Arcane 2, la recensione: un doloroso saluto per un'attesa ripagata
Che si conosca League of Legends oppure no, vi sfidiamo a trovare qualcuno che non sia stato assolutamente conquistato da Arcane, la serie animata di Netflix nata da una collaborazione tra Riot Games e lo Studio Fortiche. Un sodalizio che ha dato vita a qualcosa di così stupefacente che l'attesa per questa seconda stagione è stata una delle più sentite nel panorama seriale. La storia di Jinx/Powder e Vi, due sorelle estremamente diverse, anime smarrite in un mondo in lotta è stata tratteggiata con così tanta maestria nella stagione 1 che la sorpresa è divenuta ben presto affezione per un titolo animato maturo e avvincente.
Vi e Jinx mentre combattono
Il background, ripreso dal videogioco, viene quindi esplorato a partire da una piccola porzione del regno di Runeterra, ovvero la ricca città di Piltover, contrapposta alla miseria di Zaun, luogo di reietti dove sopravvivere ed emergere un'impresa praticamente impossibile. Le protagoniste vengono da lì: figlie di degrado e sofferenza esistenziale scelgono strade opposte. Se Vi sembra mantenere una propria morale, Powder, divenuta Jinx dopo essersi unita all'ambiguo Silco, sembra in qualche modo abbandonarla completamente incarnando i poli opposti di ragione, l'una, e impulsività, l'altra. La seconda stagione disponibile in piattaforma dal 9 novembre, verrà rilasciata in tre tranche da 3 episodi ciascuna, fino al 23 novembre, per un totale di 9 episodi che dovrebbero concludere completamente l'arco narrativo.
Non ci sono buoni e cattivi in ArcaneUn'immagine di Jinx
In totale continuity con la precedente, Arcane 2 riparte, esattamente dagli avvenimenti dello scioccante nono episodio. Jinx, dopo aver usato un lanciarazzi caricato ad Hextech, lascia solo distruzione e morte nella sede della consulta. Il consiglio è decimato e Caitlyn, dopo la morte di sua madre, è determinata a catturare la folle assassina. Fare giustizia uccidendo la responsabile principale dell'attacco è diventato per lei un chiodo fisso, un'ossessione alimentata da rabbia, dolore e frustrazione, sentimenti che inizialmente condividerà con Vi, che comunque rimarrà più ragionevole, cercando, invano, di far ragionare colei che ama, conscia del fatto che ormai sua sorella Powder non ci sia più, scalzata dalla criminale Jinx.
Una scena della seconda stagione di Arcane
Questi avvenimenti e il crescente attrito tra Piltover e Zaun porteranno i due territori ad una guerra civile sanguinosa e spietata, uno scontro che, a causa dell'eccessivo uso dell'Hextech, sta minando l'Arcane fin dalle sue fondamenta, portando a preoccupanti anomalie sempre più frequenti.
Aspettando Arcane 2: dietro le quinte con lo studio Fortiche
Una serie mai banaleCaitlyn in una scena
Quindi eccoci di nuovo a Runeterra per un ritorno in grande stile, un ritorno che ci mostra cosa succede quando il mondo va a rotoli, quando tutto sembra perduto, quando ogni ordine viene sovvertito e non sappiamo più veramente chi siano i buoni e chi i cattivi, ammesso che di buoni ce ne siano mai stati. Questa seconda stagione fa leva proprio su questo, sull'assenza di scelte morali, sulle miserie dell'animo umano, sul concetto di vendetta come risultante di dolore immenso e rabbia.
Violet combatte nella seconda stagione
A fronte di due primi episodi un po' meno incisivi, la seconda stagione di Arcane entra nel vivo dal terzo episodio, proseguendo a briglia sciolta in una serie di eventi concatenati, incastrati tra loro al millimetro come pezzi di un puzzle da ricostruire, tutto frutto di un'eccellente scrittura che, nonostante l'ottimo livello tecnico, si conferma la vera forza di questa serie. La narrazione, che procede attraverso sviluppi per nulla banali e straordinariamente profondi, per quanto intricata è un crescendo di scelte azzeccate, adrenalina, dramma e tematiche sociali esposte in un racconto coinvolgente, emotivo e intelligente, un crescendo per il quale sarà doloroso assistere ad una fine.
L'ottimo lavoro dello studio ForticheUn'immagine di Arcane 2
A questo punto non possiamo che elogiare la serie anche dal punto di vista tecnico. Ci abbiamo riflettuto molto, non volevamo che l'entusiasmo falsasse in qualche modo il nostro giudizio ma, con convinzione, non possiamo far altro che apprezzare il lavoro dello studio Fortiche che anche in questa seconda stagione ha saputo superare diversi limiti con intelligenza e creatività.
Un primo piano di Vi
Assistiamo, quindi, ad un maggiore attenzione nelle espressioni e nella mimica facciale dei personaggi e ad una collezione di scene che sembrano uscire con prepotenza dalle tavole di un fumetto, immagini con le quali Arcane sembra voler abbracciare con ancora più convinzione la cultura pop che ne ha generato il fenomeno.
Un'immagine di Arcane
Interessante anche il maggior utilizzo di stili di animazioni differenti che, uniti al design principale, rendono l'intero prodotto maggiormente vario e comunicativo. A quanto pare la storia di Vi e Powder si concluderà con questi ultimi nove episodi e ciò che più ci rimane difficile digerire è proprio il dover salutare questa serie che nel corso degli ultimi anni è stata in grado di settare nuovi standard nel mondo dell'animazione.
Torna Arcane, la serie animata di Netflix nata da una collaborazione tra Riot Games e lo Studio Fortiche, un sodalizio che ha dato vita a qualcosa di così stupefacente che l’attesa per questa seconda stagione** è stata una delle più sentite nel panorama seriale. Stagione che ci mette un po’ a decollaree, ma che dal terzo episodio in poi corre e intreccia storyline avvincenti con maestria assoluta, riconfermando la scrittura come punto forte dell’intera serie. Lo studio Fortiche, però, anche dal punto di vista tecnico tenta passi avanti con una maggiore attenzione ai dettagli, in particolare alle espressioni dei personaggi, e con immagini che sembrano uscire dalle tavole di un fumetto, abbracciando con ancora più convinzione quella cultura pop che ha contribuito a rendere questo titolo così atteso e apprezzato.