Non accennano a placarsi in
Argentina le polemiche all'interno del principale partito del
centrodestra, il Pro dell'ex presidente Mauricio Macri, che
appare sempre più vicino ad una frattura insanabile tra la
corrente guidata dallo stesso Macri, e quella capeggiata dalla
ex candidata alla presidenza alle presidenziali del 2023,
Patricia Bullrich.
Al centro delle divergenze è la piena adesione al programma
del governo ultraliberista di Javier Milei propugnata da
Bullrich, che del governo fa parte come ministro della
Sicurezza. Dal lato di Macri si considera invece che, approvato
il pacchetto di riforme del governo con il voto decisivo del
Pro, è giunto il momento di prendere le distanze e guardare ai
propri interessi.
L'ex presidente reclama in particolare al governo di Milei di
rispettare una decisione della Corte Suprema che obbliga lo
Stato a girare al governo della Città di Buenos Aires - suo
principale enclave elettorale - fondi per 2 miliardi di dollari
provenienti dalla riscossione fiscale.
In questo contesto dalla corrente di Macri non si risparmiano
critiche neanche al programma economico del governo e in
particolar modo alla mancata definizione di una data per
l'uscita dal regime di restrizioni alla compravendita di monete,
un punto che sta generando forti tensioni sui mercati
finanziari.
Bullrich ha risposto oggi all'ex presidente con un messaggio
dove invita gli elettori del Pro a seguirla invece nel suo pieno
sostegno al governo. "Abbiamo deciso di sostenere Milei per
generare un cambiamento, non possiamo rimanere a metà strada. Io
voglio andare fino in fondo", ha scritto in un post su X.
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