Case green, via libera dell'Ecofin alla direttiva. Quali sono i prossimi ...

13 Apr 2024
Case green

La direttiva europea sulle case green ha ottenuto il via libera dal Consiglio Ecofin. Il provvedimento ha ricevuto l’approvazione a maggioranza qualificata degli Stati membri. Sono stati due i voti contrari, quello dell’Italia e quello dell’Ungheria. Polonia, Svezia, Croazia, Slovacchia e Repubblica Ceca si sono astenute. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha così commentato: “Abbiamo votato contro la direttiva case green. Si è purtroppo concluso l’iter. La posizione dell’Italia è nota. Il tema è: chi paga? Perché abbiamo delle esperienze in Italia abbastanza chiare in proposito”. Ecco cosa succede adesso.

Case green Italia, le ultime notizieSpaziani Testa a idealista/news: "Attivarsi per eliminare qualsiasi obbligo, ma dare solo delle direzioni"

Parlando del voto Ecofin sulla direttiva case green, a idealista/news il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha detto: “Io spero che sia il momento a partire dal quale si potrà lavorare per modificarla. Credo che i partiti italiani che non l’hanno votata e anche quelli degli altri Paesi si debbano impegnare affinché nella prossima legislatura europea, in caso abbiano predominanza, quel testo – come altri del Green Deal europeo – venga fortemente modificato.

Questo per evitare che accada quello che si teme, cioè che per arrivare per esempio al primo risultato richiesto – e cioè meno 16% di consumo di energia medio degli immobili in Italia come in altri Paesi – si debba fare una serie di interventi la cui portata non si conosce.

Pretendiamo che chi ha votato contro si attivi nella prossima legislatura europea per ribaltare la situazione, cambiarla notevolmente e farla diventare una cosa di obiettivi più accettabili, per eliminare qualsiasi obbligo, ma dare solo delle direzioni”.

La nota di Confedilizia: "Nessun obbligo di intervento sugli immobili è ad oggi previsto. Solo il Governo potrebbe imporlo, recependo la direttiva. Ci sono due anni per farlo"

Non appena conosciuto l’esito del voto, tramite una nota, lo stesso presidente di Confedilizia ha fatto sapere: “In occasione della riunione dell’Ecofin, il Governo italiano ha votato contro la direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (Epbd), meglio nota come direttiva ‘case green’. È la scelta giusta. Pur attenuato, si tratta di un provvedimento ideologico, sbagliato e pericoloso.  

La Confedilizia, fin dall’inizio (era il lontano 2021), ha portato avanti una battaglia quasi solitaria per contrastare l’impostazione dirigista e coercitiva della direttiva. Grazie al lavoro svolto dalla Confederazione a Roma e a Bruxelles, e all’impegno del Governo Meloni, sono state ottenute diverse modifiche significative. Si è passati dal divieto di vendere e locare gli immobili privi di determinate caratteristiche energetiche (prima bozza), all’obbligo di raggiungere specifiche classi energetiche entro ravvicinate date prestabilite (testo in discussione fino a pochi mesi fa), per arrivare alla stesura oggi definitiva, che impone agli Stati di raggiungere determinate riduzioni percentuali del consumo medio di energia degli immobili. 

Nonostante i miglioramenti raggiunti, si tratta ancora di un testo non accettabile. In ogni caso, visto che è iniziato il festival delle categorie interessate ad ottenere lavoro facile a spese altrui, è importante chiarire agli italiani che nessun obbligo di intervento sugli immobili è ad oggi previsto. Solo il Governo potrebbe imporlo, recependo la direttiva. Ci sono due anni per farlo, ma noi confidiamo che l’Esecutivo e la maggioranza impieghino questo periodo di tempo impegnandosi con decisione per far sì che il provvedimento venga, al minimo, radicalmente modificato nella prossima legislatura europea.

Bisogna incentivare, come si è fatto negli ultimi anni in Italia, attività importanti come l’efficientamento energetico degli immobili e – ancora più prioritariamente – il loro miglioramento sismico. Ciò che non va fatto è adeguarsi all’ideologia green e alle lobby che la sostengono”.

Case green Ue, cosa accade ora

Ora che la cosiddetta direttiva case green è stata approvata dal Consiglio Ecofin dovrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, a quel punto entrerà in vigore dopo venti giorni. Gli Stati Membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla. In questi due anni gli stessi Stati Membri dovranno predisporre dei piani di rinnovamento degli edifici che abbiano come obiettivo le emissioni zero entro il 2050, con step intermedi obbligatori: una riduzione del 16% dei consumi energetici degli edifici entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

Cosa succede alle case nel 2030?

Nello specifico, in base a quanto previsto dalla direttiva europea sulle case green

per gli edifici residenziali non di nuova costruzione, i Paesi Membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035;per gli edifici non residenziali, gli Stati Membri dovranno ristrutturare il 16% degli immobili con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi nazionali di prestazione energetica da rispettare per tutto il settore dell’edilizia; i nuovi edifici residenziali dovranno essere a zero emissioni dal 2030;mentre i nuovi edifici non residenziali dovranno essere a zero emissioni dal 2028.
 
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