Assad, il presidente della Siria è in fuga: «È scappato, forse già a ...

19 giorni ago
Assad

di Marta Serafini  e redazione Esteri

Già sabato, mentre i ribelli avanzavano, il presidente siriano era dato per fuggito a Mosca o a Teheran, con lui ci sarebbe la first lady Asma. All'alba di domenica l'annuncio dei ribelli  e poi le conferme degli osservatori: sarebbe in volo verso la Russia, per alcuni già là

Già nascosto a Mosca, o già partito per Teheran, o in volo su un jet privato per Doha, destinato a finire come Gheddafi o Saddam Hussein. Già ieri, mentre i ribelli avanzavano su Damasco - conquistata poi alle prime luci dell'alba - e il regime finiva, la domanda inevitabilmente rimbalzava. Dov’è finito Bashar? Risposte certe, nessuna. Ipotesi, tante. Un annuncio dei ribelli su Telegram, prima dell'alba e del messaggio tv: «Assad è scappato, la Siria è libera». La casa del presidente presa e filmata dai ribelli. L'assenza dalla capitale delle sue guardie di sicurezza. Le conferme che arrivano dai grandi network di stampa internazionali. Assad è scappato. Che sia la Russia, alleata di sempre, a offrire ad Assad un riparo, è la tesi più accreditata per il momento. 

 Su X (ex Twitter) il giornalista e analista Barak Ravid, di Axios, attribuisce a fonti israeliane la notizia che «Assad ha lasciato Damasco verso mezzanotte di sabato, ed è volato verso una base russa in Siria con l'intenzione di proseguire lì per Mosca. Non ci sono indicazioni chiare, ancora, se abbia già lasciato il paese». Una fonte statunitense conferma che «a Washington si è seguito Assad mentre lasciava Damasco la scorsa notte [la notte tra sabato e domenica, ndr] e crediamo che stesse progettando di volare a Mosca». 

Anche Donald Trump ha scritto sulla sua piattaforma social, Truth, che «Assad non c'è più. È fuggito dal suo Paese. Il suo protettore, la Russia, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non ha più voluto proteggerlo». Secondo Trump, che entrerà alla Casa Bianca il 20 gennaio, la Russia «ha perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove quasi 600.000 soldati russi sono feriti o morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e che potrebbe durare per sempre». «La Russia e l'Iran sono attualmente indeboliti, uno a causa dell'Ucraina e della cattiva economia, l'altro a causa di Israele e dei suoi successi in battaglia». 

A scrivere che il presidente siriano si trova a Mosca con la famiglia e che gli sia stato consigliato di lasciare il Paese da Egitto e Giordania era stato per primo il Wall Street Journal, seguito dal Telegraph. Bloomberg parlava di un accordo che gli permetta l’esilio in un’area da lui controllata e lo collocava a Teheran. Nel tardo pomeriggio di ieri, la smentita di prammatica. L’account della presidenza parlava di un Assad a Damasco e nel pieno delle sue funzioni. I fatti hanno poi smentito la versione ufficiale.

Alla guida della Siria dal 2000, quando raccolse il testimone dal padre Hafez, Bashar al-Assad è rimasto aggrappato con le unghie e con i denti al potere, e  non si mostra in pubblico da una settimana. L’ultima immagine dopo la caduta di Aleppo lo ritrae sorridente con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi accorso a Damasco per dargli sostegno. Ma già allora si era parlato di una fuga. Il Cairo e Amman intanto smentiscono: mai detto al leader siriano di formare un governo in esilio.

Per strada rotolano le teste delle statue dedicate al fratello Basil e al padre, Hafez, che su quella poltrona scelse di metterlo dopo la morte del favorito Basil. A Doha dove è in corso un vertice tra Russia, Iran e Turchia, si tratta. Da Mosca era già arrivato l’ordine di spostare le navi dalle basi navali di Tartus. Bashar era sempre più solo.

Nel tardo pomeriggio di ieri altre voci non confermate rilanciate da giornalisti occidentali che seguono la Siria: «Assad sta per tenere un discorso alla nazione». Ma quale nazione, si chiede qualcuno mentre del presidente siriano re delle photo opportunity e poco incline ai discorsi pubblici già in tempo di pace non si vede nemmeno l’ombra.

E Asma, la first lady? Nata e cresciuta nella City, odiata, amata, accusata di aver tenuto i cordoni dei traffici di famiglia, bandita dalla madre patria dopo essere stata inserita nelle black list delle sanzioni, dove è finita? «Sarà insoddisfatta del livello dei centri commerciali di Teheran», ironizzano i detrattori in Rete. «È una donna malata di cancro», ricordano i numerosi sostenitori (ha sconfitto un tumore al seno nel 2019 e ha avuto una ricaduta l’anno scorso di leucemia mieloide acuta). 

Un'altra voce accreditata — ma non confermata — è che Assad a Mosca si trovi già da giorni. E insieme ai figli. Prove, però, poche. Se non la foto di un certificato che mostrerebbe il diploma di dottorato del maggiore Hafez, conseguito a Mosca a fine novembre. Alla cerimonia presenti tutti gli Assad, compreso Bashar. Una notizia che in effetti coincide con il colloquio avuto a Mosca dal presidente siriano con il suo omologo russo Vladimir Putin. Dopo quell’incontro però Assad era rientrato a Damasco per ricevere il ministro degli Esteri iraniano Araghchi. Fino all'annuncio di una «fuga in aereo», rilanciate dai ribelli ormai entrati a Damasco.

Chi salverà Bashar? Secondo il Telegraph Putin è furioso per il comportamento dei militari lealisti che hanno abbandonato le posizioni senza combattere. Sarà allora Teheran a offrire un salvacondotto? O addirittura Kim Jong-un? O Mosca che, alla fine, potrebbe decidere di servirsi di Assad per trattare su altri tavoli, quello ucraino in testa? Mentre cala la notte sulla pietra bianca del palazzo presidenziale di Damasco, costruito nel 1910 quando qui dominavano i pasha ottomani, la Cnn rilancia: la guardia di Assad non è schierata in nessuna delle sue residenze.

7 dicembre 2024 ( modifica il 8 dicembre 2024 | 09:14)

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