Cortei a Bologna, il sindaco Lepore: "Eravamo tutti contrari temendo ...

17 giorni ago

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, torna sulle manifestazioni di ieri nel capoluogo emiliano e sullo scontro tra antagonisti e centri sociali contro le forze dell’ordine, per il tentativo dei primi di raggiungere un corteo di Casa Pound. “Io mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata: domani ci sarà la presidente Meloni in città insieme a vari rappresentanti del governo. Io voglio dire che ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l'alluvione, i fondi per le infrastrutture, i fondi per le forze dell'ordine, che servono per fare il lavoro sul diritto alla sicurezza nella nostra città, i fondi per la sanità, il diritto alla casa”. Il primo cittadino lo ha detto a margine della commemorazione dell'80esimo anniversario della battaglia di Porta Lame, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulle manifestazioni di ieri nel capoluogo emiliano. Battaglia che per Lepore è “una tra le più importanti battaglie d'Europa, per rappresentare cosa i partigiani hanno fatto per la Liberazione dell'Italia e della nostra città”. Aggiungendo che sabato 9 novembre sono avvenute “cose gravi” a Bologna, Matteo Lepore ha sottolineato che “era importante esserci, anche dopo la giornata di ieri”.

Bologna - Figure 1
Foto Rai News
I fatti

Doveva essere l'ultimo sabato di campagna elettorale, ieri a Bologna, ma gli appelli e i programmi dei candidati hanno lasciato spazio a manifestazioni e scontri con la polizia. Era una giornata particolare, temuta da giorni, da quando è stata autorizzata per il pomeriggio, contro la volontà del Comune, una manifestazione della Rete dei Patrioti e di Casapound, che si sarebbe dovuta concludere in piazza XX Settembre, a pochi passi dalla stazione centrale. Una circostanza che ha fatto mobilitare la rete antifascista bolognese, che ha definito una provocazione una manifestazione di gruppi dichiaratamente neofascisti vicino alla stazione dove c'è stata la strage del 2 agosto 1980, attuata dal terrorismo nero.

In mattinata l'Anpi ha organizzato un presidio in piazza del Nettuno, davanti al sacrario dei partigiani a cui hanno partecipato i leader di Pd e Sinistra Italiana, Elly Schlein e Nicola Fratoianni, ed esponenti del Movimento 5 Stelle. Nel pomeriggio è poi partita la manifestazione di destra, colpita da insulti e liquidi lanciati dalle finestre delle vie che stava attraversando. Ma si è fermata dietro al cordone di polizia in tenuta antisommossa all'ingresso della piazza antistante la stazione ferroviaria dove, nel frattempo, si erano radunate molte persone che stavano cantando Bella ciao e lanciavano insulti verso il corteo. Dal centro è partito anche il corteo dei collettivi studenteschi che, quando ha tentato di avvicinarsi per entrare in contatto con i manifestanti di estrema destra, si è scontrato con la polizia. Tre poliziotti sono rimasti lievemente feriti.

Il sindaco: “Eravamo tutti contrari - Comune, prefetto, questore -, ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico”

“Io credo che sia grave - sottolinea Lepore - che chi ha la responsabilità di gestire l'ordine pubblico abbia permesso a 300 persone vestite con la camicia nera di entrare nella nostra città e di sfilare di fronte alla stazione”, dove ci fu la strage del 2 agosto. “Noi - ricorda ancora il sindaco di Bologna - eravamo contrari ed avevamo chiesto che questa cosa non si facesse anche perché avrebbe creato problemi di ordine pubblico e avrebbe messo a rischio l’incolumità di tante persone. E come si è visto ieri, purtroppo, questo è accaduto. Penso che qualcuno debba assumersi questa responsabilità. Nel Comitato per l'ordine pubblico, parlandone con il prefetto e il vicequestore e con tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine, c'era contrarietà a svolgere questa manifestazione in piazza XX Settembre. Poi evidentemente - conclude Lepore - qualcuno da Roma ha chiamato e le cose sono cambiate”.

