Crisi Real, Ancelotti rischia la panchina. Mbappé massacrato dalla ...
di Paolo Tomaselli
I campioni in carica sono 24esimi in Champions e inseguono il Barça nella Liga. Sacchi: «Pagano i troppi infortuni, ma solo Ancelotti può risolvere questa situazione»
Premessa: queste righe potrebbero invecchiare male, perché il Real Madrid spesso rifiorisce in primavera e perché Kylian Mbappé ha 25 anni e non può essere quello triste e sfasato di Anfield. Certo mercoledì il Real ha perso nello stadio in cui un anno fa ha ricominciato la sua rincorsa alla Champions, contro l’avversaria battuta in finale nel 2022, l’anno delle rimonte impossibili: per tutti, ma non per il Real, la squadra che non muore mai. Ma che adesso gode di pessima salute. In quelle sfide il protagonista era stato Vinicius, che adesso è fermo ai box: potrebbe rientrare con l’Atalanta il 10 dicembre, per poi puntare alla Coppa Intercontinentale il 14 dicembre, secondo possibile trofeo della stagione, dopo la Supercoppa, vinta proprio contro i bergamaschi.
Due settimane però nel calcio sono lunghe quasi come una partita al Bernabeu e la posizione di Carlo Ancelotti non è più così salda. Nelle prossime ore il tecnico italiano incontrerà il presidente Florentino Perez per incassare la fiducia per il suo governo: non solo per ciò che ha fatto negli scorsi anni, ma per quello che promette di fare per uscire da questa situazione, che per Perez e tutto il madridismo è imbarazzante.
E si aggiunge alla beffa e alla figuraccia del Pallone d’Oro perso da Vinicius e disertato dal club e anche alle recenti invettive dello stesso Florentino contro la nuova formula della Champions. Il Real occupa la casella numero 24 della maxi classifica, l’ultima utile per accedere ai playoff. (E per giunta il pullman della squadra (senza i giocatori rientrati in Spagna) ha avuto un lieve incidente mercoledì nella strada verso casa).
Tutti i commentatori anche in Spagna difendono Ancelotti, quasi inorriditi di fronte alla sua possibile defenestrazione a vantaggio di Santiago Solari, che fa parte del club. Non solo per la gratitudine verso Carletto, ma perché il problema è un altro: la rosa senza più Kroos nel cuore del gioco e Nacho in difesa non è stata costruita nel modo giusto e gli infortuni (con sei titolari fuori, tra cui il fondamentale Carvajal) hanno acuito un problema strutturale, diventato più evidente per la rinascita del Barça dei ragazzi terribili della cantera, serbatoio che nel Real è meno ricco.
Se non è tutta responsabilità di Ancelotti, non lo è nemmeno di Mbappé, che a Liverpool ha calciato un rigore moscio come il suo impatto nel mondo madridista. Ma l’allenatore rischia il posto e la stella è massacrata dalla critica, sia spagnola che francese: «La distanza tra lui e Vinicius è un abisso» sintetizza El Mundo. E chi pensava che senza il brasiliano Mbappé godesse di più libertà, giocando a sinistra come piace a lui, era fuori strada. Anche qui il problema è più profondo. E i turbamenti di Kylian e quelli del Real ormai sono una cosa sola.
29 novembre 2024
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