Città2030 – Tappa a Bologna della campagna nazionale di ...

Bologna

                                                       Tappa bolognese della campagna “Città2030” di Legambiente

Sondaggio tra i cittadini sulle misure adottate dalla città per la mobilità sostenibile: Città30, PUMS e SFM

 Legambiente: “Bologna ha tutte le potenzialità per divenire una vera Clean Cities al 2030, occorre sostenere con misure adeguate le buone scelte fatte e abbandonare quelle che comportano nuovo consumo di suolo e aumento dell’uso del mezzo privato per gli spostamenti”

Approda a Bologna la campagna itinerante “Città2030: le città e la sfida del cambiamento”, l’iniziativa organizzata da Legambiente nell’ambito della Clean Cities Campaign per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni.

In occasione della tappa bolognese, Legambiente ha organizzato un breve sondaggio al mercato cittadino su Città30, PUMS e Servizio Ferroviario Metropolitano, chiedendo ai cittadini la loro opinione sulle tre azioni e anche suggerimenti per il miglioramento.

Bologna è stato infatti uno dei primi capoluoghi di regione ad adottare il PUMS e il primo ad adottare, da Gennaio 2024, la misura Città30, implementata in diverse strade al di fuori del centro storico ad esclusione degli assi di scorrimento. Una misura necessaria per diminuire l’incidentalità (ancora molto alta, 4095 indicenti rilevati nel 2022), per ridare spazio a biciclette e pedoni e per diminuire l’inquinamento, che sta già dando alcuni risultati incoraggianti.

“L’iniziativa di questa mattina – ha  commentato Claudio Dellucca, presidente di Legambiente Bologna – ha voluto raccogliere pareri e impressioni dei cittadini su tre strumenti fondamentali di cui si è dotata la città per avere una reale mobilità sostenibile. Purtroppo, il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano è in forte ritardo (anche se quest’anno dovrebbe esserci finalmente un passo in avanti), il PUMS non ha raggiunto la sua piena applicazione; per Città30, misura che noi sosteniamo con convinzione, ci sarà bisogno di una valutazione degli impatti e degli eventuali correttivi. Legambiente intende impegnarsi affinché Città 30 diventi una misura adottata da diverse città italiane, nel quadro di politiche nazionali e locali volte ad affermare quanto prima una mobilità sostenibile.”

In occasione della tappa, Legambiente ha presentato i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana, accompagnando il tutto con proposte concrete per trasformare il capoluogo di regione in una vera clean city entro il 2030. Bologna dovrà fare i conti con il poco tempo a disposizione, solo sei anni, per abbattere le concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici. Entro il 2030, infatti, dovrà ridurre del 5% il PM10, del 25% il PM2.5 e del 20% l’NO2 per rispettare i limiti previsti dalla nuova direttiva sulla qualità dell’aria Obiettivo raggiungibile intervenendo in maniera trasversale e strutturale sulle principali fonti: riscaldamento ed emissioni veicolari.  Il tasso di motorizzazione, pur collocandosi nella fascia mediana della classifica di Ecosistema Urbano 2023, registra comunque 53 auto ogni 100 abitanti, ben al di sopra delle 35 che la città dovrebbe avere entro il 2030. Occorre quindi incentivare l’uso del mezzo pubblico e della sharing mobility, di cui c’è una dotazione complessivamente buona, magari offrendo un abbonamento al medesimo costo per qualsiasi destinazione della città metropolitana.

È evidente a tutti l’attuale situazione di pesante inquinamento non solo di Bologna, ma di tutta la Pianura Padana e la necessità che la politica metta in campo soluzioni più stringenti. I valori di PM10 e PM2.5 registrati in alcune stazioni di rilevamento ARPAE da inizio anno (è il caso, ad esempio, di 90 microgrammi/mc di PM10 di Ferrara al 06/02, i 119 di Piacenza del 19/02 o i 93 di Bologna San Lazzaro del 18/02) sono segnali di allarme per la salute della popolazione. Continuare ad investire in nuove autostrade e nel Passante è miope e anacronistico – commenta Francesco Occhipinti, direttore di Legambiente Emilia Romagna – e le nuove misure previste nel PAIR sono ancora troppo deboli; occorrono più controlli sulle strade, misure più stringenti in ambito agricolo e l’incentivazione alla sostituzione di sistemi di riscaldamento a combustione con pompe di calore. Nell’ambito dei trasporti occorrono più mezzi, possibilmente elettrici e non a idrogeno, e un maggiore investimento nel trasporto ferroviario con il miglioramento del servizio in alcune linee storicamente critiche: la linea Bologna-Porretta, la Bologna-Vignola, la Bologna- Portomaggiore – tutte e tre parte della rete SFM – la Bologna-Ravenna-Rimini e la Parma-Brescia”.

Sempre nell’ambito mobilità, l’Osservatorio Stili di Mobilità di Legambiente ed IPSOS (ed. 2023) ha fornito un’utile istantanea del fenomeno delle disparità nell’ambito degli spostamenti in città. A Bologna, ben il 24% del campione ha dovuto rinunciare a una opportunità di lavoro, il 19% a visita sanitaria o opportunità di cura e il 17% a una opportunità di studio a causa dei tempi di spostamento troppo lunghi, dei costi eccessivi del viaggio o per l’assenza dei servizi di mobilità. Questi indicatori sono il punto di partenza su cui agire per migliorare il servizio in tutta la Città Metropolitana e portare Bologna ai livelli di altre città europee.

Città2030 di Legambiente è un viaggio in 18 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere una mobilità a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e sicure. Oltre alla tappa di oggi a Bologna, la campagna ha fatto sosta anche a Perugia e Padova, e prosegue il suo itinerario con tappe a Roma il 26 febbraio, Milano il 27 febbraio, Latina il 28 febbraio, Firenze il 29 febbraio e il 1 marzo, Torino l’1 e il 2 marzo, Catania l’1 e il 2 marzo, Lecce il 3 e il 5 marzo, per concludersi infine a Genova il 4 e il 5 marzo.

Il racconto della campagna e la petizione. È possibile seguire tutte le tappe di Città2030 sulle pagine Facebook, Instagram Legambiente Lab e Twitter GreenMobility. Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria   

Leggi di più
Notizie simili