Le prossime tappe dell'autonomia per il Veneto

20 Giu 2024
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La Redazione 19 giugno 2024 16:23

Autonomia Veneto - Figure 1
Foto VeneziaToday

Arrivato il secondo e definitivo sì dalla Camera dei deputati al disegno di legge sull'autonomia differenziata, spetterà ora al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, promulgare la legge entro 30 giorni. Seguirà un limite massimo di 15 giorni per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: la legge a quel punto avrà un numero e una data.

Da quel momento in poi, la Regione Veneto potrà chiedere formalmente al Governo di riavviare il tavolo delle trattative. Come spiegato dal governatore, Luca Zaia, si procederà per due fasi successive: una «riguarderà le prime nove materie che non sono soggette ai Lep, l'altra le 14 materie» che sottostanno ai livelli essenziali delle prestazioni. «Ogni Regione - ha precisato Zaia - proverà poi a proporre il suo "abito su misura"».

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Le tappe dell'autonomia differenziata Il 22 ottobre 2017 i cittadini veneti sono stati chiamati ad esprimersi sulla richiesta di autonomia. Oltre 2.328.000 elettori, per una percentuale pari al 57,2% degli aventi diritto si sono recati alle urne. Il 98,1% dei votanti si è espresso a favore dell'autonomia Consulta del Veneto per l'Autonomia: la Regione ha istituito un organismo permanente composto dalle rappresentanze regionali delle Autonomie locali, dalle categorie economiche e produttive del territorio, delle forze sindacali e del terzo settore, dal mondo dell'università e della ricerca A fine 2017 ha preso avvio una prima fase di negoziati con l’allora Governo Gentiloni, che aveva chiesto la disponibilità della Regione a circoscrivere il negoziato ad alcune prime materie (tutela del lavoro, istruzione, tutela della salute, tutela e valorizzazione dell’ambiente e dell’ecosistema) Il 28 febbraio 2018, è stata sottoscritta, dal presidente Zaia e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari regionali e le Autonomie, una pre-intesa tra Governo e Regione del Veneto. Con l’accordo, lo Stato si è assunto formalmente l’impegno a dare vita al cosiddetto regionalismo differenziato, ed a proseguire le trattative dopo l’imminente rinnovo degli organi istituzionali dello Stato A seguito dell’insediamento del primo governo Conte, il 12 giugno 2018, la delegazione trattante del Veneto, ha incontrato a Roma il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani; nell'occasione è stata formalmente sancita la riapertura del negoziato con la Regione del Veneto per il conseguimento dell’autonomia differenziata. La Regione ha partecipato a più di 15 incontri politico-istituzionali, e a più di 35 incontri tecnici Il 23 settembre 2019 si è tenuto il primo incontro ufficiale fra il presidente Zaia e il neo ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. Nell’affrontare il tema dell’attuazione dell’autonomia differenziata, il nuovo Governo ha ritenuto di cambiare l’impostazione del confronto con le Regioni, individuando come prioritaria l’esigenza di disporre di una legge-quadro, entro la cui cornice riportare sia il dibattito politico-istituzionale sorto a livello nazionale che i singoli negoziati con le Regioni per la definizione delle relative intese Nella seduta del 28 novembre 2019, la Conferenza delle Regioni ha esaminato un primo testo, in bozza, della legge-quadro sul quale ha espresso una posizione di massima favorevole con riguardo all’impianto generale; la Conferenza, rispetto al testo ricevuto, ha ritenuto opportuno rinviare ad alcuni approfondimenti, riguardanti in particolare alcune norme di natura finanziaria. Il disegno di legge non ha proseguito il suo percorso e non è stato approvato neppure in via preliminare dal Consiglio dei Ministri Il percorso autonomistico, a seguito di una battuta d’arresto dovuta allo scoppio della pandemia, è poi ripreso sotto il Governo Draghi. Nel corso del 2021 è stato dato avvio a un’interlocuzione, a carattere informale, fra i rappresentanti delle istituzioni governative e delle Regioni interessate. L’interlocuzione, in particolare, ha avuto a oggetto i possibili contenuti della legge quadro All’indomani del suo insediamento, l'esecutivo Meloni, per voce del neo ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha espresso la volontà di voler ridare impulso al percorso per l'autonomia differenziata, giungendo successivamente alla presentazione di un testo di legge quadro, partendo dai lavori svolti dai precedenti Governi Il 15 marzo 2023, il Consiglio di Ministri ha approvato il disegno di legge Calderoli, che provvede alla definizione dei "principi generali per l'attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" e delle "relative modalità procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione" Il testo è stato successivamente presentato al Senato ed assegnato all’esame della prima Commissione Affari Costituzionali. I lavori in commissione si sono conclusi il 21 novembre 2023, con l’approvazione di un testo emendato rispetto a quello originario presentato dal Governo, che è stato esaminato dall'aula e approvato in prima lettura il 23 gennaio 2024 Il provvedimento è stato trasmesso il 24 gennaio alla Camera, ed è stato approvato dall'aula nella mattina di oggi, mercoledì 19 giugno 2024.
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