Chiara Jaconis, chi era la turista uccisa da una statuetta a Napoli: gli ...

2 giorni ago
Chiara Jaconis

diPierfrancesco Carcassi e Gabriele Fusar Poli

Colpita dall'oggetto caduto da un balcone nei Quartieri Spagnoli, aveva 30 anni. Il liceo a Padova, poi la carriera internazionale che l'aveva portata nella capitale francese

Una vita proiettata verso una carriera internazionale, con lavori per grandi nomi della moda, interrotta a trent'anni durante una domenica di svago a Napoli. È morta Chiara Jaconis, la turista padovana che domenica pomeriggio — mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli con il fidanzato — è stata colpita alla testa da un pesante oggetto caduto da un balcone. In un primo momento si era pensato a un vaso di ceramica, ma si tratterebbe di una statuetta ornamentale. La giovane si è spenta la mattina di martedì 17 settembre: dopo l'impatto, aveva perso conoscenza e, all'arrivo dei sanitari, era stata portata in codice rosso all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli prima, dove era stata stabilizzata, e trasferita poi all’ospedale del Mare, dov'era stata sottoposta a un intervento neurochirurgico. Anche dopo l'operazione, le sue condizioni erano state giudicate «estremamente gravi» dai medici che, nonostante gli sforzi, non sono riusciti a salvarla. L'inchiesta sulla morte della giovane è passata dall'ipotesi di lesioni colpose a quella di omicidio colposo. La polizia, coordinata dalla Procura di Napoli, ha individuato l'abitazione dalla quale è precipitato l'oggetto che ha provocato la morte della trentenne.

L'incidente

Domenica la giovane si stava concedendo le ultime ore di relax con il suo fidanzato, poco prima di rientrare a casa con un volo in programma proprio lo stesso giorno dall'aeroporto di Capodichino. Quel pomeriggio la giovane — che viveva a Parigi con il compagno e lavorava nel campo della moda — stava facendo un ultimo giro fra le strade più popolari della città. In via Sant’Anna di Palazzo — angolo Santa Teresella degli Spagnoli — si era improvvisamente accasciata al suolo. Il suo compagno aveva pensato ad un malore, poi aveva visto il sangue e aveva capito che era stata colpita da un oggetto caduto dall’alto di uno dei palazzi che circondano la strada. Subito si era messa in moto la catena dei soccorsi, ma alla fine gli sforzi dei medici non sono bastati.

Gli studi e la carriera nella moda

Chiara Jaconis era originaria di Padova, dove aveva frequentato il liceo Fermi. Dopo la maturità aveva studiato economia all'università di Venezia. Poi la carriera all'estero: master specialistici in management nel settore del fashion, tra Londra, Torino e Parigi, l'avevano portata nella capitale francese, dove aveva lavorato per grandi nomi della moda mondiale. Negli ultimi anni, i marchi Moncler e Givenchy, la maison Christian Louboutin, e dal 2022, il gruppo Prada. Nel suo profilo professionale si definiva «appassionata, affidabile, grande lavoratrice» e amante della cultura francese. Tra le sue passioni, spiegava, il settore della moda di lusso, il cibo salutare, l'attività fisica. 

L'arrivo della famiglia a Napoli

Dopo il suo ricovero, i suoi familiari l'avevano raggiunta a Napoli. Il padre Gianfranco, noto amministratore condominiale padovano, e la madre del suo fidanzato, erano arrivati nel capoluogo della Campania nel giro di poche ore. Ad accoglierli, l’assessore Teresa Armato che in rappresentanza dell'amministrazione comunale era stata in ospedale, per portare la solidarietà del sindaco alla famiglia e provvedere ad agevolare la permanenza in città della famiglia mettendo a disposizione un alloggio vicino alla struttura.

Il cordoglio di Zaia

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia era intervenuto offrendo appoggio alla famiglia, nella prospettiva che la giovane si riprendesse: «Abbiamo sperato fino all’ultimo che Chiara potesse tornare a casa - ha detto il governatore dopo la notizia della morte della trentenne -  alla sua vita di sempre e in seno alla famiglia. La notizia della sua scomparsa ci raggela e ci rattrista. In questo momento doloroso esprimo il cordoglio e la mia vicinanza ai suoi familiari, ai suoi amici, a tutti coloro le hanno voluto bene e ora piangono la sua mancanza. Un ringraziamento lo esprimo ai professionisti delle strutture sanitarie campane che la hanno seguita, cercando con ogni sforzo fino all’ultimo di strapparla alla morte». Poi Zaia ha ribadito: «La Regione del Veneto resta a disposizione della famiglia della giovane per qualsiasi sostegno dovesse essere necessario».

17 settembre 2024 ( modifica il 17 settembre 2024 | 14:23)

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