Vittoria Trump, cosa succede ora a bitcoin?
Con una vittoria più ampia del previsto, il repubblicano Donald Trump è stato eletto come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Ieri mattina, ancora prima dell’ufficialità, i mercati reagivano in positivo: sono saliti i futures sull’azionario USA, soprattutto sulle small cap, si è rinforzato il dollaro (mentre l’euro è sceso) e bitcoin è schizzato toccando un nuovo record storico oltre i 75.000 dollari e salendo del 9% in una sola seduta.
“Il bitcoin è balzato con forza, quindi è evidente la convinzione che una presidenza Trump possa incrementare l’utilizzo e il valore del bitcoin. Anche se Trump non ha delineato alcuna politica chiara sulle cripto, i suoi commenti finora sono stati molto di supporto”, ha commentato a caldo Michael Field, European market strategist di Morningstar.
I discorsi di Trump sull’estrazione di bitcoin negli Stati Uniti e sull’istituzione di un consiglio consultivo sull’asset potrebbero concretizzarsi o meno, ma una cosa appare chiara: “l’ostilità, o quella che qualcuno potrebbe definire prudenza, che l’amministrazione Biden aveva nei confronti del bitcoin sarà rapidamente sostituita da un’amministrazione molto più favorevole”, spiega Field.
Fondamentale la soglia degli 80.000 dollari“Bitcoin ha toccato nuovi massimi in area 75.000 dollari, anche se mi preme ricordare che in termini reali per effetto dell’inflazione di questi anni i veri massimi storici sono oggi in area 80.000 dollari e solo il raggiungimento di questi livelli confermerebbe la reale positività”, commenta Stefano Bargiacchi, Head of Digital di Directa SIM, interpellato da Morningstar.
“La fiducia degli investitori, anche istituzionali, è presente ed è alimentata dalla prospettiva di consolidare il ruolo del bitcoin come asset rilevante nel panorama finanziario, ma bitcoin deve confermare la positività e per quello è cruciale superare gli 80.000 dollari”, prosegue.
I tori del bitcoin puntano a potenziali massimi di oltre 75.000 dollari nelle prossime settimane, mentre gli investitori valutano il potenziale impatto di una presidenza Trump. “Ovviamente, questo non si basa su alcuna analisi fondamentale”, mette in guardia Michael Field.
Secondo Bargiacchi, poi, lo slancio positivo si potrebbe riflettere anche sulle azioni di aziende legate al settore, come ad esempio Coinbase COIN, MicroStrategy MSTR e i miner bitcoin che con un mercato potenzialmente più aperto e incentivante, potrebbero realizzare buone performance, rafforzando la crescita del comparto cripto.
“A questo proposito, sarà importante seguire anche l’andamento di Ethereum e Solana, che sono le altre due criptovalute principali che potranno beneficiare dalla nuova amministrazione”, dice Bargiacchi.
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La posizione di Trump su bitcoinNegli ultimi mesi l’industria cripto ha assunto un ruolo di primo piano nella campagna elettorale. È stato lo stesso Trump il primo a portare bitcoin al centro del dibattito, dichiarando di voler fare dell’America “la capitale cripto del mondo”. Ha inoltre promesso di costituire una riserva nazionale di Bitcoin come “scorta strategica”.
“Donald Trump si è presentato quindi, durante la campagna elettorale, come il candidato pro-bitcoin promettendo una regolamentazione favorevole all’industria”, spiega Ferdinando Ametrano, direttore scientifico del Crypto Asset Lab, nonché docente di Bitcoin and Blockchain Technology presso l’Università Milano-Bicocca. “Trump ha ottenuto così il sostegno di alcuni dei più importati esponenti dell’industria cripto come i gemelli Tyler e Cameron Winklevoss, fondatori di Gemini, Jesse Powell, fondatore di Kraken e anche David Bailey, CEO di Bitcoin Magazine, il quale ha collaborato direttamente con la campagna elettorale per definire una politica favorevole al bitcoin”.
Ametrano si aspetta “una graduale istituzionalizzazione per bitcoin e altre cripto. Pur facendo la tara alla demagogia da campagna elettorale – dice – è lecito aspettarsi che le promesse fatte vengano mantenute. Nonostante le aperture significative che erano state fatte da Kamala Harris, la situazione attuale è la più favorevole al mondo cripto mai visto finora”.
Trump ha inoltre dichiarato l’intenzione di “licenziare” Gary Gensler, attuale presidente della SEC, accusato di un approccio troppo restrittivo verso le criptovalute.
Comunque la si pensi sulle criptovalute e indipendentemente dalle opinioni politiche, come giustamente sottolinea Ferdinando Ametrano, “avere Bitcoin al centro della campagna elettorale americana è stato un evento storico, impensabile solo quattro anni fa”.
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