Prezzi alti e intrattenimento: Briatore sbarca a Napoli col suo Crazy ...

22 ore ago

Flavio Briatore smussa i toni, placa gli animi presentando sul lungomare napoletano il suo Crazy Pizza con la massima serenità. Nessuna controversia in atto con i celebri pizzaioli locali che lo accolgono compiacenti anche dopo l’estroso giudizio espresso a Radio 24 dove accostava la pizza napoletana ad un chewing gum. Gino Sorbillo gli dona un corno portafortuna, Errico Porzio visita il locale complimentandosi per il nuovo format finanziato dai due soci Lucio Giordano e Raffaele Iervolino.Sono lontani i sentimenti antagonisti nella culla di un alimento povero per eccellenza ma pagato lautamente nel locale pubblicizzato dal manager piemontese: la pizza col Pata Negra costa la bellezza di 65 euro.

Crazy Pizza Napoli - Figure 1
Foto La Stampa

Briatore nel suo locale di Napoli

 

«Beh 20 anni fa in Russia dove andavo spesso il caviale non costava niente, oggi invece costa un botto. Il mercato è libero. Non esiste l’esclusiva. Poi ognuno è libero di scegliere. È possibile acquistare una giacca da Loro Piana oppure al mercatino. Ricordo il povero Berlusconi che più di 30 anni fa decise di mettere in piedi il telegiornale. Gli chiesi a che ora voleva mandarlo in onda alla sera e mi rispose alla 20, l’orario della Rai, proprio per competere con il rivale più accreditato». Briatore conosce poco Napoli nonostante i blitz continui, soprattutto in estate, a Capri. La scelta di investire qui è innescata oltre che dal suo conclamato senso degli affari anche e soprattutto da quella sfida che vuole legittimamente intavolare: «Napoli è un brand figo - ha detto -. Questo è un prodotto che può piacere tanto ad una clientela top come ad una normale».

I napoletani restano scettici sul successo di un format curioso che si allontana in modo deciso anche da una filosofia degli ingredienti più tradizionale. «Le pizze assaggiate, dalla bufalina alla parmigiana, sono certamente apprezzabili ma somigliano ad una realizzazione più romana per il crunch», spiega con dovizia di particolari Chiara, una delle ospiti all’inaugurazione di ieri sera in città. Antonio Grasso, lo storico pizzaiolo partenopeo di Gorizia 1962, indugia sullo sbarco di Crazy Pizza sostenendo la strategia che accompagna la costruzione di una buona pizza: «parliamo di un alimento capace di contenere qualsiasi cosa, l’importante è che ci sia equilibrio nei sapori. Io però francamente non mangerei mai una pizza prodotta da pizzaioli acrobati».

Crazy Pizza Napoli - Figure 2
Foto La Stampa

Briatore nel suo locale di Napoli

 

«Questa non è una pizzeria - ha proseguito Briatore chiarendo l’idea di partenza -; chi sceglie di venire in questo locale viene a trascorrere una serata. C’è un deejay, la musica, un po’ d’intrattenimento. Il nostro successo è ormai certificato dai consensi negli altri locali sparsi per il mondo. Ne abbiamo 24 tra Bahrain, Stati Uniti, Londra e dopo diverso tempo se siamo ancora vivi vuole dire che ci sarà una ragione».

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