Ancora non cammina bene, e da poco riesce a salire in sella come prima, ma la ciclista Elite cuneese Samantha Arnaudo dopo il grave infortunio a inizio marzo in El Salvador è tornata a pedalare -, che per lei significa sentirsi normale. La frattura della testa del femore, l’operazione, un mese di convalescenza in Guatemala, poi il rientro in Italia e il proseguimento della riabilitazione. «Finché non recupero la mobilità di prima non potrò spingere: adesso alle uscite in bici affianco la ginnastica in piscina e la fisioterapia», racconta. I segni tangibili della brutta caduta - placche e viti - li ha ancora dentro di sé, a settembre farà una risonanza magnetica per verificare che non ci siano necrosi e poi deciderà quale strada prendere, ma intanto ha ripreso a macinare chilometri.
«Non esco con gruppi numerosi, se piove rinuncio, in discesa non vado più a tutta, ma paura quella no, altrimenti starei a casa», molto no - «i battiti non salgono più di tanto, l’essere sola per scelta con i miei pensieri è sempre bellissimo». È tornata a scalare le «sue» montagne - Sant’Anna di Vinadio, il Colle della Maddalena, - e pazienza se il dislivello, la media e le sensazioni non sono quelli di sempre. «Già poter fare una salita lunga senza andare fuori giri è un bel traguardo, e ci sono momenti in cui mi esalto perché tiro fuori quello che non ho più» -, o forse non ancora. Domenica la braidese Irene Cagnazzo, Carmela Cipriani, la campionessa slovacca in linea e a cronometro Nora Jenčušová e Beatrice Pozzobon, sue compagne di squadra nel team BePink Bongioanni, saranno al via - fuori classifica e con una maglia celebrativa - della 35ª edizione del La Fausto Coppi, che lei in passato ha dominato. Samantha ancora non può permettersi uno sforzo, ma sarà sul percorso - ovviamente in salita, a Campomolino di Castelmagno o a Madonna del Colletto - per passare una borraccia all’amica Annalisa Prato, ciclista dell’Officine Mattio Cycling Club, in un capovolgimento dei ruoli rispetto all’anno scorso. Allora Annalisa era ai box, reduce dall’infortunio alla Marcialonga in Trentino che ne condizionò la stagione, e sostenne l’amica nella sua cavalcata trionfale verso piazza Galimberti, dove le due si abbracciarono. Domenica toccherà ad Annalisa correre anche per Samantha.