Guerra ultime notizie. Siria, ribelli alle porte di Damasco. Media ...

20 giorni ago

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Medio Oriente

I gruppi di opposizione siriani hanno preso il controllo di Daraa, città vicina al confine con la Giordania, nel sud della Siria.

Assad - Figure 1
Foto Il Sole 24 ORE

7 dicembre 2024

17:09

Siria: inviato Onu, ora colloqui urgenti per transizione politica ordinata

L’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, ha chiesto colloqui urgenti a Ginevra per garantire una “transizione politica ordinata” in Siria. Parlando con i giornalisti al Forum annuale di Doha in Qatar, ha detto che i colloqui in Svizzera discuteranno l’attuazione di una risoluzione delle Nazioni Unite che chiede un processo politico guidato dalla Siria. Pedersen ha affermato che la necessità di una transizione politica ordinata “non è mai stata così urgente” e che la situazione in Siria sta cambiando di minuto in minuto. La risoluzione 2254, adottata nel 2015, chiedeva l’istituzione di un organo di governo transitorio, seguito dalla stesura di una nuova costituzione e concluso con elezioni sotto la supervisione delle Nazioni Unite.

16:54

Trump, ’Usa non dovrebbero farsi coinvolgere in Siria’

Gli Stati Uniti “non dovrebbero farsi coinvolgere” nella guerra in Siria. Lo ha detto il presidente eletto Donald Trump da Parigi, dove staserà parteciperà alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame. “La Siria è un disastro, ma non è nostra amica, e gli Stati Uniti non dovrebbero avere nulla a che fare con questo. Questa non è la nostra lotta. Lasciamo che la situazione si sviluppi. Non lasciamoci coinvolgere”, ha aggiunto sul suo social Truth.

16:52

Media, insorti hanno preso una caserma nella città di Homs

Gli insorti siriani hanno conquistato una caserma dei servizi di sicurezza governativi nella città di Homs. Lo riferiscono media panarabi che citano fonti locali nella città siriana al centro di scontri tra anti-governativi e lealisti.

16:51

Siria, manifestanti abbattono statua padre di Assad alla periferia di Damasco

Gruppi di manifestanti ostili al governo siriano hanno abbattuto una statua di Hafez al-Assad, padre dell’attuale presidente Bashar al-Assad, nel sobborgo di Jaramana, alla periferia di Damasco. E’ quanto testimoniano video diffusi dai media.

16:29

Siria, media: ribelli arrivati alla periferia di Damasco

Insorti siriani sono alla periferia di Damasco: lo riferiscono fonti locali nella capitale citate dai media panarabi. Le fonti affermano che le forze anti-governative si trovano nei quartieri meridionali di Sahnaya e Daraya.

16:24

Corea del Sud, presidente Yoon ha promesso di dimettersi

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha assunto l’impegno di dimettersi. Lo ha dichiarato Han Dong-hoon, leader del Partito del Potere Popolare, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Yonhap. “Le parole del Presidente Yoon, che affida il suo destino al partito, sono in realtà un impegno a dimettersi”, ha dichiarato Han. Il presidente Yoon oggi si è scusato per aver imposto la legge marziale nel Paese in un discorso pubblico e ha affermato che non l’avrebbe riproposta prima del voto di impeachment in parlamento, al quale è sopravvissuto.

Yoon ha proclamato la legge marziale nella tarda serata di martedì, sostenendo che l’opposizione simpatizzava con la Corea del Nord e stava progettando una “rivolta”. Il parlamento ha sfidato la dichiarazione presidenziale e ha votato per la revoca della legge marziale. L’ufficio del presidente del parlamento, Woo Won-shik, ha affermato che la dichiarazione del presidente non era valida. Yoon ha ritirato la misura poco dopo la sua entrata in vigore.

Per approfondire: Corea del Sud, Yoon si scusa, ma non si dimette

16:11

Sindaco iracheno: circa 2mila soldati siriani hanno cercato rifugio in Iraq

Circa 2.000 soldati siriani hanno attraversato nelle ultime ore il confine con l’Iraq alla ricerca di un rifugio, afferma Turki Al-Mahlawi, sindaco della città di confine di Al-Qaim. Alcuni soldati sono feriti e stanno ricevendo cure mediche, ha aggiunto.

15:33

Agenzia di stampa siriana: presidente Bashar Al-Assad al lavoro nella capitale Damasco

Il presidente siriano, Bashar al-Assad, è a Damasco e nella capitale “sta portando avanti il suo lavoro”. Lo ha riferito la presidenza siriana in una nota citata dall’agenzia di stampa Sana, nella quale si bollano come “false” le voci e le notizie pubblicate da “alcuni media stranieri” sulla “partenza” di Assad da Damasco o “su visite lampo” in altri Paesi. La presidenza siriana sottolinea che si tratta di “tentativi di fuorviare e influenzare lo Stato e la società siriana” e precisa che Assad “sta portando avanti il suo lavoro e i suoi compiti costituzionali dalla capitale Damasco”.

