America's Cup, LVC: la bonaccia ferma Luna Rossa e nega la ...

3 ore ago

La sfida della finale di Louis Vuitton Cup in sospeso. Dopo un’eternità di attesa del vento, il duello tra Luna Rossa e Ineos Britannia riprende e riserva la prima sorpresa in Race 3. Gli inglesi che tutti davano in difficoltà con vento debole invece dimostra il contrario. Però, poi, torna il problema del vento, che fa cadere le barche dai foil e chiude la regata in anticipo, con Ineos in vantaggio. C’è da chiedersi se valga la pena, in giornate simili, dare lo start o rinviare prima ancora di cominciare.

America's Cup oggi - Figure 1
Foto La Stampa

La regata

Vento lieve, circa 7 nodi, quasi al limite per poter regatare (devono esserci almeno 6,5 nodi di media per 5 minuti prima dello start), una lunga serie di posticipi, che porta lo start dalle 14 alle 16.

Il campo è orientato per accogliere il vento da SudEst, il rettangolo è perpendicolare alla costa di Barceloneta, il cancello di partenza e della andatura di poppa è più vicino alla riva, il cancello di arrivo della bolina più al largo. C’è poca onda, nemmeno mezzo metro, forse un residuo della perturbazione dei giorni scorsi.

Spettatori della Louis Vuitton Cup a Barcellona (I. Roman/AC)

 

Le barche sono lente. Ci hanno abituato a 50 nodi, oggi navigano a metà velocità. La partenza è quasi pari, leggermente meglio Luna Rossa che è più spostata verso la boa di sinistra (pin), ma nella virata Ineos allunga e prende 80 metri di vantaggio. La bolina dice Brits, che sfrutta meglio il campo, “aspirando” il vento sul lato destro; ci prova anche Luna, che passa avanti, poi gli inglesi riguadagnano e passano la boa con 19 secondi di vantaggio. Subito dopo il passaggio, c’è il primo momento chiave della regata per Luna Rossa: Checco Bruni chiama la destra, vede il vento, indovina, si gioca una virata in più per andarlo a prendere e passa in testa. Bravi!

L’inizio del secondo lato, di poppa, è italiano, che resiste al gioco di strambate. Finché Ineos non trova una mini-raffica che sembra fargli scalare la marcia: accelera e supera Luna. Ma non è ancora finita, perché la barca italiana nella strambata successiva guadagna velocità e ritorna a condurre. E poi, c’è il secondo momento chiave, questo a sfavore del tricolore: Luna in vista della boa, stramba e quando rientra non riesce a tirare su il foil sopravvento. Rallenta, perde 15 secondi nel passaggio del cancello, ma Ineos è già andata via. Il terzo lato vede Bruni e compagni dietro di 500 metri, lo svantaggio aumenta… C’è un ritorno di fiamma nel lato 5, con Luna che recupera. Ma per poco. Le barche sembra camminino sulle uova, un refolo è vita o morte. Ed è morte per Luna, che cade dai foil. Ma poi è morte anche per Ineos, che fa splash anch’essa.

Gli Ac75 non volano più. Diventano dislocanti, avanzano a tentoni come barche tradizionali, di diportisti normali che escono in mare la domenica. Che passione. Proseguono a 5-7 nodi di velocità, c’è anche il termine massimo di durata della regata che incombe. Gli scafi sono piantati nell’acqua, la scommessa è su una raffica che possa farle tornare in volo. Ineos va sulla destra a cercarla. Mancano 8 minuti, ci vogliono nervi così per tenere duro. Gli inglesi strambano e si incagliano di nuovo nell’acqua. Nonostante ciò, continuano a coprire Luna, perché se soffiasse qualcosa saranno comunque a favore.

Il cronometro è inesorabile. Fine gara, nessun punto assegnato. A conti fatti, meglio per Luna Rossa. Si ricomincia domani, domenica 29 settembre, sempre sull1 a 1.

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