Angelina Mango e la serata delle cover: “Omaggerò mio padre Pino ...

Hai scoperto di essere a Sanremo quando eri con noi a Disneyland Paris! 

Mamma mia! Io ero sicura di non esserci, al cento per cento. Invece, la Francia ha portato bene. 

O le montagne russe, come hai mostrato sui social!

Vero! Direi che non sono finite le montagne russe.

Come hai vissuto questo periodo, da quando hai saputo di essere in gara fino ad adesso?

Ho realizzato il tutto molto tardi, fortunatamente. Mi sono goduta tutta dicembre, senza ansia. L’agitazione è arrivata proprio sotto data. Adesso sono molto carica!

Per “La noia”, il brano che presenterai stasera, sei stata aiutata da una grande artista…

“La noia” è nata da un incontro con due grandissime sensibilità, Dardust e Madame. Madame è un’anima molto sensibile, fragile e forte allo stesso tempo. Ci siamo trovate subito. C’è bisogno di incontrarsi umanamente per scrivere una canzone che esprime un concetto ed è anche autobiografica. Per me è stata una grandissima esperienza.

Hai chiesto consigli a qualcuno su come affrontare il palco dell’Ariston?

Sì, chiedo consigli a chiunque. Cerco di imparare e assimilare, perché sono la più piccola qui. Anche in famiglia, non mi è mai stato nascosto quanto faccia paura quel palco. Io sono pronta ad avere paura!

La tua canzone per il Festival si intitola “La noia”. Cosa ti annoia?

“La noia”, per me, ha un valore positivo: non è tempo perso, ma tempo in più. Mi annoia tutto quello che è tranquillità. Ho vissuto tanti alti e bassi: la noia arriva quando si sta bene, tranquillamente. La noia non la disdegno, sinceramente.

Ci racconti cosa succede nella “Noioteca”, lo spazio che hai allestito per questa settimana a Sanremo, a due passi dall’Ariston?

Nella “Noioteca” diamo spazio alla noia con alcune attività creative. E poi c’è un pianoforte: dove c’è un piano, c’è magia per me. Io passerò spesso da lì. Io sono il capo della “Noioteca” e do il permesso a tutti di suonarlo

Per la serata delle cover, hai scelto una bellissima canzone di tuo papà Pino, “La rondine”…

È stata una scelta molto difficile. Non ho mai cantato nulla di mio padre, per scelta. Questo dà valore all’esibizione di venerdì: farlo sul palco di Sanremo, dove lui è stato molte volte, con l’orchestra, al decennale dalla sua scomparsa. Sarà un evento unico per poterlo omaggiare. Voglio davvero farlo in punta di piedi. Quando l’ho provata a casa al pianoforte, mi sono detta: è l’unica maniera giusta per farlo. 

Come l’hai scelta tra le tantissime canzoni di tuo papà?

Provandola, o meglio spogliandola: ho capito che dentro aveva un’anima grandissima! Mi sono guardata in faccia anche con mio fratello, che mi ha aiutato per la produzione della cover, e ho scelto di portarla sul palco dell’Ariston.