Un cartellone danneggiato del presidente siriano Bashar al-Assad ad Aleppo, dopo che l’esercito siriano ha dichiarato che decine di suoi soldati sono stati uccisi in un grave attacco dei ribelli che hanno invaso la città, in Siria, il 30 novembre 2024. REUTERS/Mahmoud Hassano TPX IMMAGINI DEL GIORNO/Foto d’archivio

Assad - Figure 2
Foto Il Sole 24 ORE

15:25

Siria: Israele si prepara a “crollo regime, diserzione massa soldati”

Israele ha rilevato “una diserzione di massa dei soldati siriani” e “si prepara al crollo completo del regime” del presidente siriano Bashar al-Assad. Lo ha riferito la tv pubblica israeliana Kan, citando alti funzionari israeliani, secondo i quali ciò che sta prendendo forma in Siria è “una svolta drammatica che potrebbe cambiare la realtà in Medio Oriente”.

15:17

Siria: inviato speciale Onu ha incontrato ministro Esteri russo

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha incontrato l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, a margine del Forum di Doha, per discutere della situazione attuale in Siria e dei modi per stabilizzarla. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri russo.

“C’è stato uno scambio di opinioni sulla situazione in Siria, vista l’offensiva di massa in corso da parte dei militanti del gruppo terroristico Hayat Tahrir al-Sham [precedentemente noto come Fronte al Nusra] e dei gruppi armati suoi alleati nel nordovest della Siria”, si legge nella nota.

Lavrov e Pedersen hanno discusso di misure urgenti per stabilizzare la situazione in Siria, proteggere i civili, garantire l’accesso umanitario e prevenire un possibile scenario catastrofico, ha dichiarato il ministero. Il responsabile del “ministero degli Esteri russo ha sottolineato la necessità di rispettare la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale della Siria. Ha inoltre sostenuto il piano per consolidare gli sforzi di tutte le parti coinvolte al fine di ripristinare la stabilità e l’ordine costituzionale in Siria”, ha aggiunto il ministero

Geir Pedersen e Sergei Lavrov. Russian Foreign Ministry/Handout via REUTERS

14:49

Baghdad, «truppe siriane in fuga entrano in Iraq»

Diverse centinaia di soldati siriani, duemila secondo alcune fonti, sono entrati in Iraq attraverso il valico di Al-Qaim mentre continua l’avanzata degli insorti verso Damasco. Lo affermano funzionari locali e fonti della sicurezza irachena all’Afp precisando che l’Iraq ha consentito l’ingresso dei soldati siriani, alcuni dei quali sono feriti. I soldati siriani ’’sono fuggiti dalle linee del fronte’’, spiega un alto responsabile della sicurezza di Baghdad all’Afp, precisando che ’’i feriti sono stati trasferiti in ospedali” nella zona. Una seconda fonte ha parlato di circa duemila soldati, tra cui ufficiali, che sono entrati in Iraq con il permesso delle autorità.

14:25

Siria: Lavrov chiede «fine immediata ostilità, inammissibile avanzata terroristi»

Il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov ha chiesto la ’’fine immediata delle ostilità in Siria’’ durante il forum di Doha. E’ ’’inammissibile’’, ha aggiunto Lavrov, permettere al “gruppo terroristico” siriano Hayat Tahrir al-Sham (Hts) di prendere il controllo di territori violando l’unità del paese. Lavrov ha anche detto che i ribelli siriani vengono usati per scopi geopolitici e che ’’non voglio fare speculazioni’’ sul futuro del presidente siriano Bashar al-Assad.

14:24

Hochstein, «crisi siriana colpisce Hezbollah, armi non arrivano»

L’inviato speciale americano per il Medio Oriente, Amos Hochstein, che ha guidato i colloqui per il cessate il fuoco in Libano, ha affermato che “ciò che sta accadendo ora in Siria crea una nuova debolezza per Hezbollah, perché rende difficile il trasferimento di armi dall’Iran, mentre Teheran si sta allontanando da Assad”. Lo riferisce Ynet citando Reuters. “Non abbiamo distrutto Hezbollah. Forse l’organizzazione non è abbastanza forte per attaccare Israele o sostenere Assad, ma non si è ancora arresa”, ha detto Hochstein. “Gli Stati Uniti devono intensificare il loro sostegno all’esercito libanese, e così dovrebbero fare tutti gli altri.” “Il collasso della Siria non è una sorpresa, ma le ultime due volte, due grandi potenze sono arrivate in suo aiuto”, ha concluso.

