Chico Forti è in Italia. Accolto in aeroporto da Meloni. Andrà a ...

18 Mag 2024
Chico Forti

Produttore e presentatore

Nato a Trento nel 1959, Forti ha dedicato una prima parte della sua vita allo sport, distinguendosi in particolare nel windsurf. A partire dagli anni Novanta si trasferisce in Florida dove intraprende la carriera di produttore di film documentari e quella di presentatore televisivo e si impegna anche nelle intermediazioni immobiliari. Nel 1998 rimane coinvolto nell’omicidio di Dale Pike, per il quale si è sempre dichiarato innocente. Il 15 giugno del 2000, viene condannato all’ergastolo senza condizionale per il delitto da una giuria popolare della Dade County di Miami. Dopo un iter particolarmente lungo e un confronto durato anni, l’autorizzazione al trasferimento era stata annunciata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in seguito a un confronto a Washington con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il 1° marzo scorso.

In Italia 5 anni dopo la richiesta di trasferimento

Il procedimento di trasferimento è stato aperto ai sensi della Convenzione di Strasburgo nel dicembre 2019, quando Forti, tramite il proprio difensore, ha manifestato la volontà di essere trasferito in Italia. Prima ciò non sarebbe comunque stato possibile in quanto il 65enne fino ad allora si era rifiutato di riconoscere la condanna. Poi a febbraio 2024 è stato sciolto il nodo politico con gli Usa da parte di Palazzo Chigi e del governo, che riguardava in particolare la cosiddetta norma del “fine pena mai” che non è prevista dalla giurisdizione italiana ma è invece applicata in Florida. Da marzo poi il ministro della Giustizia ha avviato il coordinamento delle procedure firmando il decreto con cui in base alla convenzione di Strasburgo ha chiesto di promuovere presso la corte d’Appello di Trento il giudizio di riconoscimento della sentenza penale irrevocabile emessa nel giugno del 2000 dalla corte della Florida. Lo scorso 17 aprile la corte d’Appello di Trento ha pronunciato la sentenza di riconoscimento del verdetto Usa e infine il procuratore generale di Trento ha emesso l’ordine di esecuzione.

Forti: «Voglio riabbraciare mia madre. Sono innocente»

Una volta toccato il suolo italiano le prime parole di Chico Forti sono state per lei: «Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre, ho sognato ogni giorno questo momento». «Ho sognato ogni giorno questo momento, è la ragione per cui sono riuscito a tenere duro» ha poi detto Forti in un’intervista al Tg1 ribadendo la sua innocenza: «L’unico motivo per cui ho accettato l’estradizione è perché, all’inizio, per avere l’estradizione dovevo dichiararmi colpevole: non l’avrei mai fatto, era contro il mio principio, spiega lo stesso Forti. Sul futuro, ha aggiunto, «vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, sono positivo. Accetto questo passo, so che è obbligatorio. E’ per mia madre che mi sono mantenuto così, spero di poterla visitare presto. Ringrazio tante persone: mio zio, Giorgia Meloni, un personaggio fantastico, tutto il governo mi ha aiutato, anche Andrea Bocelli».

Le opposizioni chiedono di fare lo stesso con la Salis

L’opposizione è per lo più silente. Fanno eccezione alcuni esponenti di Avs, Azione e Iv. L’Alleanza Verdi Sinistra punta il dito contro i «due pesi e due misure, tipici della destra, tra Forti e Ilaria Salis». «Forti, pur proclamandosi sempre innocente, è stato condannato a 22 anni per omicidio negli USA - ricorda il capogruppo in Senato De Cristofaro -. e viene accolto dalla presidente del consiglio in persona». Anche per Enrico Costa (Az) «va bene la soddisfazione per l’azione diplomatica andata a buon fine, ma la presidente del Consiglio che lo va ad accogliere all’aeroporto non ha nessun senso». «E’ un successo dell’Italia, ringraziando il governo. Quando un nostro cittadino è detenuto all’estero è giusto riportarlo a casa, accadde con D’Alema con Silvia Baraldini, con noi con i due marò», così Matteo Renzi leader di Iv. «Ora spero che Meloni faccia lo stesso con la Salis», aggiunge l’ex premier».

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