Anna Kanakis, il ricordo del marito: "Coraggiosa fino alla fine. I ...

Marco Merati Foscarini ha ricordato l'attrice morta un anno fa, il loro amore, gli anni vissuti insieme

Anna Kanakis - Figure 1
Foto La Gazzetta dello Sport

Riccardo Cristilli

22 novembre - 09:59 - MILANO

A un anno dalla morte a 61 anni di Anna Kanakis, il marito, Marco Merati Foscarini, ha accettato di ricordarla in una toccante intervista al Corriere della Sera, raccontando il loro amore, gli anni vissuti con la malattia e i suoi ultimi giorni. Nata in Sicilia da papà greco, che le ha regalato quel cognome capace di renderla indimenticabile, è stata Miss Italia nel 1977, attrice di tanti film e fiction fino alla decisione di dedicarsi solo alla scrittura. 

anna kanakis e la malattia

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Anna Kanakis aveva deciso di non rendere pubblica la sua malattia, per evitare di essere invitata nelle varie trasmissioni televisive soltanto per raccontare il suo percorso. "Aveva scoperto un linfoma nel 2018 facendo un esame del sangue di routine" ha raccontato il marito ricordando come un anno fa fosse preparato alla sua morte ma è stato in ogni caso un grande dolore. "Per due volte la malattia era andata in remissione. Era stata bene". Mercati Foscarini ricorda come la moglie aveva reagito alla diagnosi con grande coraggio e pensando sempre agli altri: "Al pronto soccorso Ematologico del Policlinico Umberto I di Roma, ci sono tre targhe che la ricordano. È una struttura geniale riservata ai pazienti con malattie del sangue, ma è pubblica, ha poche risorse e Anna ha rifatto tutto il reparto, dove fra l’altro è mancata. Quella sera, ha chiesto lei di andare. Ha chiamato il professor Maurizio Martelli che ci è sempre stato vicino con professionalità e cuore e gli ha chiesto di ricoverarla". Quando è morta era accanto a lei: "Non voleva che stessi lì, cercava di mandarmi via, ma non me ne sono andato".

i gioielli per la ricerca

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A ogni visita di controllo Anna Kanakis "chiedeva che probabilità avesse. Però dieci giorni prima di morire aveva cambiato il testamento. Forse, aveva capito, ma non lo diceva, per proteggere me. E aveva detto al professore: se ha altre cose che posso fare per il reparto, me lo dica". Il marito ha raccontato al Corriere della Sera che ha deciso di lasciare la sua amata casa al mare a Porto Santo Stefano a una bimba nata da poco di cui si era innamorata. "È la figlia di mia nipote, Sofia Nicla detta Pupazza. Nei suoi ultimi giorni, le uniche chat che Anna guardava erano quelle con le foto di Pupazza". Quello è stato l'unico cambiamento importante, per il resto subito dopo la scoperta della malattia aveva deciso di lasciare i gioielli per la ricerca scientifica. Il primo dicembre a Montecarlo ci sarà l'asta della sua collezione di gioielli: "Il ricavato della vendita andrà alla Fondazione Veronesi e alla Fil, Fondazione italiana linfomi". I gioielli erano una sua passione: "Prima che ci sposassimo, faceva un film, metteva da parte un po’ di soldi e si comprava degli orecchini o un bracciale. Tutti particolari, eleganti. Ma lei era elegante anche con gioielli sfarzosi".

l'amore per i libri

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Marco Merati Foscarini e Anna Kanakis si sono conosciuti e subito innamorati, lei aveva 42 anni ed era una star delle fiction dei primi anni 2000, lui 57 anni, un banchiere esperto di finanza, due mondi diversi ma perfettamente complici: "Parlavamo di tutto, sempre, senza fermarci mai". Merati Foscarini ricorda come la seguiva sui set. "E ho scoperto di avere un sacco di amici, banchieri e affini che la guardavano in Vento di Ponente. La prima volta che mi ha accompagnato a una cena, i fotografi erano tutti per lei". Quando Anna Kanakis era sulla cresta dell'onda, protagonista di una fiction che faceva milioni di ascolti, ha deciso di smettere perché dopo la pubblicazione del suo primo romanzo voleva dedicarsi solo alla scrittura: "Chiamava i suoi libri: i miei bimbi di carta, erano qualcosa che partoriva lei, non c’era regista, sceneggiatore… L’ultimo, Non giudicarmi, sul barone Jacques d’Adelswärd-Fersen e la fatica esistenziale di essere omosessuale negli anni ’20, l’ha portata a battersi tanto per i diritti civili. È stato il suo ultimo atto di altruismo".

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