Serie A - Le 5 verità di Atalanta-Milan 3-2: Diavolo, addio Scudetto ...
Atalanta-Milan, match valido per la quindicesima giornata di Serie A, è terminato sul punteggio di 3-2, frutto delle reti di Lookman (doppietta), Giroud, Jovic e Muriel. Con questo risultato l'Atalanta si porta a quota 23 in classifica, mentre il Milan manca l'avvicinamento a Inter e Juventus.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita del Gewiss Stadium.
1) Milan, addio a ogni residua ambizione di Scudetto
Ha detto Riccardo Montolivo a DAZN al termine della partita: “Per me il Milan non è mai stato una candidata per vincere lo Scudetto". Eppure nelle prime giornate, risultati alla mano, il duello era tra i rossoneri e l'Inter. Solo che, da un certo punto in poi, la differenza tra le due milanesi ha cominciato a emergere in maniera netta e impietosa. Come nei due derby di Champions League della scorsa stagione, come nelle ultime cinque stracittadine. La capolista e la Juventus hanno preso il largo, mentre il Milan arranca. E in trasferta pena: la vittoria manca addirittura da due mesi, 1-0 al Genoa a inizio ottobre. Il -9 dal primo posto nerazzurro non è ancora una sentenza definitiva dal punto di vista pratico, ma è come se lo fosse: con questo ruolino di marcia, sognare lo Scudetto proprio non si può.
2) E verso Newcastle tanti segnali non sono positivi
Tra tre giorni c'è il Newcastle. Dentro o fuori, non ci sono più vie di mezzo. Il Milan deve vincere in Inghilterra e sperare che a sua volta il PSG perda contro il Borussia Dortmund. Non impossibile, ma estremamente difficile. Specialmente analizzando certi momenti della partita di Bergamo, tra cui un secondo tempo che, al netto delle parole di Pioli (“l'espulsione di Calabria ha cambiato le cose, fin lì avevamo tenuto bene il campo”), è stato prettamente di marca nerazzurra. Tanto che i rossoneri hanno reagito al secondo colpo al mento di Lookman solo a una decina di minuti dalla fine, con il gol di Jovic. Traballa anche la difesa, sempre in emergenza e poggiata su un Tomori tremolante. In sostanza: mercoledì servirà un'impresa bella e buona per ribaltare un pronostico poco favorevole. Auguri.
Disperazione Theo Hernandez dopo il gol subito da Muriel - Atalanta-Milan - Serie A 2023/2024
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3) Questa è la vera Atalanta
L'Atalanta non vinceva in campionato dal 30 ottobre (3-0 a Empoli) e in generale dal 9 novembre (1-0 allo Sturm Graz nei gironi di Europa League). Prima del Milan era reduce da due pareggi e altrettante sconfitte. Si era salvata per il rotto della cuffia a Udine, era stata devastata dal Torino dell'ex Duvan Zapata. Aveva dato una sensazione di friabilità unita a un'incapacità di trovare soluzioni offensive. Il successo di sabato può segnare una nuova ripartenza per la squadra di Gasperini, trascinata da un atteggiamento di nuovo aggressivo, dall'asse Scalvini-Ederson-Lookman, dallo stato di grazia del nigeriano, dalla bravura di De Ketelaere nel non lasciarsi abbattere dagli errori del primo tempo, dalla comparsa in extremis del mago Muriel. Pur con tutti i problemi del caso, Gasp e i suoi si trovano momentaneamente a -1 dal quarto posto. Le potenzialità per rimanere in alto ci sono: basta trovare il modo di metterle in pratica.
Lookman esulta con i compagni per il gol in Atalanta-Milan - Serie A 2023/2024
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4) Fantasma Chukwueze: AAA Leão cercasi
Esame complessivamente fallito. E non è il primo. Samuel Chukwueze, l'uomo da 28 milioni che la scorsa estate ha rappresentato l'acquisto più costoso del Milan, fin qui si è rivelato una delusione. Il gol al Borussia Dortmund, bello quanto inutile, non è stato che un'eccezione: per il resto il nigeriano ha faticato a giustificare l'investimento operato dal club. Anche quando ha avuto l'opportunità di dimostrare il suo valore, ovvero in assenza di Rafael Leão. Già, quel Leão che ha saltato anche l'Atalanta, ma del quale il Milan ha bisogno come il pane contro il Newcastle. Servirà tutta un'altra prestazione, da parte del brasiliano, rispetto a quella offerta da Chukwueze al Gewiss Stadium.
Chukwueze durante Atalanta-Milan
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5) La stagione di Muriel è finalmente cominciata
Fino a questo momento Luis Muriel aveva collezionato 12 spezzoni in campionato, dei quali solo uno dal primo minuto. Gol segnati? Nemmeno uno. Almeno fino alla partita contro il Milan, decisa proprio da lui e da un magico colpo di tacco vincente proprio quando le luci del Gewiss Stadium stavano iniziando a spegnersi. Muriel ha 32 anni, tecnicamente ha ancora qualche primavera da sfruttare davanti a sé, ma è finito in fondo alle gerarchie di Gasperini. È il progressivo sgretolamento dell'Atalanta che fu, dopo le partenze in sequenza di Gomez, Ilicic e Zapata. Ma il gol da Fenomeno (perché a lui veniva avvicinato Muriel: a Ronaldo) contro il Milan può segnare un punto di (ri)partenza. Non solo ricomincia qui la stagione della Dea: comincia anche e soprattutto quella del colombiano.
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