Antonio Conte vuole tornare ad allenare: «Gli altri aspettano il mio ...

15 Feb 2024
Antonio Conte

di Salvatore Riggio

L'ex allenatore del Tottenham: «Serviva tempo per la famiglia e per me, ora ho energia. Devo vincere, serve un club con le mie ambizioni. La Champions sarebbe un regalo a mio padre»

Tornerà in panchina, ma dalla prossima stagione. È vicino il rientro di Antonio Conte: «Mi sono preso questo tempo per me, per la mia famiglia e per stare con i miei genitori. È importante ricaricarsi, fisicamente e mentalmente, ora il mio unico problema è che ho troppa energia», ha detto l’ex tecnico di Juventus (con la quale ha vinto tre scudetti) e Inter (lo scudetto del 2021) — che lo scorso marzo ha rescisso consensualmente il ritratto con il Tottenham e da allora è rimasto fermo — nell’intervista rilasciata al quotidiano inglese «Telegraph». Adesso tutti lo sognano.

In primis, si vocifera, il Milan . Però, al di là dei corteggiamenti vari, Conte ha un solo obiettivo: «La migliore opzione possibile è divertire e vincere. E per essere celebrato, devo vincere appunto. Altrimenti gli altri aspettano di festeggiare il mio fallimento. Questa è la verità». Al momento, all’ex c.t. (guidò l’Italia fino ai quarti di finale di Euro 2016) piace Pep Guardiola, campione di tutto con il Manchester City: «Lui è il miglior allenatore del mondo. E poi quando puoi abbinare il miglior allenatore del mondo con un club che può sostenerti e può investire per portare giocatori importanti per migliorare la squadra ogni stagione perché vogliono rimanere in cima al mondo, allora è molto, molto difficile competere allo stesso livello. La mia storia dice che nei miei club sono sempre arrivato in una situazione difficile e con problemi».

Il sogno: alzare la Champions League

Tante vittorie per Conte, ha un grande sogno: «Un giorno mi piacerebbe sollevare la Champions da allenatore. Ma so che è molto difficile. La gente pensa che sia semplice, ma devi restare nel club giusto, un club che corrisponda alle tue ambizioni, un club pronto a fare l’ultimo passo per vincerla. Guarda il Manchester City. Sette anni, no? Vorrei regalare questa gioia a mio padre. Mi ha detto “voglio vederti sollevare la Champions”. Non è semplice, ma tutti possono avere un sogno». Inoltre, Conte è pronto anche ad aprirsi a novità classiche: «La gente pensa che il 3-5-2 sia un sistema difensivo, ma non è vero. Basta vedere quanti gol segnano le mie squadre in ogni stagione. Non dipende dal fatto che siano tre o quattro in difesa, dipende da come costruisci la squadra e costruisci l’attacco. Allo stesso tempo, non va bene essere troppo offensivi. E nemmeno troppo difensivi. Bisogna rispettare le caratteristiche dei giocatori e adattarsi a loro. La mia esperienza mi dice che se vuoi vincere il campionato o alzare un trofeo, devi avere una squadra equilibrata. La scorsa stagione il Manchester City è stato il miglior esempio di squadra dotata di grande equilibrio, difensivamente e offensivamente».

I momenti tristi e i ricordi di Ventrone, Vialli e Mihajlovic

Infine, c’è spazio anche al lato umano di Conte, come tecnico: «Io sono onesto, odio le bugie. Questo a volte può aiutarmi o a volte può ferirmi. Ma preferisco restare in silenzio piuttosto che dire una bella bugia, anche nel rapporto con i miei giocatori. Durante la stagione può succedere che tu abbia bisogno di un dialogo onesto che può essere positivo o negativo. Lo so benissimo, anch’io sono stato giocatore e alcuni allenatori mi hanno detto belle bugie per tenermi calmo. Non voglio questo tipo di situazione». Infine, la scomparsa negli ultimi mesi di Gian Piero Ventrone, il preparatore atletico del Tottenham ed ex Juventus, di Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic, Conte ha concluso: «Perderli in pochi mesi sicuramente è stato uno dei momenti più duri della mia vita. Con Vialli ho avuto un rapporto importante. L’ho incontrato tre settimane prima che morisse per cenare con mia moglie e conservo quel momento nel mio cuore. Gian Piero? È stato davvero difficile affrontare questa situazione, anche la morte di Sinisa. Quando accade questo tipo di situazione, puoi avere pensieri orribili. Pensi a cosa può succedere a un’altra persona molto vicina a te, o se può succedere a te. È stato un momento davvero difficile, anche per i giocatori del Tottenham, quando è morto Gian Piero».


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14 febbraio 2024 (modifica il 14 febbraio 2024 | 15:49)

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