Chiara Caselli: «Il set con Nuti fu devastante, oggi sarebbe stato ...
Da piccola Chiara Caselli ereditava i pullover dei suoi due fratelli, «allora si portavano con delle strisce colorate - ricorda al Corriere della Sera - che nel tempo si sbiadivano». Ricordi di un'infanzia che lei definisce protetta. Ma non semplice. Suo padre, medico, caddè in depressione. «Mia madre era con un marito che aveva bisogno di aiuto. Mi sono sentita abbandonata».
Anna Falchi: «Ricucci? Quando lo arrestarono mi abbandonarono tutti. Mai preso un euro di alimenti. Ibrahimovic è l'uomo dei miei sogni. Rupert Everett? Il miglior bacio»
La rottura con la famigliaA 19 anni se ne va di casa e iniziò a recitare: «Capii che recitare mi permetteva di dare forma al mio violento mondo interiore, che non aveva avuto modo di esprimersi.
La recitazione è un alibi perfetto: sei tu, ma con un altro nome e un’altra storia». Una separazione dalla famiglia che non l'aiutò. «Si creò una rottura totale, come se avessi deluso le aspettative di mio padre, che mi vedeva medico come lui». Al Corsera si descrive «selvatica, timida. Determinata? Mica tanto. Perché include una capacità di strategia e costruzione di sé che non è parte del mio carattere. Quando morirono i miei genitori, cominciai a scrivergli lettere che tuttora conservo, dove parlo di me e di loro».
Il caso NutiVoleva fare l'attrice ma c'è stato un momento che ha pensato di smettere, aveva perso la fiducia. «L’avevo persa durante Occhio Pinocchio di Francesco Nuti. Un’esperienza devastante. Dico solo che, oggi, in un mondo in cui la mentalità rispetto agli abusi è profondamente diversa, Nuti avrebbe avuto una denuncia. Avevo 26 anni, ero giovane. Lui non c’è più e non voglio aggiungere altro».
Chiara Caselli incontrò Harvey Weinstein, il mostro di Hollywood. «Lo incontrai a New York e... non ci provò, se è quello che volete sapere. Dopo avermi vista nel film corale di Marco Tullio Giordana mi chiamò per Pulp Fiction. Al provino non presero me ma (come moglie di Bruce Willis), Maria de Medeiros».
Il figlioIn questa fase della sua vita Chiara dice di stare bene e confida che «da qualche anno sono “mediosola”, cioè non single al 100 per cento, ho un figlio che amo, studia psicologia, ha una fidanzata fantastica, l’ho cresciuto da sola che aveva 3 anni,un impegno duro anche fisicamente. Ho avuto per tanti anni un compagno, Jacopo Quadri, che non era giusto come secondo padre».
L'imbarazzo con AntonioniPresto la rivedremo nelle sale con il film di Elisabetta Sgarbi, L’isola degli idealisti, e ricorda che spesso i registi gli hanno chiesto di spogliarsi davanti alla macchina da presa: «Il mio corpo è un personaggio, se c’era necessità, nessun problema. Ricordo Belli e dannati di Gus Van Sant, eravamo nudi, io e Keanu Reeves, lui bello, sicuro di sé, con un rispetto totale del mio corpo. Io, una pischella di 23 anni. Tutto naturale. Invece fui in forte imbarazzo, mi spiace dirlo ma è così, con Michelangelo Antonioni, in Al di là delle nuvole. Vedevo un uomo, in quelle condizioni fisiche così precarie, attaccato alle attrici, filmava i nostri corpi con una certa morbosità. Per fortuna sua moglie Enrica e Wim Wenders, che collaborava, ebbero cura di me».