Cometa di Neanderthal, quando e come vedere il passaggio in Italia: “L’ultimo 50mila anni fa, non sappi...

2 Feb 2023

Per i più fortunati basterà un binocolo

Redazione — 1 Febbraio 2023

Cometa di Neanderthal, quando e come vedere il passaggio in Italia: “L’ultimo 50mila anni fa, non sappiamo se tornerà”

“Ovviamente siamo nelle mani del meteo, su cui siamo però fiduciosi, ma oggi è la notte più attesa per questa cometa”, è stato il commento dell’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project. La cometa C/2022 E3 (ZTF) è arrivata dai confini del sistema solare ed è tornata dopo una lunghissima assenza, aveva infatti visitato la Terra 50mila anni fa, quando era popolata dai Neanderthal, ma nessuno sa se qualcuno abbia potuto vedere la sua spettacolare coda verdastra.

Il prossimo passaggio ravvicinato è previsto oggi, primo febbraio, dalla distanza di circa 42 milioni di chilometri. Attualmente la luminosità della cometa è appena sopra la soglia di visibilità, dicono gli esperti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e per riuscire a vederla bisogna guardare verso Nord, meglio se con l’aiuto di un binocolo e lontano dalle luci delle città.

Il passaggio di questa cometa sarà quindi un evento unico nelle nostre vite, dato che nessuno degli esseri che attualmente popolano la Terra avrà più possibilità di apprezzare la sua scia verde. Il suo prossimo passaggio avverrà infatti tra altri 50mila anni.

Quello della cometa di Neanderthal non è però l’unico corpo astrale osservabile in questi giorni. A distanza di poco dal passaggio di C/2022 E3 (ZTF) infatti, una seconda cometa attraverserà i nostri cieli. È la cometa 96P/Machholz, che il 31 gennaio ha raggiunto il suo perielio, ovvero la distanza minima dal Sole della sua orbita, avvicinandosi a soli 18 milioni di chilometri dalla nostra Stella.

Questo corpo celeste è abbastanza grande da superare intatto il passaggio nell’atmosfera solare, ma la sua caduta di luminosità dovrebbe essere piuttosto rapida. Nonostante ciò, anche in condizioni prospettiche che potrebbero risultare probabilmente sfavorevoli, tra il 4 e il 5 febbraio gli appassionati più tenaci potranno provare ad avvistarla nell’orizzonte orientale, cercandola prima dell’alba fra le stelle meridionali dell’Aquila.

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