"Ormai Casale Monferrato è solo un grosso borgo"

14 ore ago
Casale Monferrato

Da Gian Carlo Curti riceviamo e pubblichiamo integralmente: “Invece di sviluppare il discorso per giungere a quello che secondo me è l’attuale finale e cioè che Casale Monferrato è un grosso borgo, accenno all‘attuale sua situazione e sua zona e che è in atto ormai da qualche anno: cioè la nostra città da grande che era ancora cento anni fa (un quasi nulla o poco più per una Comunità) fra le prime assolute in Piemonte dopo Torino, oggi è un Borgo, un bel borgo con tante iniziative da… borgo, con afflusso per fortuna di gente ma sempre da Borgo”.

“Oltre 20 anni fa, nel 2001, esaminando il declino già evidente (che non sto ad indicare),lessi che il Consiglio Regionale del Piemonte aveva votato alla unanimità un ordine del giorno per la istituzione della 2^ Corte d’Appello riguardante il Piemonte Orientale. Si parlava quali possibili candidate di Novara, di Alessandria e poco dopo si fece avanti anche Vercelli. Era chiarissimo, al semplice riflettere ed al sentire personalità anche di altre città e zone che ruotavano e ruotano attorno alle tre città citate, che ognuna di loro si paralizzava vicendevolmente. Dissi e ridissi e riscrissi: ma perché non Casale Monferrato sede della 2° Corte d’Appello su cui tutto il Piemonte Orientale si sarebbe orientato per vari motivi fra cui quello di essere di fatto al centro di esso? Iniziò da quel momento una contestazione continua contro Casale da parte di Alessandria (non di altre città) che si riassunse dopo qualche tempo nella sua ferma decisione: la Corte a Casale, no!!”

“Tutti i Politici Casalesi, tutti, avevano sostenuto e sostenevano la nostra candidatura ed iniziativa e non solo essi, e mi limito ad indicare solo essi, ma…l’attrattiva alessandrina si fece più pressante e vinse e qui mi fermo: mi si chiedeva anche per strada perché Alessandria si opponesse così a Casale e la mia risposta era spesso: oh!! beata ingenuità!!!: bastava leggere e sentire i media per comprendere di fatto tutto!!”

“Da allora, dal 2001 e negli anni a seguire, l’attrazione esterna sul nostro territorio con ovvia compressione di esso, si fece via via più stringente. Casale perse la propria Asl 26 (oggi il nostro Ospedale pur validissimo, è uno degli Ospedali della Provincia: allora 15-20 anni fa era il maggiore),le ferrovie si sono indebolite, il Tribunale è stato soppresso, la Conservatoria delle Ipoteche è stata soppressa, la Università nostra è stata soppressa ed altro prima e dopo. Sono state soppresse Istituzioni di una tale levatura da far la differenza netta fra una città di rilievo e… un borgo! e, dove sono andate a finire dette Istituzioni? Una scommessa non avrebbe senso: ovvio fuori Casale e sua zona”.

“Proprio in questi giorni leggiamo sui Media della costituzione di nuovi Ospedali a Cuneo, a Novara, ad Alessandria per i quali si chiedono, naturalmente, finanziamenti a ripetizione. Noi dovremo lottare con le unghie e con i denti per non perdere dei Servizi alla nostra Sanità Casalese. La istituzione della 2^ Corte d ‘Appello a Casale che ad un certo punto e prima del no definitivo di Alessandria era divenuta molto, ma molto probabile, avrebbe elevato - cosa che si diceva del resto da tempo – Casale a forte centro gravitazionale dell‘intero Monferrato e comunque all‘altezza delle altre città sedi di Provincia”.

“Casale News il 11 gennaio 2011 mi pubblicava lettera indicante il continuo declino di Casale aggiungendo che ormai solo la provincia Federata con Vercelli era la unica speranza. Ma non si è fatto nessuna co-provincia con Vercelli che pure questa città voleva. Corte d’Appello e provincia con Vercelli sono state abbandonate e non solo, ma su di esse è scesa in modo quasi fulmineo come tabù da non citare più, quella che i Romani indicavano come damnatio memoriae (la cancellazione della memoria, del ricordo) quando intendevano cancellare certi passati”.

“Oggi appunto siamo un borgo, un bel borgo da curare, con turisti in aumento (che peraltro sono dappertutto),con iniziative attive, interessanti, ma da borgo e non più Città elevata. Una cosa dipende solo da noi: quella di indicare ovunque che Casale fu la Capitale del Monferrato, qualifica che ci compete storicamente e che minaccia di affievolirsi sempre più per rientrare nella collocazione di semplice Comunità sita nel Monferrato”. 

Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana