Moore e Tilda Swinton, nei panni di due amiche, Ingrid e Martha.

Il destino le porta a incontrarsi dopo diversi anni nel momento più difficile della vita di Ingrid, un’ex giornalista di guerra malata terminale di tumore. La donna ha una una figlia, Michelle, con cui non parla da diverso tempo. La sua decisione è di finire la propria vita prima che il corpo si consumi, in una splendida casa, in mezzo alla natura, e lontano dai luoghi dei ricordi. Martha diventa l’accompagnatrice di un viaggio doloroso, in un terreno impervio come quello della morte.

Julienne Moore. (Warner Bros.)

Le due hanno un rapporto differente con la morte. Martha ne è impaurita, fatica a parlarne e a guardarla in faccia, ma questa esperienza cambierà la sua valutazione di quel concetto che tutti faticano a interiorizzare. Anche lo stesso Almodovar fatica: «Non comprendo come qualcosa che vive debba morire - dice - in questo senso sono infantile e immaturo».

Il viaggio è commovente, poetico, a tratti ironico (c’entra anche Buster Keaton) e arriva al cuore, come una freccia che lentamente penetra nel petto. E lentamente Martha accetta la condizione umana insita nell’essere umana, ma che si fatica a concepire. The Room Next Door è un film sull’amicizia profonda tra due donne, sull’eutanasia, sul ricordo, sulla generosità, «sull’autodeterminazione di una donna che mette nelle proprie mani la morte», dichiara Tilda Swinton, e sulla natura che sfiorisce e rinasce.

Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana