Faé, tecnico ed eroe per puro caso: la storia del ct della Costa d'Avorio

5 Feb 2024

Il 22 gennaio la sconfitta 4-0 con la Guinea Equatoriale, sotto gli occhi di tutti i tifosi di casa, presidente del paese incluso. Come conseguenza, il ct Gasset è stato esonerato...

Cristiano Ronaldo - Figure 1
Foto Tuttosport

La storia di Émerse Faé più che a quella di un ct che è diventato quasi un eroe nazionale sembra quella di un protagonista per caso. Il 22 gennaio la Costa d’Avorio veniva sconfitta 4-0 dalla Guinea Equatoriale, sotto gli occhi di tutti i tifosi di casa, presidente del paese incluso. Come conseguenza, il ct Gasset veniva esonerato, con effetto immediato. Anche perché, come terza del girone, la squadra avrebbe potuto qualificarsi solo con un miracolo. Miracolo che però, avviene: nell’ultima giornata della fase a gruppi gli astri si allineano e la Costa d’Avorio passa, come peggiore terza. Nel frattempo, la Federazione e pure il presidente ivoriano Robert Beugré Mambé avevano contattato lo stregone bianco del calcio africano, Hervé Renard, ct della Francia femminile, per studiare una strategia anti Senegal (avversaria agli ottavi). Niente da fare, però, perché la Francia non libera Renard. Così Faé, ct che era stato nominato ad interim, si ritrova a essere il condottiero degli Elefanti. Altro che Annibale, però.
Miracolo Faè, Costa d'Avorio in semifinale
Mentre le big cadono tutte agli ottavi, lui fa fuori ai rigori, dopo una rimonta con pari all’86’, il quotatissimo Senegal azzeccando tutti i cambi. Kessié in panchina? Un cambio che a partita in corso stravolge la gara e segna il rigore del pari decisivo e quello che qualifica la squadra ai quarti. Altro giro, altro miracolo sportivo. Contro il Mali la Costa d’Avorio si ritrova prima in 10, poi sotto di un gol a metà ripresa. Ma Faé non si scompone: inserisce Adingra e Diakité. Adingra sigla l’1-1 nel recupero, 4 minuti dopo essere entrato. Diakité (entrato prima del compagno), che era stato tra i migliori in campo si inventa nel recupero dei supplementari il gol di tacco che manda in estasi una nazione. Altro che stregone bianco: per riuscire nell’impossibile è bastato un orgogliosissimo figlio d’Africa. Che è pronto a mischiare ancora le carte contro la Repubblica Democratica del Congo, per regalare alla Costa d’Avorio quel sogno che tutti aspettano. All’orizzonte sembra esserci un solo grande ostacolo a stagliarsi tra questa Costa d’Avorio e il titolo. Ha le ali delle Super Aquile e la testa bionda di Osimhen. Che la favorita al titolo, Costa d’Avorio a parte, sia la Nigeria è chiaro come acqua di sorgente. Sempre che qualche altro colpo di scena non si materializzi dietro l’angolo.  

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