Morte Satnam Singh, il titolare dell'azienda agricola Lovato indagato ...
Ha suscitato indignazione la sua intervista al Tg1, quando aveva detto: “Ha commesso una leggerezza costata cara a tutti”. Renzo Lovato è il titolare dell'azienda agricola dove ha perso la vita l'indiano Satnam Singh, mutilato da un macchinario e poi abbandonata in strada. Si riferiva al bracciante morto, in quell'intervista: per Renzo Lovato sarebbe stato Singh a commettere “una leggerezza” per la quale si consideravano tutti parte lesa, evidentemente, questo il senso di quel “costata cara a tutti”. Colpa del bracciante dunque: reo di aver perso la vita e anche di aver creato scompiglio.
Ad essere indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso è il figlio di Renzo Lovato, Antonello, ma in queste ore, grazie a un'inchiesta giornalistica, si è appreso che è lui stesso, il titolare, ad essere indagato dal 2019 per caporalato.
Secondo l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, il rappresentante legale dell’Agrilovato società cooperativa agricola ora sotto sequestro, e il suo socio, Massimo Varelli, avrebbero recuperato manodopera per i campi grazie all’intermediazione di un caporale indiano, tale Uttam Paul. Il business della loro azienda si basava dunque anche sullo sfruttamento dei braccianti, pagati a cottimo molto al di sotto del limite imposto dalla legge, cioè 8,65 euro all'ora, per un lavoro di ben oltre 8 ore al giorno, senza straordinari e pause adeguate, senza bagni e acqua corrente. Molti senza contratto e anche senza un permesso di soggiorno regolare, proprio come Satnam Singh.
Gli inquirenti, nell'inchiesta nominata Jamuna, hanno riscontrato anche la situazione degradante degli alloggi, che lavoravano anche sotto la pioggia e venivano trasportati ammassati su mezzi di trasporto insicuri, percependo a fine mese paghe che non arrivano a 200 euro.
Assieme a Renzo Lovato, altri 14 imprenditori di Terracina, Sabaudia e del Circeo hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. Adesso, si attende la data dell’udienza preliminare che deve essere fissata dal Gup.
Proprio mentre 5mila persone manifestavano a Latina, con braccianti indiani e sindacati, il presidente della Repubblica parlava della morte di Satnam Singh e della piaga del caporalato dal raduno per i 160 anni della Croce Rossa. "Fenomeno che, con rigore e fermezza, va ovunque contrastato, eliminato totalmente e sanzionato", ha detto Mattarella.
"Un governo che solo in questi giorni scopre nelle campagne di tutta Italia esiste il caporalato è quanto di più lontano dalla realtà possa esserci. La verità vera è che, da quando si è insediato, questo esecutivo - e in particolare i ministri competenti, Lollobrigida, Calderone e Piantedosi - si è disinteressato del tema, come se, per l'appunto, non esistesse. Quelle pronunciate di fronte alla tragica morte di Satnam Singh per mano di un imprenditore senza scrupoli, che, scopriamo ora, è indagato da 5 anni per reati di caporalato, sono nient'altro che frasi di circostanza, che rendono ancor più amara la vicenda. Uno degli aspetti più sconcertanti è il fatto che finora i 200 milioni di euro previsti dal Pnrr per il superamento dei ghetti degli immigrati siano stati inutilizzati. Il commissario straordinario, il prefetto Maurizio Falco, è stato nominato solo 20 giorni fa, con due mesi di ritardo rispetto a quanto previsto dal decreto 19/2024. Chiederemo conto di questi ritardi con un'interrogazione parlamentare. Il governo dovrà dirci se e come intende utilizzare questi fondi. Non è più tempo di stracciarsi solo le vesti, ma di agire". Lo afferma il capogruppo del M5S in commissione Agricoltura alla Camera Alessandro Caramiello.