Il gruppo dei Brics tenta l'allargamento, nonostante le divisioni

22 Ago 2023
Brics

Brics: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. In principio era solo Bric, termine inventato nel 2001 in un report della banca di investimento Goldman Sachs per indicare le quattro economie all'epoca in più rapida crescita. Per la fine del decennio era diventato un meeting formale tra i capi di stato e di governo dei rispettivi paesi, a cui nel 2011 fu ammesso anche il Sudafrica. E proprio nella più popolosa città di quest'ultimo, Johannesburg, inizia oggi il quindicesimo summit in questo formato, in un mondo i cui equilibri sono profondamente diversi dall'epoca in cui nacque l'acronimo. Soprattutto, per la crescente rivalità tra Cina e Stati Uniti d'America e per l'invasione dell'Ucraina che ha reciso gran parte dei legami economici tra Mosca e l'Occidente e ha procurato al presidente Vladimir Putin un mandato d'arresto internazionale, ragione per cui parteciperà solo in videocollegamento. Altre criticità pesano sulle spalle dei cinque paesi: l'economia cinese è in rallentamento e alle prese con lo spettro di un “momento Lehman”, il Sudafrica affronta una difficile crisi energetica, India e Cina hanno dispute di confine tutt'altro che sopite.

In questo quadro, è più di tutti il presidente cinese Xi Jinping, ricevuto in mattinata dal capo di stato sudafricano Cyril Ramaphosa, a sostenere la necessità di allargare il formato ad altri paesi e indicare l'obiettivo di creare un contrappeso politico ed economico al blocco occidentale. Ramaphosa si è mostrato interessato: "Un Brics allargato rappresenterà un gruppo eterogeneo di nazioni con diversi sistemi politici che condividono il desiderio comune di avere un ordine globale più equilibrato". La Russia, che teme l'isolamento internazionale, è prevedibilmente molto favorevole, mentre il governo indiano, che non vuole trovarsi vassallo di Pechino, da una parte si dice aperto all'idea e dall'altra mette in guardia contro un'espansione affrettata. Il Brasile teme che l'allargamento possa diluire la sua influenza e non vuole porsi in maniera antagonista ad altri gruppi di paesi come il G20. Oltre 40 capitali hanno espresso interesse all'adesione ai Brics (o quel che diventeranno), secondo fonti sudafricane. Tra questi ci sarebbero Iran e Venezuela, entrambi sottoposti a sanzioni occidentali. Circa una ventina di stati avrebbe già chiesto formalmente l'ammissione.

Un'altra proposta di cui si è parlato negli scorsi giorni è quella brasiliana di dare vita a una valuta comune per affrancarsi dalla dipendenza dal dollaro Usa: non è però certo, e forse neanche probabile, che l'ipotesi arrivi davvero sul tavolo del vertice. 

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