14:23

Siria: al Jawlani ai combattenti, «Damasco vi aspetta»

“Damasco vi aspetta”. Così Abu Mohammed al-Jawlani, leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), ha esortato i combattenti a prepararsi a prendere la capitale siriana in un messaggio su Telegram in cui ha usato il suo vero nome Ahmed al-Sharaa invece del suo nom de guerre.

14:07

Nessuna notizia su Assad, «forse è già all’estero»

Del presidente siriano Bashar al Assad non si hanno notizie da domenica scorsa. E nelle ultime ore si sono rincorse voci su una sua possibile fuga all’estero, con alcune fonti che ipotizzano sia tornato a Mosca, raggiungendo la moglie e i figli. Altri resoconti di stampa affermano che si è rifugiato negli Emirati Arabi Uniti, Paese che ha già proposto una mediazione tra le parti siriane in guerra. E, ancora, altri media regionali sostengono che abbia cercato rifugio a Teheran, in Iran. Ma non si hanno conferme su nessuna di queste ipotesi. Nei giorni passati si era appreso che la moglie, la first lady Asma, malata di tumore, era a Mosca per partecipare alla cerimonia del diploma di dottorato del figlio maggiore, Hafez. E in quei giorni la presidenza siriana aveva detto che Assad era stato a Mosca a colloquio col presidente russo, Vladimir Putin. Il raìs era poi tornato a Damasco domenica primo dicembre per ricevere il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi. Da quel momento il presidente è sparito dai radar.

Assad - Figure 3
Foto Il Sole 24 ORE

12:52

Tajani, situazione degli italiani in Siria sotto controllo

“Al momento non ci sono preoccupazioni,” per i cittadini italiani in Siria. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando che sono circa 300 gli italiani che vivono in Siria. “Alcuni sono riusciti a lasciare il Paese. Comunque tutti sono in contatto con la nostra Ambasciata a Damasco. La situazione dei nostri concittadini è sotto controllo”

12:35

Media: «Ribelli siriani, siamo a 20 chilometri da Damasco»

I ribelli siriani hanno annunciato di aver preso il controllo della città di Sanmin nelle campagne di Daraa, situata a circa 20 chilometri a sud della capitale Damasco. Lo riferisce Ynet.

12:34

Hezbollah, «abbiamo inviato 2mila uomini a Homs»

Hezbollah ha inviato circa 2mila uomini nella zona siriana di Homs vicino al confine col Libano per resistere all’offensiva degli insorti siriani. Lo riferiscono media di Beirut citando fonti vicine al partito armato libanese.

12:28

«Esercito siriano e russi evacuano da confine con Israele»

Funzionari dell’opposizione siriana hanno riferito che l’esercito regolare ha iniziato il ritiro questa mattina dal distretto di Quneitra, al confine con Israele, anche le forze militari russe hanno iniziato a evacuare le loro posizioni al confine. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan. Questa mattina l’esercito siriano ha ammesso di essersi ritirato dai distretti di Daraa e di al-Sawidaa sui monti abitati dai drusi, nel sud della Siria, in seguito all’avanzamento dei ribelli sunniti

12:27

Riunione alla Farnesina con Tajani su crisi in Siria

Riunione alla Farnesina alle 11 sull’emergenza Siria con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. In collegamento, secondo quanto apprende l’ANSA, ci saranno gli Ambasciatori a Damasco, Doha, Tel Aviv, Amman, Beirut, Teheran, Baghdad, Abu Dhabi, Cairo, Riad, Ankara, Mosca e Santa Sede. Si discuterà, secondo quanto si apprende ancora, anche dell’evacuazione dei religiosi e degli italiani dalla Siria. (

09:43

Siria: premier Qatar, «Assad ha perso occasione di riconciliarsi con suo popolo»

- Il presidente siriano Bashar al-Assad ’’non ha colto l’opportunità di riconciliarsi con il suo popolo’’ dopo la guerra civile scoppiata nel 2011. Ne è convinto il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani. Assad, ha aggiunto, ’’non ha mostrato alcuna intenzione seria di dialogare con il suo popolo’’ per cui ’’la situazione attuale in Siria era prevista’’.

09:34

Siria: Israele invia altri rinforzi sulle Alture del Golan

- Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno ulteriormente rafforzato la loro presenza sulle Alture del Golan, al confine con la Siria, alla luce dell’avanzata dei jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e delle fazioni alleate. “Il rafforzamento delle truppe consentirà di aumentare le difese nella zona e di preparare le truppe per vari scenari”, ha spiegato l’esercito israeliano in una nota. Gli insorti siriani hanno preso il controllo di gran parte della zona di Daraa, nella Siria meridionale, vicino al confine con Israele. Ieri le Idf avevano annunciato l’invio di forze terresti e aeree nell’aria dicendosi ’’pronte a qualsiasi scenario’’.

