Sciopero dei mezzi a Milano, Atm chiude alcune tratte della metro ...
Indetto uno sciopero venerdì 22 marzo che coinvolge i mezzi pubblici Atm di Milano. La prima fascia di garanzia dei trasporti si è conclusa alle 8.45. Al momento risultano aperte le linee M1, M3, M4 e M5. Le complicazioni ai viaggiatori si concentrano sulle linee M1 e M2 (in questo articolo gli aggiornamenti sulle tratte chiuse). Regolari anche i mezzi di superficie, quali tram, bus e filobus, i quali però potrebbe subire conseguenze dal traffico dovuto all’aumento delle persone che - dopo l’annuncio di sciopero - hanno scelto di recarsi in città in auto.
La seconda fascia di garanzia è prevista tra le 15 e le 18. Dopo quell’orario i mezzi potrebbero manifestare ulteriori disagi fino alla conclusione del servizio. Non è coinvolto nella manifestazione il personale delle ferrovie, quindi Trenord e Trenitalia, trattandosi di uno sciopero a carattere provinciale, che riguarda esclusivamente la compagnia di trasporto pubblico locale Atm. Per i treni è previsto un ulteriore sciopero che avrà inizio la sera di venerdì 22 marzo fino a domenica 24, mettendo a rischio gli spostamenti fissati dai viaggiatori nel weekend.
Lo stop dalle attività, come riportano i sindacati, è una manifestazione «contro la liberalizzazione, privatizzazione e gare d'appalto dei servizi attualmente gestiti dal gruppo Atm e per la reinternalizzazione dei servizi di Tpl in appalto e o subappalto; contro il progetto "Milano Next", per la trasformazione di Atm spa in Azienda speciale del Comune di Milano e il conseguente affidamento diretto in house dei servizi, nonché per la loro gratuità». La nota prosegue con «la riattivazione del distanziamento tra conducenti e utenti con inibizione della porta anteriore per la salita e la discesa dei passeggeri; per la pulizia, igienizzazione e sanificazione delle vetture e degli ambienti; per la tutela della sicurezza dei lavoratori più esposti ad atti aggressivi, anche con sistemi di protezione passivi; per la fruizione delle ferie per il personale viaggiante, piani aziendali d'assunzione e trasformazione dei contratti a tempo parziale; per l'aumento di 150 euro netti per tutti i lavoratori, a recupero degli insufficienti aumenti dei contratti nazionali; per ulteriori tematiche di carattere aziendale attinenti, tra l'altro a indennità ferie, turni particolari e vestiario».
«Nonostante i bandi d'assunzione pochissimi sono i candidati — si legge ancora — e la ragione è riconducibile ai bassi salari d'ingresso imposti dal Ccnl (1.300 euro mensili per i primi 9 anni) in una città dove l'affitto di una stanza in condivisione arriva a 500 euro, turni di lavoro massacranti, flessibilità oraria senza pari e pochi riposi. La carenza di personale di guida sta comportando la sistematica impossibilità di godere del diritto alle ferie tanto che i tranvieri stanno accumulando decine di giorni di ferie residue. Impossibile, quindi, avere un normale recupero psicofisico. Infatti, per la prima volta nella storia, nel corso del 2023, 300 lavoratori Atm avrebbero dato le dimissioni, con o senza avere un altro lavoro. A ciò si aggiungono i consueti pensionamenti».
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18
22 marzo 2024 ( modifica il 22 marzo 2024 | 13:46)
© RIPRODUZIONE RISERVATA