Guerra psicologica, Seul riaccende i maxi altoparlanti contro la ...

21 giorno ago
Corea

diGuido Santevecchi

L'esercito sudcoreano ha avviato l'operazione «Eco della libertà» per convincere i nordcoreani della qualità della vita sotto il 38° Parallelo

È riesplosa la guerra psicologica sul 38° Parallelo. L’esercito sudcoreano ha dato inizio all’operazione «Eco della libertà», condotta con grandi altoparlanti che lanciano propaganda verso il Nord. Le trasmissioni a tutto volume vantano la superiorità economica e culturale del Sud, contengono messaggi sull’arretratezza e l’isolamento della Corea del Nord, notizie internazionali sgradite al regime di Pyongyang. «Sono informazioni di luce e speranza per i cittadini nordcoreani e una risposta alle azioni spregevoli» ordinate da Kim Jong-un, dice lo Stato maggiore dell’esercito di Seul. 

Il riferimento è ai palloni aerostatici carichi di spazzatura che la propaganda nordcoreana ha cominciato a lanciare a fine maggio oltre il confine. Sul territorio del Sud sono piovuti un migliaio di sacchi carichi di materiale da discarica, dalle batterie esaurite ai mozziconi di sigaretta, bottiglie di plastica, detriti, suole di vecchie scarpe in segno di disprezzo e anche escrementi. All’inizio di questo strano bombardamento, la notte del 28 maggio, la protezione civile di Seul ha dato l’allarme alla cittadinanza: «Oggetti sospetti stanno cadendo sul nostro territorio, state in guardia, non avvicinatevi, non toccateli». Per recuperare i palloni venuti dal Nord sono state inviate squadre di artificieri e tecnici di bonifica chimica e batteriologica, temendo che i sacchi contenessero materiale esplosivo o contaminato. I bonificatori in tuta ermetica hanno accertato che si trattava solo di spazzatura, ma l’allarme è rimasto in vigore.
Dopo i primi 700 palloni, per qualche giorno i nordisti si sono fermati. Poi dal Sud due gruppi di rifugiati nordcoreani hanno spedito oltre confine una ventina di palloni con 400 mila volantini e Pyongyang ha reagito con una nuova ondata di spazzatura. In questo fine settimana sono atterrati sul territorio sudcoreano altri 400 sacchi, portando il totale a 1.000.
Così è scattata la rappresaglia militare ordinata da Seul, con le batterie di altoparlanti di «Eco della libertà» piazzate sul versante Sud del 38° Parallelo.
 
Le trasmissioni, secondo i militari sudcoreani, hanno una potenza che rende udibili i messaggi fino a 10 chilometri all’interno del territorio nordista durante il giorno e fino a 24 chilometri nel silenzio della notte.
La strategia degli altoparlanti è un residuato della Guerra fredda: per decenni, dopo la Guerra di Corea (1950-1953) interrotta da un cessate il fuoco, le due propagande si erano sfidate con insulti urlati dai loro grandi amplificatori sui due versanti della zona smilitarizzata. Al culmine dell’operazione i sudcoreani avevano 10 batterie di altoparlanti fisse e 40 mobili e avevano raffinato le loro trasmissioni mandando in onda anche brani musicali del loro celebre K-pop, il cui ascolto è vietato ai cittadini nordcoreani dalle censura del regime.

Seul aveva spento e rimosso gli altoparlanti nell’aprile del 2018, quando Kim Jong-un era in luna di miele con l’allora presidente sudcoreano Moon Jae-in e le Due Coree si erano promesse una nuova era di distensione. Ma le ultime mosse del Nord hanno distrutto i resti di quella fase di dialogo.
Da inizio anno Kim ripete che il Sud è «un nemico da annientare», presiede continue esercitazioni militari con missili, cannoni, carri armati. Qualche giorno fa il Maresciallo ha fatto sparare 18 missili a corto raggio simultaneamente, per provare una volta di più la sua capacità di ordinare un attacco in qualsiasi momento.
In questo clima rovente quello degli altoparlanti con notiziario e musica può sembrare un gioco innocuo. Ma Pyongyang evidentemente teme che i suoi reparti di prima linea si lascino demoralizzare dalle trasmissioni nemiche. In passato, per zittire gli avversari, i nordisti ha aperto il fuoco con i cannoni mirando contro i grappoli di altoparlanti, larghi in media sei metri per tre. L’ultima volta fu nel 2015 e si scatenò per alcune ore un duello di artiglieria.

9 giugno 2024 ( modifica il 9 giugno 2024 | 15:06)

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