Bff Bank, perché Bankitalia strapazza la banca di Capital, Jp Morgan ...

10 giorni ago

Bufera su Bff Bank, specializzata nello smobilizzo di crediti pro soluto verso la pubblica amministrazione. Fatti, numeri e approfondimenti. Con lo scontro fra la Banca d'Italia e i vertici dell'istituto

Bff Bank - Figure 1
Foto Startmag Web magazine

Nell’occhio del ciclone Bff Bank, banca specializzata nello smobilizzo di crediti pro soluto verso la pubblica amministrazione.

Prosegue oggi il tonfo a Piazza Affari per Bff Bank (-32,39%). Il titolo a metà mattinata era fermo dopo l’apertura per una eccessiva variazione dei contratti, visti i rilievi mossi da Banca d’Italia: al termine di una lunga ispezione Bankitalia ha deciso di sospendere temporaneamente la distribuzione degli utili da parte della banca specializzata nello smobilizzo dei crediti pro soluto verso la pubblica amministrazione. Ma non solo: ci sono stati rilievi anche sulle remunerazioni dei vertici.

Ecco tutti i dettagli, a partire dall’attività della banca e dagli azionisti dell’istituto, la decisione della Banca d’Italia e la posizione dei vertici dell’istituto sotto una bufera finanziaria e regolatoria.

COSA FA LA BANCA

“Tema del contendere è tecnico, ma ha effetti di sostanza tutt’altro che banali – si legge sul Sole 24 ore di oggi – E riguarda la modalità di classificazione dei crediti commerciali vantati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni, di cui Bff Bank fa incetta inevitabilmente dato il suo modello di business. Bff compra infatti dalle aziende fornitrici crediti pro soluto vantati verso la Pubblica Amministrazione e i Sistemi Sanitari Nazionali, aiutando così il processo di smobilizzo. Ebbene, proprio sulla modalità di classificazione di tali crediti si concentra l’attenzione della Vigilanza”.

VERTICI DI BFF BANK CHI SONO GLI AZIONISTI DI BFF BANK

Fondi americani e top manager della banca sono tra i maggiori azionisti dell’istituto. Ecco che cosa si legge sul sito della banca con gli ultimi aggiornamenti sugli azionisti:

“Alla data del 18/09/2023 Capital Research and Management Company deteneva 9,7 milioni di azioni, per una quota pari al 5,2% del capitale sociale della Banca. Alla data del 13/11/2023, JPMorgan Asset Management Holdings Inc. deteneva 5,9 milioni di azioni, per una quota pari al 3,2% del capitale sociale della Banca.

Alla data del 31/12/2023 ai sensi della normativa Market Abuse Regulation, Massimiliano Belingheri – Soggetto Rilevante della Banca – e le sue Persone Strettamente Legate, risultano beneficiari (direttamente o indirettamente) di una partecipazione complessiva di 10,9 milioni di azioni pari al 5,8% del capitale sociale della Banca. La rimanente quota del management si riferisce alle azioni BFF detenute dai 4 Vice President in forza a tale data, e dalle loro rispettive Persone Strettamente Legate.

Alla data 10/03/2023, ai sensi della normativa sugli assetti proprietari, the Bali Trust deteneva indirettamente 9,0 milioni di azioni BFF pari al 4,8% del capitale sociale della Banca. The Bali Trust è un trust irrevocabile riconducibile a Massimiliano Belingheri e ai suoi eredi”.

ECCO I RILIEVI DELLA BANCA D’ITALIA

L’oggetto del contendere riguarda le modalità di classificazione dei crediti commerciali vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Più nello specifico, lo scorso 29 aprile Via Nazionale ha inviato alla società un report con gli esiti dell’ispezione «di follow up» che si erano conclusi il 22 gennaio 2024, formalizzando un «rilievo di conformità» rispetto all’attuale classificazione dei crediti. Il rilievo, come ha spiegato la stessa banca nella nota di diffusione dei conti del primo trimestre, si fonda su una interpretazione degli orientamenti Eba della nuova definziione di default. «A prescindere dalla rappresentazione di un rischio di credito collegato, tali crediti devono essere classificati in maniera differente da quella adottata da Bff» con particolare riferimento «all’applicazione della sospensione al calcolo dei giorni di arretrato ai fini della classificazione prudenziale dell’esposizione creditizia».