09:29

Amman esorta giordani a lasciare la Siria prima possibile

- La Giordania esorta i suoi cittadini a lasciare la Siria “il prima possibile”.

09:13

Siria, Damasco: colpite posizioni ribelli a Homs e Hama

Le forze armate siriane, appoggiate dall’aviazione russa, hanno condotto una serie di incursioni sulle posizioni dei ribelli nelle province di Homs e Hama: lo ha reso noto il Ministero della Difesa di Damasco.

“Le nostre forze operative nelle province di Hama e Homs stanno eseguendo massicci attacchi con artiglieria e missili su posizioni [dei terroristi] e linee di rifornimento. Inoltre, gli aerei da combattimento siriani e russi hanno eseguito attacchi congiunti su concentrazioni dei terroristi nel nord-est della provincia di Homs”, si legge nel comunicato diffuso dal Ministero.

09:07

Siria: ong, 28 morti tra cui 8 bambini in attacchi ultime ore

E’ di 28 morti, tra cui otto bambini, il bilancio degli attacchi delle ultime ore in diverse aree della Siria, nell’ambito dell’offensiva di gruppi di jihadisti e insorti contro il regime di Damasco. Lo ha reso noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui la maggior parte delle vittime è stata registrata nella regione di Homs, dove venti persone, tra cui cinque bambini, sono morte in seguito a “bombardamenti di artiglieria lanciati dalle forze del regime contro varie località della zona rurale a nord”. Altri quattro civili, una donna e tre bambini, sono morti a Daraa, nel sud della Siria, dove sono entrati ieri sera gli insorti. Una vittima si registra negli scontri tra i militanti e le forze del regime nella città di Nawa, riferisce ancora la ong con sede a Londra, mentre altri tre civili, tra cui una donna, sono morti nei bombardamenti delle forze filoturche nel nord del Paese.

08:51

Nyt: gli iraniani si ritirano, i ribelli a Homs

L’Iran ha iniziato venerdì a ritirare i suoi comandanti militari e il personale dalla Siria mentre le forze ribelli hanno preso il controllo delle città di Homs e Deir al-Zour, ha riferito il New York Times.

Gli alti comandanti delle Forze Quds iraniane, una compoente del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie, erano tra quelli evacuati, ha riferito il NYT, citando funzionari regionali non identificati e tre funzionari iraniani anonimi.

Tra coloro che se ne sono andati c’erano anche il personale delle guardie, il personale diplomatico e i civili iraniani, hanno aggiunto i funzionari. Alcuni degli sfollati vengono trasportati in aereo a Teheran, mentre altri partono via terra attraverso il Libano, l’Iraq e il porto siriano di Latakia.

08:25

Biden,in Europa 80000 soldati Usa anche per minaccia Mosca

Circa 80.000 militari statunitensi sono schierati sui territori degli Stati europei membri della Nato, una presenza volta anche a scoraggiare un’aggressione militare russa: così il presidente Joe Biden in una lettera inviata al presidente della Camera dei Rappresentanti e al presidente pro tempore del Senato. “Circa 80.000 membri delle Forze Armate degli Stati Uniti sono assegnati o schierati nei Paesi dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico in Europa, compresi quelli schierati per rassicurare i nostri alleati e per scoraggiare ulteriori aggressioni russe”, si legge nella lettera pubblicata sul sito della Casa Bianca.

08:22

Siria, ribelli prendono il controllo della città di Daraa

I gruppi di opposizione siriani hanno preso il controllo di Daraa, città vicina al confine con la Giordania, nel sud della Siria. Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, e la notizia è riportata anche dall’agenzia turca Anadolu. La conquista ha un forte valore simbolico: Daraa è considerata il luogo di nascita dell’insurrezione anti-regime in Siria, poiché fu proprio in questa città che si accese la prima scintilla della rivolta del 2011 contro il regime di Bashar al-Assad. Le proteste, inizialmente indirizzate a chiedere libertà e riforme, furono brutalmente represse, segnando l’inizio della guerra civile.

08:17

Gli Usa chiedono ad americani di lasciare subito la Siria

I cittadini statunitensi in Siria devono lasciare immediatamente il Paese “fin quando sono ancora disponibili opzioni di voli commerciali”. E’ la raccomandazione del Dipartimento di Stato. “La situazione della sicurezza continua ad essere instabile e imprevedibile con scontri attivi tra gruppi armati in tutto il paese. Il Dipartimento esorta i cittadini statunitensi a lasciare la Siria ora”, ha affermato il ministero Usa in un’allerta pubblicato sui suoi social media.

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