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Foto Rai News

Scontri tra la polizia e gli antagonisti a Bologna (ansa)

Lepore: “Mi aspetto che domani la premier dica a Bologna cosa possiamo fare per mettere a posto l’area metropolitana dopo l’alluvione”

“Mi aspetto che domani la presidente Meloni, invece che commentare i disordini e cavarsela con poco, dica alla città di Bologna cosa possiamo insieme per mettere a posto tutta l'area metropolitana che è stata colpita dall'alluvione” sottolinea ancora Lepore riferendosi alla visita della premier, annunciata per lunedì 11 novembre, nel capoluogo emiliano; la presidente del Consiglio sarà insieme agli altri leader dei partiti del centrodestra per sostenere la candidata Elena Ugolini alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna di domenica 17 novembre.

Nelle reazioni del centrodestra, dopo gli scontri tra esponenti dei centri sociali e le forze dell'ordine, c’è stata una strumentalizzazione per fini politici?, chiedono al sindaco di Bologna: “Esattamente in mezzo” alle visite dei principali ministri del governo e della presidente Meloni “arrivano i Patrioti e Casa Pound. Diciamo – prosegue ancora Lepore, citando Andreotti – che a pensare male si fa peccato... In ogni caso, non andava gestito così l'ordine pubblico, credo che il Ministero degli Interni su questo debba dare spiegazioni alla città di Bologna”.

Matteo Lepore, sindaco di Bologna (gettyimages)

Lega: “Lepore non parla delle violenze alle forze dell’ordine”. Deidda (FdI): “Nessuna condanna contro i violenti che hanno aggredito la polizia”

“Ma Lepore è serio? Il sindaco di Bologna sproloquia e parla di camicie nere, ma non si degna nemmeno di esprimere solidarietà alle forze dell’ordine aggredite ieri dal corteo antifascista. Le violenze sono intollerabili solo se vengono da destra? Pensi a non far andare sott’acqua la città che amministra e ai veri problemi dei bolognesi, se ne è in grado” dichiara il deputato emiliano della Lega, Davide Bergamini. “Ancora nessuna condanna da parte della sinistra contro i violenti che hanno aggredito le forze dell'ordine a Bologna. Ci sono feriti e si parla di scontri ma è sbagliato perché è una aggressione sistematica e le motivazioni sono sempre le stesse, che ci sia Casa Pound, la Lega ,Fratelli d'Italia, Forza Italia o ultimamente, la Brigata Ebraica. Chi non la pensa come i violenti e gli antagonisti di sinistra, deve aspettarsi una aggressione e solo grazie alle Forze dell'ordine non avvengono contatti ma ci passano proprio le forze dell'ordine, a cui va la nostra solidarietà. La sinistra giustifica la violenza contro le Forze dell'Ordine?” rincara la dose Salvatore Deidda, deputato FdI.

A chiedere linea dura contro i centri sociali è anche il deputato del Parlamento europeo della Lega Roberto Vannacci: “Condivido pienamente l'iniziativa del ministro Salvini di rendere questi vergognosi violenti non nocivi per la vita democratica della società” dice l’ex militare. “I centri sociali negli ultimi anni sono stati al centro di episodi violenti e di azioni trasgressive che oltrepassano i confini della legalità. Luoghi spesso occupati abusivamente, dove si spaccia e si smercia illegalmente, dove si istiga ad azioni violente e da dove partono iniziative di facinorosi che agiscono contro le più elementari norme del vivere comune” argomenta l’eurodeputato eletto in quota Lega. “Le immagini vergognose che giungono da Bologna corroborano questo spaccato della realtà” sottolinea ancora l'ex capo della Folgore. “Vogliamo vivere in pace e liberi senza la paura di poter esprimere le nostre idee, perché minacciati da orde di violenti della peggiore specie”.

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