Bitcoin vale più di Visa e MasterCard messe insieme. Tutti i record ...

4 Mar 2024

ServizioCriptovalute

Infranta la barriera dei 1.300 miliardi di capitalizzazione. Infranto anche il record in euro: Bitcoin non aveva mai superato quota 60mila euro. Spinta dal boom della domanda verso i nuovi Etf e dall’halving (che è alle porte) la domanda della criptovaluta sta spingendo verso soglie inesplorate il prezzo

di Vito Lops

Bitcoin - Figure 1
Foto Il Sole 24 Ore

4 marzo 2024

Bitcoin. REUTERS/Dado Ruvic/Illustration/File Photo

3' di lettura

Mai così in alto. La capitalizzazione di Bitcoin ha superato 1.300 miliardi di dollari. È stata rotta la barriera del precedente massimo a 1.270 miliardi. Ora vale più di Visa e MasterCard che insieme arrivano a 1.000 miliardi.

Il prezzo in biglietti verdi ha sfiorato i 67mila dollari, a un passo (3%) dal massimo storico di 69.500 del novembre 2021. Anche per un investitore europeo la seduta di lunedì 4 marzo entra nel Guinness. Perché il prezzo ha superato per la prima volta i 60mila euro. Questo significa che tutti coloro che hanno acquistato la criptovaluta (anche nel momento peggiore, cioè a fine 2021 esponendosi poi a una correzione del 70% l’anno successivo) e nel frattempo non hanno venduto, dal 4 marzo sono tornati in profitto.Mai così in alto.

L’effetto halving

La sfilza dei primati prosegue ricorrendo alle statistiche. Prima di questo ciclo mai il prezzo di Bitcoin aveva aggiornato i massimi prima dell’halving, quel meccanismo previsto dal protocollo in base al quale ogni quattro anni il numero di Bitcoin emessi viene dimezzato. Nei precedenti cicli la vera bull run si è verificata nei 12-18 mesi successivi all’halving. A questo giro la fase pre-halving si sta rivelando più forte del previsto con il prezzo che non accenna a fermarsi.

Altro record: siamo al settimo mese consecutivo di rialzo. Se marzo dovesse terminare con una “candela verde” anche questo primato andrebbe quindi aggiornato. Le fasi pre-halving sono sempre state caratterizzate da un’accelerazione ma anche da una correzione. Staremo a vedere se il mercato rispetterà questa metrica.

All’halving manca ormai poco più di un mese: la data attualmente prevista (ma è suscettibile di variazioni in base al funzionamento del network) è il 19 aprile. Altro record: MicroStrategy, l’azienda guidata dal massimalista Michael Saylor che con un piano di accumulo si ritrova in tesoreria 193mila Bitcoin per un valore prossimo a 13 miliardi, grazie a questo balzo del prezzo sarebbe eligibile, in termini di capitalizzazione, nell’indice S&P 500. Qualora dovesse essere ammessa vorrebbe dire che l’andamento di Bitcoin andrebbe in parte ad influenzare la performance dell’indice di Wall Street.

L'Etf su Bitcoin è più importante dell'halving?

L’arrivo dell’Etf spot

Questo ciclo pare quindi un po’ sfasato rispetto ai tre precedenti (Bitcoin ha 15 anni di vita e quindi siamo nel quarto ciclo quadriennale). In effetti qualcosa di diverso a questo giro della storia c’è. E si chiama Etf. Dall’11 gennaio a Wall Street sono sbarcati 10 fondi passivi che replicano il prezzo della criptovaluta, con commissioni molto basse (in media lo 0,3% annuo). Affrancano gli investitori del tema spinoso della custodia (chi investe direttamente in Bitcoin è responsabile nel bene e nel male dei propri asset, se perde la chiave privata non può contattare nessun ufficio clienti) e della fiscalità. Il primo bilancio di questi prodotti (che vedono in prima fila BlackRock e Fidelity) è superiore alle previsioni. I flussi netti hanno superato 7,5 miliardi. E sarebbero stati molto più ampi se nel frattempo non ci fossero stati 8 miliardi di deflussi da GrayScale, il cui passaggio da trust a Etf ha consentito a molti investitori incagliati nel precedente “mercato orso” di liquidare le posizioni. Solo BlackRock ha raccolto oltre 10 miliardi in poco più di un mese. Se aumenta la domanda degli investitori gli emittenti devono acquistare Bitcoin per mantenere costante il collaterale. Gli acquisti avvengono prevalentemente “over the counter” (quindi non sul mercato aperto). Ma alcuni dati indicano che i Bitcoin disponibili sul circuito “Otc” sono in forte calo, proprio in ragione della nuova domanda proveniente dagli Etf. C’è chi ipotizza che sia in corso una “supply choc”, una carenza dell’offerta a fronte di una domanda crescente. Solo dal “mondo Etf” nelle ultime giornate è arrivata una domanda giornaliera 10-12 volte superiore rispetto ai 900 Bitcoin minati ogni giorno. Numero che si dimezzerà a 450 dopo l’halving. Queste dinamiche, totalmente legate al nuovo equilibrio tra domanda e offerta che la criptovaluta sta cercando, stanno influenzando inesorabilmente il prezzo.

L’aria rarefatta

Bisogna però fare molta attenzione. In queste fasi può scattare la fomo (fear of missing out), paura di perdere il treno. I continui rialzi possono spingere anche investitori ignari, che magari non hanno neanche studiato i perché e i percome della tecnologia Bitcoin, semplicemente attratti dal prezzo. Quando si investe, e questa regola vale tanto per un BTp quanto per un Bitcoin, bisogna conoscere lo strumento che si intende inserire in portafoglio. Consapevoli che quando si sale troppo, l’aria si fa rarefatta. Il mercato non ha mai “lavorato” prezzi così in alto. Mancano i volumi del passato. I riferimenti. In questo senso, da ieri per Bitcoin è cominciata una nuova partita.

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