Attentato in Germania, auto contro la folla a Magdeburgo. Almeno ...
Ultim'ora news 20 dicembre ore 20
«Sembra ci siano undici morti e sessanta feriti, però è un dato approssimativo, bisogna aspettare le notizie ufficiali». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani sull’attentato terroristico avvenuto a Magdeburgo, in Germania. Bersaglio dell’attacco un mercatino di Natale, dove un uomo alla guida di un'auto lanciata a tutta velocità sulla folla è stato arrestato. Si tratta di un cittadino saudita.
Il sito di notizie locali Volksstimme descrive la dinamica dell'attentato: un suv nero Bmw ha svoltato in direzione dell'Alter Markt, ha sfondato le transenne di sicurezza e ha investito diversi visitatori del mercatino. Secondo i testimoni, ha guidato a zigzag attraverso l'intera area del mercato - la polizia parla di almeno 400 metri - apparentemente per travolgere il maggior numero possibile di persone. Un video mostra il suv nero che si ferma e l'uomo alla guida che esce dal veicolo, alza le mani e si sdraia per terra, circondato dagli agenti che gli puntano addosso le armi. Il cancelliere Olaf Scholz si è detto «scioccato» per l'attentato.
Il precedente di Amri a Berlino, otto anni faTorna così, otto anni dopo, lo spettro di Anis Amri. Il 19 dicembre del 2016 c'era lui, un 23enne tunisino legato ad ambienti del fondamentalismo islamico, alla guida di un camion che piombò sulla folla che si aggirava tra le bancarelle del mercatino di Natale di Berlino. I morti furono 13, i feriti 56. Quell'attentato, compiuto meno di sei mesi dopo quello devastante di Nizza, scosse profondamente la Germania e il mondo intero. Amri lanciò l'autoarticolato con targa polacca rubato in Italia - aveva dirottato il mezzo e ucciso il camionista - contro la folla a Breitscheidplatz, nei pressi della Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche, nel quartiere di Charlottenburg. Il veicolo percorse circa 60 metri tra le bancarelle affollate, seminando morte e distruzione, prima di arrestarsi.
Dopo l'attacco Amri riuscì a fuggire, dando inizio a una vasta operazione di ricerca a livello europeo. Le indagini rivelarono che Amri aveva utilizzato diversi alias e aveva richiesto asilo in Germania, nonostante fosse già noto alle forze dell'ordine per precedenti attività criminali e legami con gruppi estremisti. La fuga di Amri si concluse nelle prime ore del 23 dicembre 2016, quando, fermato per un controllo di routine dalla polizia italiana a Sesto San Giovanni, sparò contro gli agenti, ferendone uno. Nel successivo conflitto a fuoco, fu colpito e ucciso. (riproduzione riservata)
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