Gioia Berrettini dopo tre ore di battaglia con Tiafoe: è ai quarti ...

Berrettini oggi

Lo statunitense annulla tre match point nel secondo set ma il romano, sotto di un break al 3°, recupera e passa 6-3 6-7(6) 6-3

Lorenzo Topello

23 ottobre - 23:08 - MILANO

L’operazione “Vienna azzurra” prosegue senza sosta. Matteo Berrettini è il secondo italiano a raggiungere i quarti di finale dell’Atp 500 sul veloce indoor austriaco grazie al successo su Francis Tiafoe: un’elettrizzante maratona di più di tre ore finisce 6-3 6-7 (6) 6-3 per l’azzurro che vive almeno tre gare diverse nella stessa serata ma alla fine prevale sullo statunitense e si guadagna il turno successivo. Match spigoloso per il tennista romano che al servizio alterna momenti da “Hammer” nel primo set e situazioni di autentica sofferenza nel secondo. Fino al terzo e decisivo parziale in cui Tiafoe tenta il tutto per tutto ma viene castigato dalla forza di Matteo e dai suoi 8 ace calati nei momenti più caldi della gara. Tre ore di elettricità pura: Berrettini soffre ma si prende i quarti dove incontrerà il vincente fra Nakashima e Khachanov. Al turno successivo anche Musetti che avanza senza giocare, visto il ritiro di Monfils: per Lorenzo ora sfida che si preannuncia carica di spettacolo contro Zverev. Domani tocca agli altri due italiani provare a portare in blocco il nostro tennis ai quarti: alle 13:30 Darderi-Draper, non prima delle 18 Cobolli-De Minaur. 

GRAN PRIMO SET

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Partenza col brivido per Matteo che concede subito due palle break, ma le cancella con due servizi da 214 e 220 chilometri orari. Tiafoe commette un paio di errori di troppo alla battuta, l’azzurro trova due palle break sul 2-1 e fa centro alla seconda, mettendo in discesa il primo set. Poi tiene il servizio e sale 4-1, rimanendo sciolto nello scambio e trovando due chance per un altro break, ma Tiafoe le cancella entrambe e riesce a conservare la battuta. Poco male per Matteo che archivia il primo set 6-3 facendo leva su un servizio devastante: 86% di punti vinti con la prima.

TIAFOE RISALE

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nel secondo parziale il romano si incarta alla battuta, sull’1-0 per Tiafoe: ci sono addirittura 5 palle break per lo statunitense, ma Matteo le cancella una dopo l’altra. L’equilibrio prosegue fino al 3-3, quando l’azzurro ricama la sua prima palla break ma va a sbattere sulla fenomenale difesa di Tiafoe che va a riprenderla dall’incrocio delle righe. La seconda chance però è quella buona: lo statunitense si infrange contro la rete e Matteo sale sul 4-3. Tiafoe prova il tutto per tutto al game successivo portandosi sul 40-0, ma l’azzurro compie una vera prova di forza disinnescando altre tre palle break con la prima di servizio e soprattutto con un prezioso recupero sotto rete a neutralizzare la volée dell’avversario. La gara resta elettrica, aumentano gli errori dell’azzurro: Tiafoe non molla e tiene il servizio, rimandando il suo assalto al game successivo in cui annulla un match point a Matteo che a sua volta aveva cancellato altre palle break. Al 13esimo tentativo complessivo, lo statunitense strappa il servizio, riaprendo la gara e portandosi poi sul 6-5. L’ultimo game al servizio di Matteo è ancora in apnea: parte 0-30, poi recupera e agguanta il tie-break con due ace. E qua proseguono le sorprese: l’americano sale subito 2-0, ma Matteo strappa due mini-break di fila, il secondo con un gran lungolinea. Sofferenza totale, l’azzurro trova altri due match point ma li spreca entrambi: sanguinoso soprattutto il primo, cestinato dopo un attacco non del tutto convinto a rete. Tiafoe ringrazia e approfitta di un dritto troppo lungo, guadagnandosi il terzo set. La fotografia del parziale di Matteo è in un dato: 28 errori non forzati. In tutto il primo set ne aveva commessi 5.

terzo set

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 Matteo ha bisogno di tutta la potenza del servizio per venir fuori da una gara che si fa improvvisamente ostica. E il terzo parziale inizia nel peggiore dei modi: col break immediatamente guadagnato da Tiafoe. Berrettini, in svantaggio per la prima volta in tutta la gara, tira fuori elmetto e scudo e ricambia il break immediatamente: smash fuori misura dell’avversario, 1-1. L’azzurro tiene il servizio successivo senza concedere palle break, Tiafoe non trema. Si ha la sensazione che gli assalti verranno rimandati ai game successivi ed è così: sul 2-2 lo statunitense beneficia di una chance per il break, ma Matteo risponde presente. E poi è lui a tentare il colpaccio sul servizio avversario, trovando 3 palle break: la prima viene annullata da un’accelerazione di Tiafoe, la seconda da un rovescio non contenuto da Matteo, la terza però è finalmente vincente. Ed è frutto di uno splendido rovescio in lungolinea dell’azzurro che elude l’attacco a rete di uno stanco Tiafoe e vale il 4-2. Gara tutt’altro che chiusa, perché non c’è più un turno facile di servizio per Matteo che ha bisogno dei vantaggi (e di altri tre ace) per prendersi un sudatissimo quinto game. Poi, al successivo e decisivo turno di battuta, non trema più: lo statunitense è alle corde e il secondo match point è quello buono. Dopo tre ore e tre minuti esulta l’azzurro che vince al terzo set e ottiene il passaggio al terzo turno di Vienna: nel segno del tre, Matteo si prende uno dei successi più adrenalinici della sua stagione.

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