Bitcoin sopra i 100.000 dollari, e ora?
Lo aspettavano un po’ tutti, ora è successo davvero: il valore di bitcoin ha superato per la prima volta i 100.000 dollari.
Nelle ultime settimane – in particolare da quando è partito il rally post-elezioni americane – si è parlato molto della possibilità che bitcoin potesse superare questa soglia. Lo scorso 22 novembre la cosa sembrava ad un passo (BTC aveva per la prima volta passato i 99.000 dollari di valore), invece da quel picco la principale criptovaluta ha subito una piccola correzione e si è attestata nel range dei 94-96.000 dollari per i 12 giorni successivi. Fino a oggi.
“Dal punto di vista tecnico, il livello dei 100.000 dollari rappresenta un’importante resistenza simbolica, il cui superamento potrebbe attirare nuovi capitali, soprattutto grazie alla rinnovata fiducia degli investitori di lungo periodo”, afferma Stefano Bargiacchi di Directa SIM.
“Questo traguardo rappresenta un livello psicologico e tecnico importante anche perché è una soglia di presa di profitto rilevante per chi ha investito cinque o dieci anni fa”, spiega Ferdinando Ametrano, amministratore delegato di CheckSig, nonché docente di Bitcoin and Blockchain Technology presso l’Università Milano-Bicocca. “È interessante notare che nessuno dubitava sul fatto che il traguardo venisse raggiunto, ci si chiedeva solo quando”.
“Tuttavia – prosegue Bargiacchi – il contesto attuale va oltre. Bitcoin si trova in una fase di price discovery sopra i precedenti massimi storici, un territorio inesplorato che attrae attenzione e speculazione”.
Chi voleva vendere ha già vendutoA questo punto, tuttavia, ci si chiede se questo traguardo storico non spinga molti investitori a prendere profitto, vista anche l’elevata volatilità intrinseca delle criptovalute.
Secondo Stefano Bargiacchi, “le prese di profitto da parte di chi puntava al breve termine si sono già verificate durante gli ultimi rally”. Il superamento della soglia dei 100.000 dollari “potrebbe invece attirare nuovi capitali, soprattutto grazie alla rinnovata fiducia degli investitori di lungo periodo. Più che una correzione immediata, il superamento del livello chiave potrebbe innescare una nuova fase di crescita, con il prezzo spinto dall’ottimismo e dalla dinamica di price discovery”.
“Ora nessuno può continuare a ignorare bitcoin”, afferma ancora Ametrano, secondo cui il superamento dei 100.000 dollari “potrebbe fungere da volano, in quanto scatterebbe una corsa per non perdere un treno che diventa chiaro a tutti ha ancora molto da correre”.
Meglio essere prudenti con le criptovaluteLe criptovalute sono note per la loro elevata volatilità. I prezzi possono subire significative fluttuazioni in brevi periodi, indotte da fattori quali il sentiment del mercato, le novità normative, gli sviluppi tecnologici e le tendenze macroeconomiche.
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“Gli investitori dovrebbero affrontare l’investimento in bitcoin con la consapevolezza che la volatilità è una caratteristica intrinseca. Ciò significa essere preparati a correzioni di prezzo e a cali di valore potenzialmente sostanziali, indipendentemente dalle condizioni attuali”, spiega Dovile Silenskyte, Director Digital Assets Research di WisdomTree. “Gli investitori devono inoltre riconoscere che la volatilità può funzionare in entrambe le direzioni. Se da un lato presenta la possibilità di sostanziali guadagni al rialzo, dall’altro comporta il rischio di perdite significative.”
Come dovrebbero quindi comportarsi gli investitori interessati a bitcoin o alle altre cripto? “Il primo consiglio è definire chiaramente l’orizzonte temporale e comprendere funzionamento e rischi associati alle criptovalute”, dice Bargiacchi. “Un approccio sistematico, come quello basato su piani di accumulo (PAC), può aiutare a mitigare la volatilità, evitando il tentativo spesso fallimentare di ‘azzeccare il timing’ del mercato. È fondamentale investire solo una parte del capitale che si è disposti a perdere, senza intaccare fondi destinati a spese correnti o emergenze”.
Per chi inizia, strumenti come gli ETP con sottostante fisico possono rappresentare una valida alternativa alla detenzione diretta. Questi prodotti riducono le complessità legate alla sicurezza, alla gestione fiscale e alla custodia degli asset. “In Europa siamo pionieri in questo ambito – ricorda Bargiacchi – con strumenti disponibili da anni, mentre gli Stati Uniti si sono mossi solo di recente con l’approvazione dell’ETF spot”.
Per chi invece volesse fare trading direttamente in critpovalute, Ametrano sottolinea l’importanza di affidarsi “solo a piattaforme sicure, regolamentate e con una comprovata esperienza” e di “evitare a tutti i costi operatori poco trasparenti, che non offrano adeguate misure di sicurezza nella custodia degli asset, che non garantiscano coperture assicurative per proteggere il vostro patrimonio o che non si sottopongano ad audit indipendenti”.
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