Così con Conte ct: 5-3-2 da battaglia e blocco interista. A ...

Antonio Conte

Appassionò gli italiani all'Europeo 2016, la sua idea di gioco si è evoluta senza snaturarsi, ha grande conoscenza internazionale

Salvatore Malfitano

13 agosto - MILANO

Quando si parla di Antonio Conte, non sorprende mai l'utilizzo di un termine militare per descriverlo. Gli sono toccati un po' tutti: sergente, comandante, generale. Perché la panchina spesso è diventata una trincea, la squadra invece modellata come se fosse il battaglione sacro di Tebe, dove tutti i componenti condividevano un legame fortissimo. Proprio con questo attaccamento grintoso, la Nazionale di Conte aveva conquistato tutti, nonostante il movimento fosse in una fase di transizione piuttosto complessa. Questo non impedì agli azzurri di appassionare l'Italia intera agli Europei 2016, il culmine e il termine del biennio da commissario tecnico. Il cammino fu interrotto dagli undici metri dalla Germania nei quarti di finale, il torneo si concluse con dignità. Come raramente è accaduto, si partì dalle persone e non dal talento. 

l'ultima esperienza

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Conte è fermo dallo scorso marzo, quando in accordo con la società si è separato dal Tottenham dopo quasi un anno e mezzo. Era arrivato nel novembre 2021, in corsa per sostituire Espirito Santo. La partenza da imbattuto con sette risultati utili consecutivi contribuì al quarto posto finale che permise agli Spurs di tornare in Champions League. L'ultima stagione si è rivelata decisamente più turbolenta, sia in termini di risultati che sul piano personale: un intervento alla cistifellea a febbraio l'ha tenuto per un po' lontano dal campo. Il tutto in un contesto societario tutt'altro che sereno. 

come allena

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L'idea di gioco si è evoluta senza snaturarsi. La difesa si compone di tre calciatori, con due esterni a tutta fascia e almeno un centravanti fisicamente strutturato. Il concetto di superiorità numerica è il criterio guida sia in fase di impostazione, dove l'obiettivo è avviare la manovra per vie centrali con passaggi corti per una risalita graduale del campo, sia sul piano realizzativo, momento in cui si ricerca una presenza massiccia in area di rigore per aumentare le possibilità di conclusione. Quando non ha il possesso, la squadra di Conte crea una doppia fila compattissima, in genere schierata col 5-4-1 e talvolta col 5-3-2 in base a quale sia la zona del campo in cui il tecnico predilige aumentare la densità. L'intensità, in entrambe le fasi, deve essere sempre al massimo e l'allenatore lo pretende in modo quasi ossessivo anche durante le sedute quotidiane. 

gli azzurrabili

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Considerando il ciclo precedente e i calciatori che Conte conosce, si può supporre che eventualmente si ripartirebbe da un blocco interista: Bastoni e Barella su tutti, ma attenzione anche a Darmian (uno dei reduci degli Europei di sette anni fa) e Dimarco che potrebbero trovare molto spazio anche per l'abitudine a un certo tipo di assetto. L'attaccante di riferimento sarebbe il nodo più grande da risolvere. L'esuberanza di Scamacca sarebbe in competizione con il rendimento costante di Immobile in campionato, che lo rende ancora il titolare più probabile, senza dimenticare Retegui in rampa di lancio. Frattesi e Di Lorenzo sarebbero altri pilastri. Ma ci sarebbero sicuramente delle sorprese: quei fedelissimi su cui possa puntare ogni comandante che si rispetti.

13 agosto - 19:27

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