Il calo del titolo di Brunello Cucinelli preannuncia una stagione ...

15 Lug 2024
Brunello Cucinelli

La reazione ribassista del mercato agli ottimi risultati del secondo trimestre di Brunello Cucinelli è un segnale preoccupante per le aziende europee del lusso, che probabilmente dovranno registrare una stagione degli utili alquanto difficile, e affrontarla apertamente, per così placare le preoccupazioni degli investitori sul settore.


Venerdì scorso, le azioni dello specialista italiano del cashmere sono scese del 2,3%, anche se i suoi profitti sono stati in linea con le aspettative e il marchio umbro ha riportato ordini “molto promettenti” per la propria collezione Autunno-Inverno. Ma la mancanza di nuove previsioni è stata sufficiente a deludere gli investitori, consapevoli del rischio di un calo della domanda per i beni di maggior valore.
 
“L’asticella dei requisiti è relativamente più alta per i nomi del lusso come Hermès e relativamente più bassa per le aziende in piena trasformazione come Burberry o Kering”, ha affermato Rogerio Fujimori, analista di Stifel.

“La performance di vendita di Brunello Cucinelli nel secondo trimestre è stata molto valida, ma le stime di consensus per l'intero anno difficilmente cambieranno in modo significativo, da qui la modesta reazione del prezzo delle azioni venerdì mattina”, ha aggiunto Rogerio Fujimori.
 
Queste inquietudini si riflettono sulle previsioni degli analisti, con le stime degli utili per il settore che scendono in modo più rapido rispetto al mercato europeo nel suo insieme.
 
Brunello Cucinelli, come l’azienda francese Hermès, ha beneficiato della propria esposizione alle grandi ricchezze, che tendono ad essere meno sensibili alle recessioni economiche. Il titolo ha retto relativamente bene quest’anno, guadagnando il 4,4%, mentre alcuni dei suoi concorrenti, come LVMH, sono crollati. L’indice MSCI Europe Textiles Apparel & Luxury Goods è sceso del 13% rispetto al suo picco di inizio anno.
 
“Recentemente hanno riportato risultati migliori rispetto ai loro colleghi, forse aiutati dalla tendenza del quiet luxury”, ha detto di Brunello Cucinelli l'analista di Morningstar Jelena Sokolova. “Un rallentamento da parte loro significa che è probabile che la domanda più contenuta per gli altri continui”.
 
Una delle principali sfide che le aziende del settore del lusso devono affrontare è la diminuzione della domanda cinese a seguito del boom della spesa concretizzatosi al termine della pandemia. La situazione ha costretto alcuni marchi di fascia alta a tagliare i prezzi in Cina per eliminare le scorte invendute, con brand appartenenti a gruppi come Kering SA, LVMH e Burberry Group Plc che hanno dovuto ricorrere alla pratica degli sconti.

I prossimi risultati attesi sono quelli di Burberry e Richemont, che saranno pubblicati questa settimana. Gli analisti hanno già segnalato la probabilità di una stagione degli utili contrastante nel secondo trimestre. Gli analisti di Bryan Garnier, ad esempio, ritengono che i profitti del primo semestre saranno colpiti dal deterioramento della situazione in Cina e prevedono che i marchi di fascia media come Swatch ne pagheranno il peso.
 
LVMH - proprietario di marchi tra cui Louis Vuitton, Bulgari e Givenchy - ha visto ridurre il proprio obiettivo di prezzo da diversi broker a causa della prospettiva di una crescita debole nel secondo trimestre. Le sue azioni sono scese di quasi il 2% quest’anno.
 
“Il settore è stato svalutato negli ultimi due mesi e ora viene scambiato a livelli più interessanti”, ha affermato in una nota Chiara Battistini, analista di JPMorgan. “Tuttavia, con un primo semestre poco entusiasmante e i tagli agli utili in vista, per ora non vediamo un catalizzatore a breve termine che faccia sì che queste cifre diventino più positive”.
 
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