I RILIEVI ANCHE SULLA REMUNERAZIONE DEI VERTICI

Bankitalia ha anche formulato rilievi sulla governance e sulle prassi aziendali della banca in materia di remunerazione, con particolare riferimento ad alcune previsioni contrattuali riferibili all’amministratore delegato. Inoltre il Regolatore, in attesa di esaminare le determinazioni della banca in ragione dei rilievi ispettivi formulati, ha disposto che la Bff Bank si astenga temporaneamente dall’ulteriore espansione dell’operatività all’estero, tramite l’apertura di nuove succursali o l’allargamento in nuovi Paesi in regime di prestazione di servizi. La banca dovrà dare riscontro a Banca d’Italia nel mese di luglio 2024.

LE PAROLE DI BELINGHERI

A poco sono servite le parole di rassicurazioni espresse ieri dal ceo, Massimiliano Belingheri, nel corso della conference call di presentazione dei risultati del primo trimestre. «Riteniamo che le rilevazioni di Bankitalia non dovrebbero comportare cambiamenti sostanziali per quanto riguarda la gestione futura dell’azienda e dei propri asset. Non cambieranno le prospettive della banca», ha detto ieri. Parlando con gli analisti il ceo ha anche escluso un cambio per quanto riguarda la politica di dividendi. «Non credo che possa cambiare», ha detto. «Abbiamo una solida riserva di capitale e abilità di generarne di nuova», ha aggiunto sottolineando che «questi sono fattori di mitigazione» del rischio. «Dialogheremo con il regolatore per risolvere la situazione entro i prossimi mesi».Intanto ieri sera Borsa Italiana ha comunicato che da oggi, e fino a successivo provvedimento, sulle azioni ordinarie Bff Bank non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo.

LA NOTA DI BFF BANK

Dopo l’ispezione condotta da Bankitalia su Bff Bank, Via Nazionale precisa che – pur in presenza di rilievi di conformità – «ha espresso il proprio convincimento che i rinnovati organi aziendali, nella loro interezza, potranno dare un importante contributo alla pronta risoluzione delle criticità rilevate, e che i rilievi, sulla base dell’esperienza storica della banca, non implicano un incremento delle perdite sul credito del portafoglio del Gruppo Bff, avendo invece ad oggetto profili di segnalazione ai fini prudenziali». Lo comunica la banca in una nota aggiungendo che, il consiglio di amministrazione ha confermato la piena fiducia al ceo, Massimiliano Belingheri, e ha avviato un «franco e costruttivo» dialogo con la Vigilanza, al fine di arrivare a una «pronta risoluzione dei rilievi». Inoltre, precisa la banca, l’attuale politica di Bff in materia di dividendi sarà ripresa dopo la revoca da parte della Banca d’Italia della sospensione temporanea del pagamento dei dividendi.

Nel corso degli accertamenti ispettivi, prosegue la nota, Bff aveva rappresentato alla Banca d’Italia uno scenario estremo di classificazione del portafoglio creditizio al 30 giugno 2023, basato sulla “disapplicazione di mitigant utilizzati a quella data”, oggetto di rilievo di conformità. In particolare, in questo scenario, si sarebbe potuto generare un incremento del Past Due (ovvero esposizioni scadute e/o sconfinanti) di circa 1.292 milioni di euro, con Rwa aggiuntivi per circa 1.722 milioni, corrispondenti ad un capitale assorbito aggiuntivo pari a 207 milioni per raggiungere il target di capitale soglia del 12% per il pagamento dei dividendi. In questo scenario la copertura avverrebbe da un eccesso di capitale al 31 marzo 2024 rispetto al target di Cet1 ratio consolidato (pari al 12%), pari a 49 milioni; un eccesso di capitale già generato con l’utile del primo trimestre 2024, pari a 41,5 milioni e un incremento del tasso di competenza degli interessi di mora e dell’indennizzo forfettario per il recupero del credito (dal 50% attuale al 60/70%), stimato in un incremento di capitale one-off di circa 70/140 milioni.

Nell’ipotesi di una percentuale di stima di recupero pari al 70%, la banca avrebbe circa 24 milioni di capitale in eccesso rispetto al proprio target di Cet1 ratio per la distribuzione dei dividendi. Con il 60% Bff Bank sarebbe «significativamente sopra i propri requisiti Srep ma necessiterebbe di mantenere circa 45 milioni di ulteriori utili generati nel 2024 al fine di raggiungere il suo Cet1 target per la distribuzione dei dividendi». Il tutto, precisa la banca, «assume conservativamente la non applicazione» di ulteriori leve e opzioni manageriali di cui la banca dispone, quali l’utilizzo di ulteriori mitigant, la cessione selettiva di crediti e l’applicazione del Facility Level Approach a seguito dell’eventuale implementazione dell’Airb, sul quale Bff sta già lavorando. Infine il consiglio di amministrazione ribadisce che «le prospettive e il profilo di rischio sottostante del business rimangano invariati».

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